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Omega-3, vitamina D ed esercizio fisico: il mix che rallenta l’invecchiamento biologico

- di: Giulia Caiola
 
Omega-3, vitamina D ed esercizio fisico: il mix che rallenta l’invecchiamento biologico

Non è solo una questione di DNA, né una lotteria genetica: il processo di invecchiamento biologico può essere rallentato con le giuste strategie. Un nuovo studio pubblicato sulla rivista Aging Cell da un team di ricercatori dell’Università della California, guidato dal professor Bruce Ames, ha evidenziato come gli acidi grassi Omega-3 possano influenzare positivamente la lunghezza dei telomeri, le strutture che proteggono i cromosomi e la cui progressiva riduzione è associata all’invecchiamento cellulare. I benefici, sottolineano gli esperti, diventano ancora più marcati se all’integrazione di Omega-3 si aggiungono adeguati livelli di vitamina D e una regolare attività fisica.

Omega-3, vitamina D ed esercizio fisico: il mix che rallenta l’invecchiamento biologico

La ricerca ha coinvolto un campione di oltre 2.000 adulti di mezza età, monitorati per un periodo di cinque anni. I partecipanti sono stati suddivisi in gruppi a seconda dell’apporto di Omega-3 nella loro dieta, misurato attraverso esami del sangue e analisi dei telomeri. I risultati hanno mostrato che coloro che assumevano quantità elevate di Omega-3 – provenienti principalmente da pesce azzurro, semi di lino e noci – presentavano una riduzione più lenta della lunghezza dei telomeri rispetto a chi ne consumava basse quantità.

Gli Omega-3, noti per le loro proprietà antinfiammatorie e cardioprotettive, sembrano dunque avere un impatto anche sulla biologia dell’invecchiamento. Secondo il professor Ames, “questi acidi grassi essenziali aiutano a contrastare lo stress ossidativo e l’infiammazione cronica, due fattori chiave che accelerano il processo di invecchiamento delle cellule”.

L’importanza della vitamina D e dell’attività fisica
Ma gli Omega-3 da soli non bastano. Lo studio evidenzia che l’effetto positivo sulla lunghezza dei telomeri è ancora più significativo in chi mantiene livelli adeguati di vitamina D nel sangue. Questa vitamina, fondamentale per la salute ossea e immunitaria, gioca un ruolo chiave anche nella protezione cellulare. I ricercatori hanno osservato che chi assumeva vitamina D attraverso l’esposizione solare o l’integrazione alimentare presentava una maggiore stabilità nei telomeri rispetto a chi aveva una carenza.

Un altro fattore determinante è l’attività fisica. Secondo lo studio, le persone che svolgono almeno 150 minuti di esercizio moderato alla settimana – come camminata veloce, corsa leggera o yoga – mostrano una riduzione significativa dell’accorciamento dei telomeri rispetto ai soggetti sedentari. Il movimento costante aiuta infatti a ridurre l’infiammazione sistemica e a migliorare la funzione cardiovascolare, entrambi elementi chiave per rallentare l’invecchiamento biologico.

Non una soluzione miracolosa, ma una strategia efficace
Sebbene non esista una formula magica per fermare il tempo, questo studio conferma che la combinazione di Omega-3, vitamina D e attività fisica rappresenta un approccio concreto per proteggere le cellule dall’invecchiamento. Investire in una dieta equilibrata, con un’adeguata assunzione di acidi grassi essenziali, esporsi al sole in modo sicuro e mantenere uno stile di vita attivo sono strategie che, secondo la scienza, possono fare la differenza nel rallentare i segni del tempo a livello biologico.

In un’epoca in cui la ricerca sull’invecchiamento è sempre più avanzata, questi risultati aprono nuove prospettive su come possiamo prenderci cura del nostro corpo nel lungo periodo, puntando non solo a vivere più a lungo, ma soprattutto a farlo in salute.

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