Durante la sua visita in Giappone, il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, ha lanciato un monito forte e chiaro sulla necessità di un ordine internazionale fondato su regole condivise e sul rispetto del diritto.
(Foto: Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con il primo ministro nipponico, Shigeru Ishiba).
In un’intervista all’emittente giapponese NHK, il Capo dello Stato ha sottolineato come Italia e Giappone condividano la convinzione che la comunità internazionale possa funzionare correttamente solo se esistono norme certe e rispettate da tutti, indipendentemente dalla loro potenza economica o militare. “Regole di questo genere sono indispensabili per una vita ordinata. Giappone e Italia pensano che le regole vadano rispettate e che quando vengono violate si realizzano condizioni drammatiche, come in questo momento in Ucraina”, ha affermato il Presidente.
Il rischio di un ritorno alle logiche degli anni ’30
Mattarella ha espresso la sua preoccupazione per la possibilità che si ripetano le dinamiche degli anni ‘30, quando alcuni Stati cercarono di imporsi su quelli più deboli attraverso la forza. “In quegli anni, si era affermata in alcuni Stati una volontà di dominio sugli altri e l’idea che si potesse imporre la propria volontà attraverso la violenza delle armi. Questo portò alla tragedia della Seconda Guerra Mondiale. Noi corriamo il rischio che tornino queste cattive abitudini inammissibili”, ha dichiarato il Presidente.
L’aggressione russa all’Ucraina e il pericolo di un effetto domino
Mattarella ha parlato esplicitamente della guerra in Ucraina come esempio delle conseguenze della violazione delle norme internazionali. Ha definito l’invasione russa una grave violazione del diritto internazionale, della Carta dell’ONU e degli stessi impegni presi da Mosca nel trattato con l’Ucraina, firmato meno di 30 anni fa. “Quella della Russia all’Ucraina è stata un’aggressione in violazione di ogni regola di convivenza tra i Paesi”, ha dichiarato, sottolineando che se si accettasse questo principio, altri Stati potrebbero essere incoraggiati a seguire la stessa strada. “Un susseguirsi di aggressioni porterebbe inevitabilmente a una guerra di proporzioni inimmaginabili”, ha avvertito.
La pace non può essere una resa alla prepotenza
Sulla possibilità di negoziati di pace, il Capo dello Stato ha ribadito che qualsiasi soluzione deve essere equa e duratura, e non semplicemente frutto della sopraffazione militare. “Va cercata con convinzione, velocemente, una soluzione di pace che non mortifichi nessuna delle due parti, ma che sia giusta, perché una pace basata sulla prepotenza non durerebbe a lungo”, ha detto Mattarella. Ha anche ricordato che l’Europa da tre anni tenta di indurre la Russia a negoziare, ma che “serve una pace giusta che non crei un omaggio alla prepotenza delle armi, altrimenti si aprirebbe una stagione pericolosissima per la vita internazionale”.
Economia aperta come garanzia di stabilità
Il Presidente ha poi affrontato il tema dell’economia globale, sottolineando come un sistema di mercati aperti abbia storicamente favorito la pace, mentre il protezionismo e la chiusura economica abbiano spesso alimentato tensioni e conflitti. “Italia e Giappone sono due grandi Paesi esportatori che credono fortemente nella necessità di economie aperte e nella cooperazione internazionale. Un mondo fatto di economie chiuse, in contrapposizione tra loro, è un mondo invivibile”, ha dichiarato Mattarella.
Il rafforzamento della difesa europea
Il Capo dello Stato ha infine affrontato il tema della sicurezza, evidenziando la necessità di garantire all’Ucraina una pace stabile e sicura. “È evidente che una soluzione di pace deve essere circondata da garanzie che impediscano la ripresa delle ostilità. La Russia è molto più potente e armata dell’Ucraina, quindi servono garanzie per la sicurezza dell’Ucraina”, ha spiegato. In questo contesto, ha riconosciuto che il rafforzamento della difesa europea “è uno sviluppo naturale dell’integrazione europea che è andata avanti in questi decenni”.
La visita in Giappone di Sergio Mattarella si è confermata un’occasione per riaffermare i valori comuni tra Roma e Tokyo e per sottolineare la necessità di una cooperazione internazionale basata su principi di equità e rispetto reciproco. Un messaggio forte in un mondo in cui le regole sembrano essere sempre più spesso messe in discussione.