Varsavia alza il tono, Londra e Washington coprono le spalle. Oggi consultazioni Nato sull’articolo 4 richieste da Tallinn; a New York Trump incontra Zelensky. Mosca nega ogni incursione, ma la tensione cresce minuto per minuto.
(Foto: il premier polacco Donald Tusk).
Da Varsavia a New York: il messaggio a Mosca
Varsavia non lascia margini di ambiguità. Il premier Donald Tusk ha scandito che la Polonia deciderà di abbattere qualsiasi oggetto volante che violi chiaramente il suo spazio aereo e rappresenti una minaccia. Il segnale politico è netto: dopo i droni entrati in territorio polacco tra il 9 e il 10 settembre e le manovre aggressive sul Baltico, l’asticella si alza. Tusk, pur evocando prudenza nei casi meno chiari, chiede compattezza degli alleati: nessuna mossa isolata, ma risposta collettiva in caso di escalation. Tusk ha detto: “Decideremo di abbattere qualsiasi oggetto volante che viola il nostro territorio e sorvola la Polonia. Non c’è spazio per il dibattito.”
Londra e Washington serrano i ranghi
A New York la ministra degli Esteri britannica Yvette Cooper ha avvertito che il Regno Unito agirà contro velivoli non autorizzati nei cieli dell’Alleanza: “Se velivoli operano nello spazio aereo della Nato senza permesso, li confronteremo.” Dall’altra sponda dell’Atlantico, al debutto all’Onu, l’ambasciatore statunitense Mike Waltz ha ribadito: “Gli Stati Uniti e gli alleati difenderanno ogni centimetro del territorio dell’Alleanza.” Il messaggio è nessuna ambiguità sulla deterrenza.
Estonia accusa, Mosca nega
Tallinn sostiene che tre caccia russi abbiano attraversato i cieli estoni per diversi minuti, in un’incursione definita senza precedenti per portata e sconsideratezza. Il Cremlino respinge e parla di “provocazione” priva di prove. Il dossier è finito d’urgenza sul tavolo del Consiglio di Sicurezza dell’Onu e ha spinto gli alleati a preparare consultazioni Nato.
Oggi l’articolo 4: cosa significa davvero
Su richiesta di Tallinn, gli alleati tengono oggi consultazioni formali ai sensi dell’articolo 4 del Trattato del Nord Atlantico: quando un membro ritiene minacciata la propria sicurezza, si convoca il tavolo politico-militare per coordinare posizioni e opzioni. Non è l’articolo 5 (difesa collettiva), ma è il passo immediatamente precedente, con conseguenze concrete su posture e regole di ingaggio.
L’Europa tra fermezza e prudenza
La capo della diplomazia europea Kaja Kallas ha definito la violazione dello spazio aereo estone “senza precedenti” e “deliberata”, chiedendo una condanna ferma e ricordando l’obbligo alla sovranità e integrità territoriale. “Se gli aerei violano lo spazio aereo, ogni Paese ha il diritto di difendersi”, ha ribadito. In Italia prevale una linea di vigilanza senza allarmismi: il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha ammonito a non inseguire la retorica dell’escalation: “È ovvio che la Nato debba mostrare la propria capacità, ma non credo che Mosca voglia arrivare a una Terza guerra mondiale.”
Sullo sfondo: i cieli polacchi e il precedente dei droni
Il picco di tensione nasce dopo la “notte dei droni” tra il 9 e il 10 settembre, quando Varsavia ha registrato numerosi velivoli attraversare lo spazio aereo nazionale, con intercettazioni e abbattimenti in coordinamento con gli alleati. È il precedente che ha spinto Tusk a mettere in chiaro la nuova soglia di risposta.
Trump, il podio dell’Onu e il faccia a faccia con Zelensky
Il calendario aggiunge pressione: alla 80ª Assemblea generale delle Nazioni Unite il presidente statunitense Donald Trump prende la parola e vede Volodymyr Zelensky, insieme a un confronto con i vertici dell’Unione europea. Washington rivendica la difesa dei confini Nato e chiede a Mosca di fermare comportamenti pericolosi.
La posta in gioco: deterrenza e rischio di calcolo sbagliato
La linea occidentale è chiara: deterrenza credibile, risposta proporzionata e coordinata, finestra diplomatica ancora aperta. Ma il margine d’errore è minimo. Se nuove violazioni assumessero il carattere di “attacco armato”, la discussione si sposterebbe dall’articolo 4 all’articolo 5, con conseguenze sistemiche. Per ora l’obiettivo è inchiodare Mosca sul piano politico e chiudere la porta a nuove prove di forza lungo i confini orientali.
Cosa guardare nelle prossime ore
- Consultazioni Nato (art. 4): attese decisioni sulle posture aeree e sulle regole di ingaggio lungo il fianco est.
- Assemblea generale Onu: attesi il discorso di Trump e il bilaterale con Zelensky.
- Replica russa: Mosca continua a negare le incursioni; possibili contromosse diplomatiche.