Riabilitazione robotica a Villa Bellombra

- di: Massimiliano Ricci
 

L'esperienza robotica in corso di implementazione e i nuovi investimenti realizzati da Villa Bellombra, ospedale privato accreditato con il Servizio Sanitario Nazionale (SSN), rivoluzionano il mondo della riabilitazione in Emilia-Romagna.
Villa Bellombra - tra i fondatori del Consorzio Colibrì, network di eccellenza composto da 21 strutture sanitarie e socio-sanitarie dell’Emilia-Romagna - si conferma l’unica, a Bologna e in tutta la regione, ad avere una dotazione così all’avanguardia composta da Armeo Spring, Armeo Power e Lokomat Pro, tre macchinari messi a punto da Hocoma tra i più innovativi al mondo, che hanno la capacità di aumentare e misurare i livelli di recupero funzionale nel trattamento riabilitativo.
Armeo Spring è l’esoscheletro con allevio di carico meccanico per arto superiore in uso da un decennio a Villa Bellombra. A questo si affiancano Armeo Power, robot per la riabilitazione degli arti superiori e della mano, e Lokomat Pro, il robot più utilizzato al mondo per la riabilitazione degli arti inferiori. La notizia ha destato grande interesse e fatto parlare di un’autentica ‘rivoluzione’ del mondo della riabilitazione. Ne parliamo con il dott. Vincenzo Pedone (Direttore sanitario) e con la dott.ssa Maria Rosaria Leo (Responsabile di raggruppamento), entrambi di Villa Bellombra. 

Può illustrarci la portata di questo nuovo balzo in avanti che Villa Bellombra realizza con l’acquisto di questi due nuovi macchinari che ne fanno ancora di più un punto di riferimento per la sanità di Bologna e dell’Emilia-Romagna?
Villa Bellombra, già da molti anni centro di eccellenza nella rete riabilitativa dell’area metropolitana bolognese, si caratterizza per l’“approccio globale” alla persona specifico della Medicina riabilitativa, formula che le consente di emergere come struttura capace di gestire il percorso riabilitativo nei casi anche molto complessi (in particolare nel settore della neuro-riabilitazione) oppure complicati da comorbilità più o meno critiche e nelle fasi anche molto precoci delle diverse patologie neurologiche ed ortopediche che è chiamata a trattare.
Punto di riferimento, quindi, delle principali strutture ospedaliere per acuti di Bologna, Villa Bellombra completa così l’offerta riabilitativa con una strumentazione robotica d’avanguardia sia per il recupero dell’arto superiore (compito questo delicato e complesso, e troppo spesso considerato di secondaria importanza nel processo di rieducativo) sia aggiungendo al ventaglio dell’offerta fisioterapica per gli arti inferiori, un prezioso alleato in grado, nei casi appropriati, di accelerare e di ottimizzare il recupero di equilibrio ed andatura.
Le soluzioni che la tecnologia propone facilitano un approccio ecologico diagnostico e terapeutico con possibilità di misura del risultato e quindi di personalizzazione del trattamento. Si sottolinea che questa tecnologia non sostituisce ma integra il modello riabilitativo adottato a VB che, come dicevamo, è del tipo “comprehensive”.

In dettaglio, quali sono nello specifico i potenziali clinici degli esoscheletri Armeo Spring, Armeo Power e Lokomat Pro? Quali le potenzialità degli eventuali usi combinati di questi tre macchinari?
I differenti robot offrono differenti possibilità per differenti disabilità: è quindi indispensabile un ragionamento clinico accurato per raggiungere buoni risultati.
Solo per fare alcune esemplificazioni e rifacendoci sempre ai dati di letteratura e alle linee guida più autorevoli (AHA e SPREAD, tra le principali), la terapia robotica e in particolare l’esoscheletro sono considerati particolarmente appropriati nei pazienti con recente stroke e deficit moderati o severi, perché si sono dimostrate in grado di migliorare in modo statisticamente significativo la funzione e le ADL.
Mentre sono in corso di elaborazione protocolli mirati per diverse altre patologie, sulla base dei sempre più numerosi trial disponibili, vantaggi generali della riabilitazione robotica sembrerebbero emergere da un recentissimo e corposo studio policentrico italiano, coi caratteri del trial randomizzato controllato:
- la possibilità di conseguire prima importanti obiettivi di recupero motorio
- la tendenza a sviluppare minor spasticità rispetto al trattamento tradizionale
- l’efficacia in termini di conseguimento di guadagni riabilitativi anche a distanza dall’evento acuto.
Non si può non citare poi il positivo effetto della riabilitazione robotica sulla riorganizzazione del sistema nervoso centrale, su cui potremo anche ritornare.

