Schlein sfida De Luca, dialogo su Fico ma lui impone condizioni; M5S attende e osserva.

Un articolo brillante e vivace, ricco di approfondimenti e commenti, riprende i lanci ANSA rielaborati con cura e integra nuove fonti. La segretaria Pd Elly Schlein rilancia l’alleanza sul modello “campo largo” per le regionali in Campania, rispondendo di fatto al governatore uscente Vincenzo De Luca, che aveva criticato l’ipotesi di candidare l’ex presidente della Camera Roberto Fico.

Un messaggio netto

In visita a Contursi Terme, Schlein ha dichiarato che “si sono fatti passi avanti partendo da obiettivi condivisi” e che “si è avviato un dialogo”: ribadendo l’impegno del Pd per una coalizione “competitiva e inclusiva” in tutte le regioni per battere la destra.

Ha poi sottolineato il riconoscimento delle cose fatte dalla gestione regionale uscente: “ci sono tante cose positive... il trasporto pubblico gratuito per gli studenti era una proposta di legge nazionale del Pd”.

De Luca frena... ma apre

Nonostante abbia definito Fico in qualche modo sgradito, De Luca non respinge formalmente l’alleanza Pd‑M5S: pone però garanzie precise sulla continuità del suo programma in sanità, rifiuti, nomine regionali e chiede il controllo del congresso regionale e delle nomine interne al Pd, incluso un segretario “vicino” a lui.

Secondo un sondaggio pubblicato da Policy Maker il 24 luglio, Fico sarebbe il candidato progressista con il 56 % delle preferenze, ben davanti agli altri (Sergio Costa 20 %, Lucia Fortini 18 %).

M5S attende, Fratoianni fa quadrato

Sul fronte M5S arrivano reazioni misurate: secondo il vice di Conte, Michele Gubitosa, “De Luca è libero di pensarla come vuole… noi facciamo un passo di lato”.

Nicola Fratoianni (Avs) ha lodato Fico come “autorevole esponente della politica” e si è detto impegnato nella costruzione di “coalizioni coese, ampie, credibili”.

Nel caso delle Marche, il M5S resta prudente: aspetta l’interrogatorio di Matteo Ricci (e del suo ex collaboratore Santini), previsto nei prossimi giorni, prima di dare il via libera definitivo all’intesa con il Pd.

Campo largo sulla carta... stretti alle prese interne

Come evidenziato da analisti politici, il cosiddetto “campo largo” rischia di rimanere solo uno slogan da post social: la realtà è fatta di spaccature interne, equilibri di potere, veti incrociati, e un Pd ancora in piena tensione tra élite territoriali e leadership nazionale.

Prospettive

• Fico resta il nome cardine per una coalizione Pd‑M5S in Campania: il suo profilo istituzionale e i consensi registrati lo rendono indispensabile, ma la partita va chiusa attraverso il dialogo con De Luca – che chiede garanzie concrete su continuità amministrativa e controllo della segreteria regionale.
• Schlein punta a riprendere il comando sul partito e sulle alleanze: il suo “passi avanti” vuol dire non fermarsi di fronte ai veti, ma trovare una quadra programmatica e politica su scala nazionale e territoriale.
• Il M5S, prudente e defilato, osserva e modula il proprio ruolo: frena sulle candidature giudiziate, ma sembra disponibile a un sostegno ragionato, specie se Fico rimane nel campo largo.
• Il vero nodo rimane interno al Pd campano: se De Luca riuscirà a imporre una leadership regionale vicina a lui con il congresso, il campo largo nazionale rischia di essere svuotato sul territorio.

In definitiva, il campo largo c’è ma è pieno di spine: tra De Luca che difende terreno e leadership interne sotto pressione, Schlein rilancia il suo modello plurale, e il M5S attende il momento giusto con Fico al centro di tutto. Una partita che si giocherà sul nome in Campania, ma deciderà anche l’equilibrio interno del centrosinistra.