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“ReArm Europe” divide Roma: scontro nel governo sul piano di difesa UE

- di: Marta Giannoni
 
“ReArm Europe” divide Roma: scontro nel governo sul piano di difesa UE

(Nella foto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni)

La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha recentemente presentato “ReArm Europe”, un ambizioso piano volto a rafforzare le capacità difensive dell’Unione Europea. L’iniziativa prevede la mobilitazione di circa 800 miliardi di euro per potenziare la sicurezza del continente, in risposta alle crescenti minacce geopolitiche, in particolare la situazione in Ucraina. 
 
Contenuti principali del piano
Il piano si articola in cinque punti chiave. 
1. Flessibilità fiscale: sospensione temporanea delle rigide regole di bilancio dell’UE per consentire agli Stati membri di aumentare la spesa per la difesa senza incorrere in sanzioni. Questa misura potrebbe liberare fino a 650 miliardi di euro nei prossimi quattro anni.  
2. Strumento di prestito per la difesa: introduzione di un nuovo meccanismo che fornirà 150 miliardi di euro in prestiti agli Stati membri per investimenti nel settore della difesa, con l’obiettivo di promuovere progetti congiunti come sistemi di difesa aerea e missilistica. 
3. Riprogrammazione dei fondi esistenti: possibilità per gli Stati membri di utilizzare fondi già stanziati, come quelli di coesione, per finanziare spese nel settore della difesa. 
4. Ruolo della Banca Europea per gli Investimenti (BEI): rimozione delle attuali restrizioni che impediscono alla BEI di finanziare progetti nel settore della difesa, ampliando così le opportunità di investimento. 
5. Unione del risparmio: creazione di un meccanismo per mobilitare capitali privati da destinare al settore della difesa, incentivando investimenti privati nelle industrie militari europee. 

Reazioni in Italia
In Italia, il piano ha generato reazioni contrastanti all’interno del governo.
Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha espresso cautela riguardo al piano, sottolineando la necessità di evitare decisioni affrettate. Ha dichiarato: “Bisogna distinguere due cose: gli aiuti all’Ucraina se gli USA non lo fanno più, e un piano di investimenti militari che abbia un senso e non fatto in fretta e furia senza una logica”. 
Il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, si è mostrato favorevole a un rafforzamento della difesa europea, pur esprimendo riserve sul nome del piano. Ha affermato: “Io lo chiamerei piano per la sicurezza europea”. 
Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha espresso scetticismo riguardo al piano, suggerendo che le risorse potrebbero essere destinate ad altri settori. Ha dichiarato: “Quegli 800 miliardi di euro anziché per la spesa militare si possono utilizzare in altro modo”. 

Prossimi passi
Il piano “ReArm Europe” sarà discusso nel prossimo Consiglio Europeo informale, dove i leader degli Stati membri valuteranno le proposte e cercheranno di raggiungere un consenso sulle misure da adottare per rafforzare la difesa comune dell’Unione Europea. 


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