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Saipem vola in Qatar: maxi commessa da 3,1 miliardi

- di: Matteo Borrelli
 
Saipem vola in Qatar: maxi commessa da 3,1 miliardi
Saipem vola in Qatar: maxi commessa da 3,1 miliardi
Due “mega-isole” di compressione in mare, 68mila tonnellate ciascuna: il North Field alza il volume e Saipem si prende la scena (e il backlog sorride).

(Foto: il Ceo e Direttore Generale di Saipem, Alessandro Puliti).

La notizia in breve: un contratto gigantesco, ma molto concreto

Saipem mette a segno un colpo pesante in Qatar: si è aggiudicata, insieme alla partner Offshore Oil Engineering (COOEC), un contratto EPCI offshore (ingegneria, approvvigionamento, costruzione e installazione) per il pacchetto COMP5 del programma North Field Production Sustainability (NFPS).

Il valore complessivo dell’accordo è stimato in circa 4 miliardi di dollari, con una quota di pertinenza Saipem pari a circa 3,1 miliardi di dollari. In altre parole: non è “solo” un ordine, è un pezzo di futuro industriale già incassato sulla carta.

Che cos’è l’NFPS e perché tutti guardano al North Field

NFPS è il programma con cui QatarEnergy LNG punta a mantenere e aumentare la capacità produttiva del North Field, indicato come il più grande giacimento di gas naturale “non associato” al mondo, in mare al largo della costa nord-orientale del Qatar.

Tradotto: il Qatar vuole che la sua “fabbrica del gas” continui a girare forte e a lungo. E per farlo serve compressione, cioè la tecnologia che spinge il gas lungo il sistema produttivo quando la pressione naturale non basta più o quando serve ottimizzare i flussi. È un tema tecnico, sì, ma il messaggio è chiarissimo: la partita dell’LNG resta centrale.

Cosa costruirà Saipem: due colossi offshore (non due “pezzi”)

Il perimetro del contratto è ambizioso: Saipem dovrà occuparsi della progettazione, dell’approvvigionamento, della fabbricazione e dell’installazione di due complessi di compressione offshore.

Ogni complesso, nella configurazione indicata, include: una piattaforma di compressione, una piattaforma alloggi, una piattaforma di supporto alla flare (il sistema che gestisce la combustione controllata dei gas) e i ponti di interconnessione.

Il dato che dà la dimensione fisica dell’impresa è il peso: circa 68.000 tonnellate per ciascun complesso. È materiale, acciaio, impianti, logistica, sicurezza: ingegneria pesante in senso letterale.

Il calendario: installazioni tra 2029 e 2030, con la nave De He

Il contratto ha una durata complessiva indicativa di circa 5 anni. La fase più spettacolare (e delicata) arriverà più avanti: le installazioni offshore sono previste indicativamente nel 2029 e nel 2030 e saranno condotte con la nave da costruzione De He.

De He è una delle unità di punta della flotta Saipem per lavori subsea e installazioni pesanti: un tassello coerente con la natura “big league” del progetto, dove la capacità di sollevamento, posa e gestione operativa fa la differenza tra un cronoprogramma rispettato e un incubo di extra-costi.

Non è un episodio: COMP5 si somma a COMP2 e COMP3

COMP5 non nasce nel vuoto: Saipem era già dentro la filiera NFPS. La società ricorda che questo pacchetto si aggiunge ad altri incarichi precedenti: COMP2 (reso noto nell’ottobre 2022) e COMP3 (comunicato al mercato nel settembre 2024), oggi in fase di esecuzione.

Il risultato è una continuità operativa che conta: presidio locale, conoscenza del committente, catena di fornitura già impostata, e una curva di apprendimento che tende a rendere i nuovi pacchetti più “digeribili” sul piano industriale.

Reazioni e contesto di mercato: tra rumors e conferme

La commessa era nell’aria da giorni: a metà dicembre, alcune cronache finanziarie avevano già segnalato Saipem come possibile favorita in joint venture per il COMP5, parlando di una gara molto competitiva. La formalizzazione del contratto dà ora sostanza a quelle attese.

Il mercato guarda a due punti: dimensione (3,1 miliardi di quota Saipem) e qualità (un progetto complesso e pluriennale in un’area dove l’azienda ha già track record). In queste operazioni, spesso, l’ordine vale due volte: una per i ricavi futuri, l’altra per la credibilità industriale.

Perché pesa anche “a casa”: portafoglio ordini e traiettoria Saipem

L’aggiudicazione arriva in un momento in cui Saipem ha raccontato al mercato un profilo di crescita più ordinato e selettivo. Nei risultati dei primi nove mesi 2025, la società ha indicato un portafoglio ordini sopra i 30 miliardi di euro, con raccolta ordini significativa nel periodo e una guidance 2025 confermata su ricavi ed EBITDA.

Una commessa da questa taglia, in un programma “seriale” come NFPS, si inserisce perfettamente nella narrativa: visibilità, lavori ad alta complessità, e un cliente di primissimo livello nel mondo LNG.

La frase chiave (e cosa significa davvero)

Nella comunicazione societaria, Saipem sottolinea che l’assegnazione del pacchetto COMP5 rafforza la collaborazione con QatarEnergy LNG e consolida la presenza in Qatar come partner per progetti complessi su larga scala.

Dietro la formula, il punto è semplice: quando un committente strategico ti assegna più pacchetti nel tempo, non sta comprando solo un servizio. Sta comprando affidabilità (tempi, sicurezza, costi), e sta dicendo al mercato che ti considera un esecutore “di riferimento”.

Che cosa guardare adesso

Nei prossimi mesi, i fari saranno su tre aspetti: la progressione ingegneristica (front-end e pianificazione), la capacità di procurement (materiali, catene globali, lead time) e l’esecuzione industriale (cantieri, fabbricazione, integrazione e test).

E poi c’è l’orizzonte 2029-2030: l’installazione offshore è la fase in cui la tecnologia incontra mare, meteo e logistica. È lì che i grandi progetti si trasformano in grandi successi o grandi grattacapi. Saipem ha scelto di mettere in campo De He proprio per questo: ridurre i margini di imprevedibilità quando il peso delle cose è… reale. 

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