Viene affermato che “in tutti e tre” i casi il potenziale clinico di queste macchine è notevole poiché esse possono, da un lato, coadiuvare il fisioterapista nel somministrare la terapia motoria ritenuta più adeguata per ogni paziente, in modo preciso e ripetibile, e dall’altro, acquisire informazioni quantitative sul movimento del paziente stesso”. Cosa cambia, alla luce della disponibilità di questi nuovi macchinari, nell’attività del personale sanitario di Villa Bellombra e in particolare in quella dei fisioterapisti?
Sempre più la riabilitazione tende ad uscire, come disciplina e anche come prestazione sanitaria, dall’empirismo, per orientarsi a perseguire una metodologia in grado di migliorare obiettivamente gli outcome; essa, basata su parametri misurabili, acquisisce così  il vantaggio della confrontabilità (tra pazienti e tra strutture) e anche della precisabilità sia dell’appropriatezza (per patologia e per timing) sia della prognosi, elementi tutti fondamentali del resto nella cosiddetta medicina basata sull’evidenza.
Vari studi dimostrano che i dispositivi robotici non solo forniscono una mobilizzazione attiva assistita degli arti ma includono sensori che raccolgono dati biomeccanici durante la terapia con alto livello di risoluzione ed accuratezza. Tali dati valutano la compromissione motoria e misurano quantitativamente i progressi del paziente. I robot per la riabilitazione, registrando i dati durante ogni sessione di trattamento, consenìtono un monitoraggio quotidiano della performance motoria con possibilità di accurato orientamento del trattamento riabilitativo

Villa Bellombra è leader riconosciuto nella riabilitazione intensiva e questo investimento ‘rivoluzionario’ nella robotica mette un nuovo sigillo su tale leadership e apre la strada a ulteriori balzi in avanti. Quanto la robotica, a suo parere, nei prossimi dieci anni cambierà il volto della riabilitazione intensiva?
La riabilitazione robotica non sostituirà la riabilitazione tradizionale, ma la ottimizzerà nel senso che:
- essa permette prestazioni più intensive
- si presta a modulare in modo specifico l’intervento riabilitativo sulla maggior parte delle variabili in causa (tipologia di esercizio, livello assistivo, forza, traiettoria, velocità, ecc)
- genera risorse riabilitative professionali aggiuntive nella misura in cui il riabilitatore, riducendo il proprio output in attività ripetitive, è in grado di dedicarsi a task più complessi, più fini e più mirati.
Un discorso a parte meriterebbe la cd “realtà virtuale”, che entra nella composizione della riabilitazione robotica (aumento della significatività di un esercizio, stimolazione multi sensoriale…), e che può assumere un sorprendente valore moltiplicativo col favorire i meccanismi neurobiologici, ancora poco esplorati, della plasticità cerebrale.

