Open Fiber protagonista della connessione completa del Paese

- di: Redazione
 
La connessione completa del Paese entro una scadenza abbastanza ravvicinata, come il 2026, che il ministro Colao ha posto tra le priorità del suo dicastero, è possibile solo grazie ad un impegno comune che deve passare attraverso lo strumento del voucher che, secondo Elisabetta Ripa, amministratore delegato di Open Fiber, è necessario sia indirizzato verso le reti Vhcn (Very-high-capacity-network) ad altissima velocità. Ripa, in una intervista al sito del Sole 24Ore, ha anche ribadito (ripetendo un concetto che è stato anche di recente al centro delle sue considerazioni e proposte) come sia necessario che si giunga, grazie ad uno sforzo congiunto, ad una semplificazione compiuta che coinvolga anche il territorio. In merito agli obiettivi del ministro per l'Innovazione tecnologica e la transizione digitale, Elisabetta Ripa ha ricordato come Open Fiber sia impegnata al massimo delle sue potenzialità per consentire a tutti connessioni ad altissima velocità. E queste non sono semplici enunciazioni perché Open Fiber ha già raggiunto 11,5 milioni di unità immobiliari (in Italia sono 30 milioni), uno sforzo che ha consentito alla società di collocarsi al terzo posto in Europa, per estensione delle coperture Ftth (preceduta solo da Telefonica ed Orange, da tempo protagoniste di questo mercato).

Il Ceo di Open Fiber ha anche ricordato quanto imponente sia stato l'impegno economico, con un investimento di 4 miliardi e 300 milioni di euro nell'arco di quattro anni. Un piano che proseguirà al ritmo di un miliardo di euro all'anno per completare il progetto. Ma questo obiettivo, sebbene sia alla portata, non può prescindere da un coinvolgimento di tutti i protagonisti del mercato, pubblici e privati, perché, ha spiegato, "non possiamo continuare a essere gli unici che contribuiscono alla realizzazione della rete in fibra in Italia". Un progetto che però ha dovuto affrontare ostacoli abbastanza inattesi e dimostratisi ardui da superare, come quelli dei ritardi conseguenza dei tempi lenti della burocrazia, con le semplificazioni la cui attuazione è ancora insufficiente. L'amministratore delegato di Open Fiber ha comunque rivendicato l'enorme sforzo di cui s'è fatta carico l'azienda per cablare oltre quattro milioni di unità immobiliari nelle cosiddette zone bianche, aprendo alla commercializzazione dei servizi più di duemila Comuni che ricadono in questa definizione territoriale.

Open Fiber, comunque, ha deciso di adoperarsi per consentire una connessione di alto livello anche nelle aree grigie, nelle quali ricade la maggior parte dei distretti industriali, con un investimento privato che consenta di raggiungere circa un milione di unità immobiliari. Questo anche nella considerazione che, una volta superata l'emergenza derivata dalla pandemia, sarà necessario che le nostre realtà produttive sappiano tornare a lavorare come sanno anche grazie ad una connessione ultraveloce, che agevoli i processi produttivi, quindi anche lo sviluppo di nuovi servizi, come quelli mirati all'esportazione. Da Elisabetta Ripa è arrivato un giudizio positivo su quanto il governo ha fatto in tema di sostegno alla domanda, grazie allo strumento dei voucher che però, a suo avviso, deve essere indirizzato verso le reti Vhcn. D'altra parte, ha ricordato, la stessa Agcm (l'Autorità garante della concorrenza e del mercato) ritiene che un intervento di sostegno della domanda che includa anche le connessioni con velocità inferiori a 100 Mbps si tradurrebbe in un ulteriore ritardo nell'adozione di tecnologie più veloci, nei fatti agevolando la prosecuzione nel ricordo a linee obsolete ancora in rame.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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