"Effetto SACE" sulle imprese: 13,8 miliardi di fatturato addizionale

- di: Daniele Minuti
 
Il biennio che si sta per chiudere è stato di estrema sofferenza per il tessuto delle imprese italiane, ma una certezza per l'intero comparto continua ad essere rappresentata dalla presenza di SACE: è stato infatti calcolato, in un report dell'Ufficio Studi con Prometeia, che l'effetto causato dagli strumenti della società (più quelli di SIMEST e SACE BT) abbiano generato circa 13,8 miliardi di euro di fatturato addizionale generato nel solo 2019 e oltre 40.000 addetti per chi ne ha beneficiato.

"Effetto SACE" sulle imprese: 13,8 miliardi di fatturato addizionale

Per l'analisi, sono state studiate le oltre 23.000 operazioni che hanno coinvolto 8.360 imprese capaci di mobilitare più di 163 miliardi di risorse tra il 2005 e il 2019: "In crescita il numero di operazioni" - spiega la nota - "passato dalle circa 1.000 del 2008 alle oltre 2.000 del 2019, così come il numero di imprese clienti, più che raddoppiato dalle 500 del 2008 alle oltre 1.300 nel 2019, quasi tre quarti PMI, a conferma della forte vocazione estera del tessuto imprenditoriale italiano. Inoltre, il consolidamento della presenza di SACE e SIMEST nei processi di internazionalizzazione si è realizzato più intensamente rispetto al trend nazionale: dal 2010 al 2019, infatti, il numero degli esportatori nazionali è aumentato del 3,4% secondo l’ISTAT, rispetto al 22,5% registrato tra le imprese clienti di SACE e SIMEST. Tra i settori spicca la meccanica strumentale con oltre il 30%, in particolare per i comparti delle macchine per l’industria della moda, costruzioni e alimentare".

Importanti i numeri dei comparti ad alta intensità tecnologica e dei mezzi di trasporto (per SACE BT più i comparti di consumo come moda e distribuzione), mentre confermata la crescita delle imprese Made in Italy, quindi agroalimentare e moda. Capitolo territorio: il Nord-Est è l'area di maggiore presidio, con il 58% rappresentato da Emilia Romagna, Veneto e Lombardia, mentre parlando dell'internazionalizzazione, le principali zone fra il 2015 e 2019 sono Brasile, Russia ed Emirati Arabi Uniti (con l'India salita al vertice solo nel 2019.
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