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Casa accessibile ai giovani, parte il grande piano

- di: Marta Giannoni
 
Casa accessibile ai giovani, parte il grande piano
Piano Casa giovani: mutui garantiti e alloggi calmierati
Un forte impegno sul “tetto e futuro”: mutui garantiti, alloggi calmierati e rigenerazione urbana per sostenere coppie, famiglie numerose e natalità.

Piano Casa più giovane, più accessibile: il nuovo slancio governativo

Il Piano Casa Italia, rilanciato al Meeting di Rimini da Giorgia Meloni, affianca il Fondo di garanzia mutui per dare alloggi a prezzi calmierati alle giovani coppie, con una strategia che combina edilizia sociale, sostegno alla natalità e mobilitazione di finanziamenti pubblici e privati.

Il cuore del progetto? Rendere la casa accessibile per formare famiglie, con la premessa diretta: “senza una casa è più difficile costruirsi una famiglia”, ha detto Giorgia Meloni.


Il Fondo di garanzia mutui: numeri e benefici

La Legge di Bilancio 2025 estende la maxi-garanzia statale fino al 31 dicembre 2027, fino all’80 % della quota capitale del mutuo per giovani coppie, under 36, genitori single, nuclei numerosi (con limiti ISEE) e conduttori di alloggi popolari.

L’investimento è consistente: 130 milioni di euro nel 2025, e 270 milioni sia per il 2026 che per il 2027.

Nuova opportunità boccata d’ossigeno per famiglie numerose: la garanzia può salire fino al 90 % del mutuo per chi ha almeno 5 figli con ISEE fino a 50.000 €, grazie ancor all’ultima legge di bilancio.

Nel solo primo semestre del 2025, sono stati erogati oltre 38.000 mutui, +20 % rispetto allo stesso periodo del 2024, per 4,8 miliardi di euro garantiti, +34 % sull’anno precedente.


Il Piano Casa Italia: interventi strutturali e tempistiche

Il Piano, già sancito dalla legge di bilancio e perfezionato con un DPCM del 10 giugno 2025, prevede 660 milioni di euro destinati alla riorganizzazione del sistema abitativo, ma attende ancora i decreti attuativi per entrare in piena operatività.

Le linee strategiche:

  • Recupero del patrimonio immobiliare esistente (ex caserme, scuole, immobili pubblici o invenduti), con cantieri pilota da avviare nel 2026.
  • Nuove forme di social housing, a canone calmierato anche attraverso soluzioni come il co-housing.
  • Fondo per la manutenzione e la ristrutturazione di case popolari (Erp), con obiettivo di riattivare migliaia di alloggi fatiscenti o inutilizzati.
  • Snellimento burocratico: sfruttamento del decreto Salva Casa per velocizzare procedure urbanistiche e rigenerazione urbana.
  • Un Tavolo Casa istituzionale, coordinato dal Ministero delle Infrastrutture, che coinvolge Regioni, Comuni e investitori; decreto attuativo atteso entro l’autunno 2025.
  • Efficienza energetica come filo conduttore per tutti i progetti: gli edifici dovranno rispettare gli standard europei sugli edifici a emissioni quasi zero.

Mobilitare risorse private: un approccio integrato

Matteo Salvini, presente al fianco della premier, ha evidenziato lo scarso peso degli stanziamenti attuali e promesso l’impegno per attirare investimenti privati nel social housing. L’idea è chiara: rendere sostenibile il sistema residenziale con una componente pubblico-privata solida.


Contestualizzazione e prospettive

Secondo Confedilizia, in Italia solo il 3,8 % delle famiglie abita in case popolari, contro il 24 % in Austria o il 16 % in Francia. Il Piano cerca di colmare questa lacuna strutturale con interventi mirati e un modello di finanziamento rinnovato.

Da segnalare anche i ritmi positivi del Fondo garanzia, con l’anno 2024 che ha visto 72.284 mutui garantiti, il 75 % destinato ai giovani, per un totale di circa 350.000 mutui under 36 e 500.000 complessivi garantiti nel tempo.


Ora la sfida dell'attuazione

Il Piano Casa lanciato a fine agosto 2025 segna una facilitazione per l’accesso alla prima abitazione da parte dei giovani e delle famiglie: mutui più facili, garanzie rafforzate, riqualificazione urbana ed edilizia sociale. Il vero banco di prova, però, sarà nell’attuazione: autunno 2025 è la scadenza attesa per i decreti attuativi, mentre già si attendono i primi cantieri nel 2026.

È in gioco il futuro demografico e abitativo del Paese: il governo ha definito la visione, ora toccherà all’operatività trasformarla in mattoni concreti.

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