Ama la musica, scrive codice, crede nel dialogo e guarda avanti: niente retromarce su donne, latino e intelligenza artificiale.
Un amico di lunga data che racconta il Papa
Secondo il priore generale degli Agostiniani, padre Alejandro Moral Antòn, la conoscenza personale con Papa Leone XIV – prima Robert Francis Prevost – risale ai primi anni Ottanta, quando entrambi vivevano nell’ordine, uno come sacerdote e l’altro come studente. Da allora, la loro amicizia è cresciuta – “era molto educato, equanime, equilibrato” racconta padre Moral Antòn, riferendosi ai tempi in cui condividevano messa e pasti e proprio per questo il priore è tra i pochi a definirsi “amico intimo” del Pontefice.
Sport, musica e silicio: un Papa tech savvy
Padre Moral Anton conferma un Papa molto empirico: non solo uno “sportivo che gioca per rilassarsi” e non un atleta accanito, ma soprattutto un appassionato di musica, tanto da suonare con celebri artisti. Aggiunge che Prevost, laureato in matematica e appassionato di tecnologia, ha contribuito a creare il sito internet degli Agostiniani quando l’era di Internet era agli albori.
Dialogo e pace: al centro dell’agenda pontificia
In un’intervista televisiva del 19 giugno, Papa Leone XIV ha lanciato un appello a “evitare l’uso delle armi e cercare tramite strumenti diplomatici il dialogo”, ricordando la tragedia degli innocenti nelle guerre contemporanee. Queste parole confermano la visione di un Papa che mette la pace al centro, non temendo di invocare rinunce dove serve: “per avere la pace tutti devono perdere qualcosa”, ripete padre Moral Antòn.
Etica, aborto, messa in latino: convivenza tra tradizione e modernità
Padre Moral Antòn è chiaro: non ci saranno retromarce su contenuti dottrinali come l’aborto – “la dottrina è molto chiara e non può essere cambiata da un Papa” – ma nemmeno su questioni culturali o rituali, come l’uso del latino nella liturgia o il ruolo delle donne nella Chiesa.
- Sulla messa: non si torna alle restrizioni richieste da alcuni gruppi tradizionalisti; l’importante è comprendere cosa si celebra.
- Sulle donne: “fuori dall’ordinazione sacerdotale, possono svolgere ruoli di rilievo”, conclude il priore.
Stemma, nome e sfida all’intelligenza artificiale
Il nome papale Leone XIV richiama Leone XIII, autore della Rerum novarum, e dunque evoca un ponte tra la prima rivoluzione industriale e l’attuale rivoluzione tecnologica: l’AI. In un discorso del 10 maggio, Prevost ha spiegato che la Chiesa deve utilizzare l’eredità sociale di Leone XIII per affrontare con responsabilità e dignità le nuove sfide digitali. Dalla sua nomina ha anche citato l’umanità come esigente “ponti” di dialogo e comunione ecumenica.
Missionario tra USA e Perù: il profilo di un uomo globale
Nato a Chicago (14 settembre 1955), con origini francesi, italiane e spagnole, Prevost ha vissuto una lunga esperienza missionaria in Perù (1985–1998), insegnando diritto canonico e svolgendo ruoli di rilievo nell’ordine agostiniano e nella Chiesa peruviana. Padre Anthony Pizzo, priore provinciale per il Midwest, lo descrive come un “uomo di fede, integrità e ascolto delle persone, sensibile alle questioni migratorie”. Una figura capace di coniugare fedeltà alla dottrina e sensibilità pastorale.
Un pontificato con il gusto del commento
Il mondo guarda a Papa Leone XIV come a un ponte tra generazioni, culture e mondi tecnologici. Con una formazione agnostica – matematica, musica, tech – e profondi legami spirituali e umani, Prevost non fa un passo indietro su questioni essenziali, ma nemmeno si irrigidisce: la sua Chiesa sarà aperta al dialogo interno, al confronto esterno, alla fraternità agostiniana.
È una figura che unisce la saggezza di Sant’Agostino con la sfida dell’intelligenza artificiale, mixando tradizione, tecnologia, pace e misericordia. Un ventaglio profondo e sorprendente, pronto a mostrare un Vaticano vivacemente ancorato al presente… senza ritorno al passato.