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Rapporto Export 2023 di SACE: le esportazioni si confermano motore di sviluppo dell'economia italiana

- di: Daniele Minuti
 
Rapporto Export 2023 di SACE: le esportazioni si confermano motore di sviluppo dell'economia italiana

SACE ha pubblicato il Rapporto Export 2023 "Il futuro è adesso. Insieme" e l'annuale guida con cui la società aiuta le aziende a interpretare i trend dei mercati esteri, in modo da dar loro i migliori strumenti per cogliere le opportunità di internazionalizzazione nell'attuale scenario globale, conferma il peso che gli investimenti in digitalizzazione, innovazione e transizione energetica hanno nel mantenimento della competitività per le nostre imprese.

Rapporto Export 2023 di SACE: le esportazioni si confermano motore di sviluppo dell'economia italiana

Condizioni finanziarie sfavorevoli, ridotti spazi di manovra per la politica fiscale, calo del potere di acquisto dei consumatori, rallentamento della produzione industriale: è in questo difficile scenario economico che si cercano di cogliere le prospettive macroeconomiche per il 2023 (deboli ma positive), prima di un 2024 più dinamico, con un +1,7% del PIL globale atteso per l'anno attuale e un +2,5% per il prossimo.

In quest'ambito, l'export si conferma nuovamente motore dello sviluppo per la nostra economia, dopo il +20% registrato nel 2022 (principalmente per via della componente prezzi), le esportazioni di beni per il 2023 sono attese un aumento del 6,8%, oltre quota 660 miliardi di euro, con il 2024 che vedrà un +4,6% secondo le stime, grazie a impulsi rappresentati da investimenti green e in nuove tecnologie.
 


La quota di mercato italiana a livello mondiale sale quest'anno al 2,6% e potrebbe non arrestare la sua crescita, nonostante un lieve peggioramento per quanto riguarda la competitività di prezzo complessiva. Prosegue intanto la buona performance dell'export di servizi (+7%).

Le principali economie come Germania, Stati Uniti, Francia e Cina, si confermano le maggiori geografie di riferimento per le vendite italiane. Per quanto riguarda i principali mercati di destinazione, la spinta maggiore è attesa dalla Cina (+17%), anche grazie alla caduta delle restrizioni, mentre si prevede un +10,3% dall'India. Positivi i numeri dal Vietnam, che vedrà una crescita del nostro export dell'8,1% e del 6,5% per 2023 e 2024 rispettivamente.

L'accelerazione del riassetto energetico all'estero, dovuto al conflitto in Ucraina, ha favorito le economie del Golfo che hanno potuto stanziare risorse per piani finalizzati alla diversificazione produttiva (Arabia Saudita ed Emirati Arabi, rispettivametne a +15,6% e +10%).

Capitolo America Latina: il Messico (+8,4%) si trova in una posizione più centrale anche per via del fenomeno del nearshoring, mentre la spinta del Brasile di aumentare il peso del comparto manifatturiero sul totale del valore aggiunto darà effetti positivi alle nostre vendite.
Infine, l'Inflation Reduction Act dovrebbe spingere molti settori statunitensi, con impatto positivo anche per l'export italiano (+6%)
.

Per la prima volta, il Rapporto analizza anche le esportazioni di beni ambientali, in cui rientrano i beni connessi alla protezione dell’ambient, ennesima dimostrazione dell'importanza che sostenibilità e transizione energetica hanno nella lotta al climate change. I forti investimenti per la transizione in corso, anche alla luce delle politiche europee di sostegno in materia, spingeranno l’export italiano di beni ambientali, atteso crescere quest’anno del 9,3% e il prossimo del 9,7%, accelerando poi a circa il 14% all’anno in media nel 2025-26.

La nuova "rivoluzione industriale" che le imprese stanno attraversando, vedono Intelligenza Artificiale e digitale come strumenti cardine per la crescita: le imprese che investono in 4.0 e innovano il proprio modello di business hanno una probabilità di esportare superiore di circa tre volte rispetto a quelle che investono senza modificare il proprio modello (14,5% contro il 5,2%).

Alessandra Ricci, Amministratore Delegato di SACE, ha commentato:“Rivoluzione tecnologica e transizione sostenibile sono le sfide che tutti noi, insieme, siamo chiamati ad affrontare oggi per disegnare il mondo di domani. Le imprese che investono in sostenibilità e in digitalizzazione sono anche quelle che esportano, di più e meglio. Il nostro Rapporto Export 2023 evidenzia proprio questa connessione e accompagnare le imprese in questi processi è la missione che noi del Gruppo SACE abbiamo fatto nostra, per contribuire al benessere duraturo della collettività. L’invito che voglio rivolgere ai nostri partner, le circa 40.000 imprese che supportiamo ogni giorno, è di investire in questo percorso, contando sempre sui nostri strumenti informativi, formativi e assicurativo-finanziari e sul nostro network di relazioni, per rafforzare la capacità di gestire i rischi, cogliere le opportunità e trarre profitto dai cambiamenti in atto”.

Alessandro Terzulli, Chief Economist di SACE (nella foto), ha aggiunto: “In un contesto sicuramente non semplice, la performance dell’export italiano, pur in fisiologico rallentamento, quest’anno e il prossimo si conferma robusta. Il nostro Rapporto Export rappresenta una bussola di riferimento per le imprese che vogliono crescere all’estero, anche in nuove geografie e con uno sguardo sempre attento a intercettare i segnali del mercato. Ecco perché quest’anno abbiamo voluto analizzare per la prima volta i flussi internazionali di beni legati alla transizione energetica in cui in Europa l’Italia è seconda solo alla Germania, e la trasformazione digitale che è ormai constatato sia un acceleratore della competitività delle imprese, anche internazionalizzate”.

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