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Piersilvio Berlusconi frena lo ius scholae e gela Tajani

- di: Bruno Legni
 
Piersilvio Berlusconi frena lo ius scholae e gela Tajani
Conferenza Mediaset inaspettatamente politica: futuro aperto ma priorità spostate.

Oggi a Cologno Monzese la conferenza stampa di presentazione dei palinsesti Mediaset è sfuggita al perimetro dello spettacolo per diventare un’arena politica. Piersilvio Berlusconi, con poche battute misurate e affilate, ha affondato lo ius scholae, smentito Antonio Tajani e lasciato intravedere un possibile futuro in politica. Un palcoscenico molto più ampio di quello televisivo.

Ius scholae: no, grazie (almeno per ora)

Colto alla sprovvista su un tema bollente, Piersilvio non si è sottratto:
“Credo nei diritti, ma oggi non è una priorità per gli italiani. È sbagliato dire che Tajani lo porta avanti su indicazione mia o di Marina”.

Non una condanna ideologica, ma una chiara scelta di tempi e priorità. Per il figlio del Cavaliere, la cittadinanza non si nega nel principio, ma si rinvia nella pratica.

Tajani risponde (ma resta isolato)

Antonio Tajani ha cercato di minimizzare:
“Non ho mai detto che la cittadinanza fosse prioritaria, anzi, c’è piena sintonia con Piersilvio”.

Ma le sue parole, più difensive che convincenti, rivelano la frattura interna a Forza Italia: una leadership che si muove in ordine sparso, tra retaggi berlusconiani e tentativi di modernizzazione.

Reazioni politiche: Salvini e Meloni sugli spalti

Matteo Salvini ha colto la palla al balzo:
“Partita chiusa, se ne occuperà la sinistra tra trent’anni”.

Per il leader della Lega, lo ius scholae è un argomento tossico per l’elettorato di destra. Giorgia Meloni, invece, ha preferito mantenere un profilo istituzionale, lodando l’azione del governo “tra le migliori in Europa”, senza infierire sul partner azzurro.

Il futuro politico di Piersilvio: tra papà e palinsesti

L’altra bomba sganciata da Berlusconi Jr è arrivata sul suo possibile futuro in politica. Nessun annuncio, ma nemmeno una chiusura:
“Oggi non ho nessuna intenzione, ma guardando al futuro potrei dire ‘perché no?’”.

Ancor più significativa la frecciata su Milano e il sindaco Sala:
“Se perdiamo pure dopo Beppe Sala, siamo messi male…”.

Una battuta, ma anche un avvertimento. Le elezioni amministrative del 2027 si avvicinano, e lo scenario potrebbe cambiare improvvisamente.

E sulle tv… spazio anche allo show business

Nel mezzo di riflessioni civili e tensioni partitiche, Piersilvio non ha rinunciato al suo ruolo di AD:
“I reality di Leotta e Blasi? I più brutti mai visti. Mi veniva la pelle d’oca”.

La stagione televisiva 2025–2026 sarà più sobria, con l’arrivo di Max Giusti e il ritorno di Enrico Papi, ma senza il fiume di trash che ha affondato gli ascolti.

Strategie, coalizione e poltrone

  • Una mossa da giocatore accorto: Berlusconi Jr ha smontato con garbo l’iniziativa Tajani, evitando però di rompere il fronte moderato.
  • Forza Italia spaccata: Tajani, tra spinte europeiste e ancoraggi al passato, esce indebolito.
  • Il centrodestra? Non compatto, ma stratificato: Salvini gioca da guastatore, Meloni da regista silenziosa.
  • Piersilvio come ago della bilancia: senza investitura, ma con la capacità di sferzare, smentire e proporre, è già protagonista.
  • La politica in tv e viceversa: il confine si assottiglia. Ogni dichiarazione ha un riverbero strategico, ogni palinsesto può diventare una rampa di lancio.
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