La vostra struttura, grazie ad un team interdisciplinare di professionisti, mette il paziente al centro del proprio “Progetto riabilitativo e assistenziale”. Questo significa dedicare il proprio impegno al raggiungimento della massima efficienza, anche nella sfera professionale, per i pazienti giovani e adulti e per i pazienti anziani al conseguimento del più alto grado possibile di indipendenza nella vita quotidiana e di relazione. I caratteri specifici di questa interdisciplinarietà sono destinati a trasformarsi con l’utilizzo di questi nuovi macchinari e più in generale con l’avanzare della robotica?
Il modello (o formula riabilitativa) attuato a Villa Bellombra è, accennavamo prima, quello globale o comprehensive, che è diretto:
- al recupero funzionale massimo possibile in relazione alle menomazioni risultanti dall’evento patologico occorso, utilizzando le competenze professionali di un team di professionisti esperti (fisioterapisti per i deficit motori - braccia, mani, equilibrio, cammino -, neuropsicologi per i disordini cognitivi, logopedisti per i disturbi deglutitori e comunicativi) e le nuove tecnologie terapeutiche (la fisioterapia robotica). Il team dei fisioterapisti dedicato specificamente alla riabilitazione intensiva, con rapporto operatore-paziente 1:1, è coordinato dal dott.Calligola;
- alla prevenzione delle complicanze e alla stabilizzazione delle comorbilità di frequentissimo riscontro nella popolazione assistita, stabilizzazione criticamente importante a garantire efficacia e sicurezza dell’intervento riabilitativo e attuata da medici internisti di struttura e consulenti d’organo integrati in teamwork. Compito addizionale loro demandato è tutta la partita (imprescindibile) della prevenzione secondaria in tutti gli aspetti valutativi, correttivi (su base farmacologica e comportamentale) che è parte integrante della comprehensive rehabilitation. In questa attività, che si svolge prevalentemente nei settori degenziali della struttura, riveste un’importanza critica il team dei professionisti dell’assistenza guidati da un coordinatore infermieristico, il dott.Pizzolante;
- all’ottimizzazione della disponibilità soggettiva del paziente al percorso riabilitativo, attraverso il reclutamento delle migliori risorse interiori e con il prezioso intervento di psicologi clinici che agiscono sui fondamentali elementi motivazionali.
L’utilizzo della tecnologia robotica giunge a potenziare l’intero modello di approccio multi-dimensionale, interprofessionale ed interdisciplinare correntemente applicato con le modalità del team-work a Villa Bellombra.

Restando sul tema della interdisciplinarietà, la valutazione globale delle condizioni generali del paziente è la caratteristica principale del lavoro di Villa Bellombra che, pur essendo una clinica specializzata nella riabilitazione, garantisce in parallelo un’assistenza medica di tipo internistico consentendo risultati ottimali all’intervento riabilitativo. Per offrire servizi a livello così elevato ed integrato appare evidente la necessità di una formazione continua. Quali sono le iniziative specifiche di Villa Bellombra in tale campo?
Parliamo in specifico della gestione internistica e psicologica che affiancano in modo davvero integrato a VB il progetto riabilitativo individuale del paziente.
Riguardo al primo aspetto, il team dei medici di area internistica, coordinato dalla dott.ssa Valentina Rossi, utilizzando risorse diagnostiche strumentali interne ed anche esterne e i contributi, quando necessari, di specialisti d’organo, consente di effettuare con efficacia e in sicurezza la riabilitazione sia in pazienti molto complessi per comorbilità in variabile grado di stabilizzazione sia in pazienti subacuti, cioè precocemente dopo l’evento acuto.
Riguardo al secondo aspetto, è stato strutturato a VB un servizio di psicologia clinica, gestito dalla dott.ssa Marina Farinelli, che interviene per ricompensare le inevitabili instabilità psico-emotive reattive o preesistenti, puntando ai necessari riadattamenti psicologici e ad esaltare le risorse emozionali e motivazionali del paziente per propiziare il miglior outcome riabilitativo. Di particolare rilievo è poi il ruolo attivo del gruppo degli psicologi e non solo, sia nella formazione (erogata da Santa Viola, appartenente sempre al Consorzio Colibrì, in qualità di provider regionale), sia nella ricerca translazionale in collaborazione con il Dipartimento di Psicologia dell’Università di Bologna e l’IRCCS delle Scienze Neurologiche.

