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Il San Giovanni Addolorata al centro della lotta alle malattie neurodegenerative

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Il San Giovanni Addolorata al centro della lotta alle malattie neurodegenerative
L’Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata di Roma ospiterà una giornata di approfondimento dal titolo "Il futuro delle Malattie Neurodegenerative: nuove prospettive diagnostico-terapeutiche", confermandosi come una delle realtà sanitarie più attive nella riflessione clinica e nella promozione della medicina integrata. L’evento si svolgerà nell’Aula Folchi e vedrà la partecipazione di numerosi esperti, studiosi e clinici di rilievo nazionale, con l’obiettivo di confrontarsi sui percorsi diagnostici e terapeutici più avanzati nella gestione del Parkinson, dei parkinsonismi e delle demenze.

Il San Giovanni Addolorata al centro della lotta alle malattie neurodegenerative

In un contesto epidemiologico in continua trasformazione, caratterizzato da un rapido invecchiamento della popolazione, la centralità degli ospedali pubblici nella presa in carico delle malattie neurodegenerative si fa ogni giorno più evidente. In Italia, si stima che circa 1,1 milioni di persone convivano con una forma di demenza, di cui oltre la metà colpite dalla malattia di Alzheimer. La Malattia di Parkinson, invece, interessa oltre 300.000 italiani e si colloca tra le principali patologie neurologiche cronico-progressive. Questi numeri delineano uno scenario in cui gli ospedali non possono più essere soltanto luoghi di cura, ma devono trasformarsi in spazi di formazione, di ricerca applicata e di informazione scientifica rivolta anche alla cittadinanza.

Il San Giovanni Addolorata, con la sua tradizione di eccellenza e la costante apertura all’innovazione, si propone così come un modello di sanità pubblica capace di rispondere con competenza clinica e visione strategica alle sfide poste dalle malattie neurologiche degenerative.

Prima sessione: Parkinson e parkinsonismi, diagnosi e orientamento clinico

I lavori della giornata si apriranno con i saluti istituzionali. Seguirà la prima sessione tematica, dal titolo Parkinson e parkinsonismi: un mondo in evoluzione, moderata da Maria Concetta Altavista e A. Salerno. Ad aprire la discussione sarà G. Fabbrini con un intervento dedicato alla medicina di precisione nella Malattia di Parkinson, per comprendere se essa rappresenti già oggi una concreta possibilità terapeutica oppure una prospettiva ancora da realizzare. A seguire, A. Stefani guiderà i presenti nella complessa distinzione tra Parkinson e sindromi parkinsoniane. Un tema centrale sarà poi quello dei disturbi del sonno, analizzati da A. Romigi come potenziali marcatori predittivi di malattie neurodegenerative. Uno spazio di discussione e confronto tra i presenti concluderà la sessione.

Seconda sessione: curare il Parkinson tra approcci farmacologici e riabilitazione

Si aprirà poi la seconda sessione: Trattare la Malattia di Parkinson, moderata da L. Brusa, Bruno Mercuri e S. Rinalduzzi. In questa fase della giornata si approfondiranno le strategie terapeutiche per le diverse fasi della malattia. A. Fabbrini illustrerà le caratteristiche della fase iniziale, mentre F. Asci tratterà la gestione clinica delle fasi avanzate. Ferdinando Nicoletti offrirà un intervento fondamentale sui sintomi non motori della patologia – ansia, depressione, disturbi del comportamento – che spesso compromettono in modo significativo la qualità di vita. G. Galeoto punterà i riflettori sull'importanza della riabilitazione e delle terapie occupazionali, sottolineando l’urgenza di un approccio olistico alla persona. La sessione si concluderà con una presentazione sul campo a cura di C. Cutrona, con una Real World Experience. Seguiranno uno spazio dedicato al dibattito e la pausa pranzo, durante la quale sarà possibile visitare il nuovo Centro Ambulatoriale Neurologico per le Malattie Neurodegenerative presso il Presidio Santa Maria.

Terza sessione: demenze degenerative, tra diagnosi precoce e innovazione terapeutica

Nel pomeriggio inizierà la terza sessione, dal titolo Diagnosi, gestione e nuove prospettive nelle demenze degenerative, moderata da E. Capoluongo, C. Gasperini e F. Giubilei. Si partirà con G. Sancesario che presenterà dati aggiornati sui biomarcatori utili per riconoscere in fase precoce l’Alzheimer e le altre forme di demenza. Giuseppe Bruno si concentrerà sul tema delle terapie disease-modifying, offrendo una panoramica dello stato attuale della ricerca. Seguirà L. Palleschi con un intervento dedicato alla gestione ospedaliera della fragilità cognitiva e dei disturbi del comportamento, tematiche di grande rilievo sia clinico che organizzativo. In chiusura, A.R. Casini affronterà il legame complesso tra depressione e demenza, un binomio spesso sottovalutato ma decisivo nella valutazione psichiatrica dei pazienti cognitivamente compromessi. I lavori si chiuderanno con una discussione finale e la consegna dei questionari.

Una faculty d’eccellenza per un sapere condiviso


A garantire l’elevato profilo scientifico della giornata sarà una faculty composta da figure di riferimento della neurologia italiana: Maria Concetta Altavista, Bruno Mercuri, Francesco Asci, Ferdinando Nicoletti, Giuseppe Bruno, Lorenzo Palleschi, A. Salerno, E. Capoluongo, C. Gasperini, F. Giubilei, G. Fabbrini, A. Stefani, A. Romigi, L. Brusa, S. Rinalduzzi, F. Sancesario, G. Galeoto, C. Cutrona e A.R. Casini. L’autorevolezza dei relatori e la qualità delle tematiche affrontate pongono l’evento come punto di riferimento per la formazione continua degli operatori sanitari e per l’aggiornamento clinico su scala nazionale.

Un ospedale che informa, ascolta e costruisce futuro

Con questo appuntamento, il San Giovanni Addolorata conferma la propria identità di ospedale che va oltre la cura per farsi luogo di conoscenza, dialogo e innovazione. In un’epoca in cui il carico delle malattie neurodegenerative minaccia la sostenibilità dei sistemi sanitari, eventi come questo non sono solo un’occasione formativa, ma un atto di responsabilità nei confronti della collettività. La sanità pubblica del futuro si costruisce anche così: parlando apertamente, confrontando saperi, mettendo al centro la persona e facendo della ricerca una pratica quotidiana.
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