Il Prado sentenzia: il "Salvator Mundi" di Abu Dhabi non è di Leonardo

- di: Daniele Minuti
 
Che da tempo esistano dubbi sull'autenticità del "Salvator Mundi" acquistato dai petrodollari emiratini come opera di Leonardo da Vinci è cosa risaputa e spesso causa di controversie tra sostenitori dell'una e dell'altra tesi, ovvero che a dipingere l'intenso ritratto sia stato il Genio italiano o un suo allievo o un semplice ''copione''.

Il "Salvator Mundi" non è di Leonardo da Vinci

Ma oggi il livello della querelle si alza di livello perché a dubitare, fortemente, sull'identità di colui che ha dipinto il ritratto non è un esperto, ma uno dei più importanti musei al mondo, quello del Pardo, i cui curatori hanno ''declassato'' il quadro, che la casa d'aste Christie's ha venduto, per 450 milioni di dollari, come opera inequivocabilmente di Leonardo da Vinci. Ad acquistarlo, nel novembre del 2017, è stato il ministro della Cultura saudita, il principe Badr bin Abdullah, probabilmente per destinarlo al Louvre Abu Dhabi.

L'ufficializzazione del declassamento è ''certificata'' nel catalogo della mostra del Prado "Leonardo e la copia della Gioconda", che durerà fino al 23 gennaio 2022.
Il verdetto del Prado è registrato nell'indice del catalogo della mostra, che presenta un elenco di dipinti "di Leonardo" (quindi di sicura origine) e un altro per "opere attribuite, di bottega o autorizzate e supervisionate da Leonardo".

Il dipinto finito ad Abu Dhabi è registrato nella seconda categoria ed indicato come ''la versione di Cook'' (da Francis Cook, il collezionista che lo ha acquistato nel 1900).
Sebbene la mostra appunti maggiormente la sua attenzione sulla copia del Prado della "Mona Lisa", la rassegna si occupa anche di versioni di altre composizioni di Leonardo.
La curatrice del Prado, Ana Gonzáles Mozo, nel suo saggio in catalogo, afferma che "alcuni specialisti ritengono che ci fosse un prototipo ormai perduto (del "Salvator Mundi" di Leonardo) mentre altri pensano che la tanto dibattuta versione di Cook sia l'originale". Tuttavia, suggerisce "non esiste un prototipo dipinto" di Leonardo.

Mozo propone che un'altra copia di "Salvator Mundi", la cosiddetta versione Ganay (1505-15), sia la più vicina all'originale perduto di Leonardo. Acquistata da Hubert, Marchese de Ganay nel 1939, è stata venduta da Sotheby's nel 1999 ed è ora in una collezione privata anonima.
Ana Gonzáles Mozo sostiene che l'abile artista di bottega che dipinse il "Salvator Mundi" di Ganay fu anche responsabile della prima copia del Prado della "Mona Lisa" (1507-16). Sebbene il catalogo includa un'immagine a tutta pagina del "Salvator Mundi" di Ganay, la versione di Cook non è nemmeno illustrata.
Il catalogo del Prado viene aperto da un saggio di Vincent Delieuvin, curatore della storica retrospettiva che il Louvre dedicò a Leonardo nel 2019. L'esperto - collaboratore della mostra del Prado - si sofferma sulle diverse opinioni sul ''Salvator Mundi'' finito nel Golfo, senza illustrare la propria, ma fa riferimento a "dettagli di qualità sorprendentemente scadente".

Delieuvin ha parlato senza entusiasmo del "Salvator Mundi" del Golfo, dicendo che sebbene sia "un dipinto interessante, non è la composizione più personale di Leonardo". Il curatore del Louvre ha detto, parlando ad un seminario, che "sarebbe stato bello averlo (il dipinto del Golfo,ndr) vicino alla bella versione di Ganay, che è una versione da laboratorio di alto livello". L'immagine di Ganay è inclusa anche nella mostra del Prado.
Nel catalogo del Prado, Delieuvin conclude, parlando del "Salvator Mundi" finito ad Abu Dhabi, si augura che ''una futura esposizione permanente dell'opera permetta di riesaminarla con maggiore obiettività".
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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