La vostra struttura, come detto, è tra le fondatrici del Consorzio Colibrì (ben 320 milioni di fatturato, 6.896 operatori, 1.675.060 utenti serviti, 3.319 posti letto autorizzati) network di eccellenza dell’Emilia-Romagna composto da 22 strutture operanti nel settore della sanità e dei servizi sociali allo scopo di avere uno strumento comune in grado di coordinare e regolare le iniziative comuni per lo svolgimento di determinate attività di impresa come acquisti, gestione della qualità, comunicazione, formazione per gli operatori, ricerca, sicurezza. Che bilancio fa dell’attività del consorzio Colibrì, quali sono gli elementi principali del suo valore aggiunto?
Il tema, di carattere organizzativo, ci fa transitare dall’area del team-work che abbiamo visto a quella del network. Sono tutte strutture a differente mission che si mettono in rete per massimizzare risultati, sicurezza, sostenibilità e per garantire la continuità assistenziale, elemento sostanziale in una “managed care”, insieme a quello già sottolineato della globalità di risposta ai bisogni.
Se le modalità di collaborazione si strutturano in veri e propri percorsi diagnostico/ terapeutico/ assistenziali nei vari setting (residenziale, ospedaliero, domiciliare, ambulatoriale) e nelle diverse fasi di malattia (paziente cronico, riabilitazione, deterioramento cognitivo avanzato), che intercettano l’universo dei bisogni generati dagli eventi patologici, comprese le ripercussioni socio-familiari e sui care-givers, ecco che offrono all’utenza pacchetti di prestazioni aggregati e flessibili di grande interesse.
Non si può poi non ricordare il prossimo trasferimento in sede rinnovata, ampliata e di facile accessibilità di Villa Bellombra, in questa prospettiva di offerta riabilitativa di eccellenza, basata sul binomio di globalità e continuità: infatti ulteriori importanti motivi di appeal saranno aggiunti con la prossima innovazione strutturale che sono, da un lato, l’implementazione del comfort, dall’altro, l’offerta addizionale della riabilitazione in acqua e soprattutto il lancio di una propria riabilitazione ambulatoriale (in alternativa o in successione a quella residenziale, appena illustrata). 

Il consorzio Colibrì afferma che le aziende partecipanti “sono accomunate da una visione sinergica e condivisa del fare impresa, incentrata sull’etica dei comportamenti e la responsabilità sociale verso il territorio e i portatori di interesse, i cosiddetti stakeholder”. Come si estrinsecano in concreto ‘l’etica dei comportamenti’ e la ‘responsabilità sociale’?
La prima si fonda sulla appropriatezza, garantita dalla aderenza alle LG e alla EBM e sulla trasparenza che trova riscontro nella puntuale e dettagliata rendicontazione pubblica dei percorsi, delle attività, dell’organizzazione e dei risultati.
La seconda coinvolge una visione allargata del ruolo di un’azienda sanitaria o socio-sanitaria privata, svolto nel contesto socio-ambientale in cui opera, in termini di utilizzo di risorse personali e materiali locali, di stimolo alla crescita economica e di potenziamento del welfare regionale

Un’ultima domanda sul quadro generale comparativo. In termini di innovazione, nel campo della riabilitazione ma non solo, a suo parere il sistema sanitario italiano, soprattutto nella sua componente privata convenzionata con il Ssn, è competitivo rispetto alla situazione esistente negli altri grandi Paesi europei?
Partiamo dall’esistente. Attualmente l’attrattività dell’area bolognese in termini di offerta sanitaria di eccellenza, pubblica e privata, è molto forte in campo nazionale, collocandosi la nostra regione in una scala comparativa al secondo posto dopo la Lombardia in valori assoluti e al primo posto in una scala ponderata. L’ulteriore implementazione qualitativa della riabilitazione assicurata dalla tecnologia robotica, che si impianta su un’offerta già attualmente particolarmente completa ed efficace, certamente consentirà di migliorare ulteriormente i risultati. Ne deriva che la competitività sul piano internazionale e la forza di attrazione per le nazioni che guardano al mondo occidentale: i paesi dell’est europeo e i paesi arabi in primis, che già richiedono prestazioni residenziali basate su skill e technology, sono destinate ad accrescersi, con ripercussioni positive sull’intera filiera socio-sanitaria regionale e sul network sanitario pubblico-privato dell’ area metropolitana bolognese.

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