Fuga dei pensionati italiani all’estero? Una balla, ecco i numeri

- di: Redazione
 
Benché in crescita, i numeri dell’Inps sfatano il mito della fuga dei pensionati italiani in alcuni Paesi esteri (soprattutto Spagna, Tunisia, Portogallo, Albania, Romania) per godere dei benefici fiscali previsti in quei Paese e ridimensionano di moltissimo il fenomeno, che pure tiene ancora banco su non pochi media. Nel 2023, infatti, l’Inps certifica che sono stati solo 1.132 i pensionati italiani che si sono trasferiti verso Paesi fiscalmente vantaggiosi: 536 in Spagna, 268 in Tunisia, 114 in Romania, 114 in Portogallo, 100 in Albania.
Altri paesi sponsorizzati dai vari siti internet e recensioni giornalistiche - afferma Inps - sono Grecia, Cipro, Malta e Slovacchia, dove, nel 2023, vi si sono trasferiti, rispettivamente, 37, 3, 11 e 10 pensionati italiani”.
"Numeri - osserva l’Inps - che evidenziano quanto le scelte verso queste mete risultino assolutamente poco  significativi nonostante i vantaggi fiscali pubblicizzati”.
Insomma, ammesso e non concesso che tutti i pensionati italiani si siano trasferiti in questi Paesi per motivi di vantaggio fiscale (in realtà i motivi possono essere anche altri, come il raggiungimento di figli o altri parenti che vivono là) e aggiungendo a Spagna, Tunisia, Romania, Portogallo e Albania anche i numeri piccolissimi di Grecia, Cipro, Malta e Slovacchia, parliamo per il 2023 di 1.193 pensionati. Molto poco per considerarlo un boom anche se, rispetto al 2022, il numero di pensionati italiani che sono andati nelle mete principali (appunto Spagna, Tunisia, Romania, Portogalli e Albania) è cresciuto del 42,2%. Nel 2022, infatti, erano stati 796 i pensionati italiani che si erano trasferiti in questi Paesi.
Negli ultimi anni i pensionati italiani che hanno trasferito la residenza in questi Stati sono stati 1.593 nel 2019, 1.561 nel 2020, 1.099 nel 2021, 796 nel 2022 e 1.132 nel 2023.
(Nella foto in pagina il Presidente dell’Inps, Gabriele Fava).

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