“Situazione insostenibile”, medici pronti alla mobilitazione

- di: Marta Giannoni

12/01/2025

“Situazione insostenibile”, medici pronti alla mobilitazione

Il malcontento tra i medici italiani continua a crescere, alimentato da salari tra i più bassi d’Europa e un contratto collettivo ormai scaduto. Filippo Anelli (nella foto), presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo), ha affermato che “le risorse economiche stanziate con l’ultima legge di Bilancio non bastano, e molti professionisti scelgono di lasciare. Si va verso lo sciopero della categoria”. La data cerchiata in rosso è il 25 gennaio, quando i sindacati e l’Ordine si riuniranno per decidere le modalità della mobilitazione.
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Contratti scaduti e stipendi bassi: “Siamo come la Romania”
Il contratto nazionale dei medici, relativo al periodo 2021-2024, è ancora fermo, nonostante sia già scaduto. Anelli denuncia che i due miliardi di euro stanziati per il rinnovo non sono sufficienti a coprire aumenti adeguati: “Gli stipendi medi dei medici italiani sono vicini a quelli della Romania, non a Paesi come Francia o Germania. Questo è il punto nodale: bisogna rivalutare la figura del medico per fermare l’emorragia di professionisti”.
Gli aumenti previsti, pari a soli 17 euro al mese, sono stati definiti “irrisori” e inadeguati rispetto al costo della vita e all'inflazione.
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La controversia sulle Case di comunità
Un altro tema caldo è la gestione delle Case di comunità, introdotte per migliorare l’assistenza sanitaria territoriale. L’ipotesi di rendere i medici di famiglia dipendenti del Servizio sanitario nazionale (Ssn) è definita da Anelli “assurda”: “Il contratto attuale già prevede che ogni medico impieghi 6 ore settimanali per le Asl. Andare a modificare lo status giuridico dei medici creerebbe solo problemi pratici, oltre a privare i cittadini della figura del proprio medico di fiducia in ambulatorio”.
Secondo Anelli, i ritardi nell’applicazione delle ore di lavoro aggiuntive previste per le Case di comunità stanno causando una perdita economica per i medici di circa mille euro al mese.
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Burocrazia e autonomia: i nodi irrisolti
Oltre alle questioni salariali, emerge il problema dell’eccessiva burocrazia che limita l’autonomia dei medici. “Oggi la professione è in uno stato di sofferenza: servono risorse, ma anche un ridimensionamento della pressione burocratica. I medici si sentono abbandonati e non valorizzati”, afferma Anelli.
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La richiesta al ministro della Salute
Il presidente Fnomceo lancia un appello al ministro della Salute, Orazio Schillaci, per aprire un “tavolo permanente con le organizzazioni mediche”. L’obiettivo è avviare un confronto su temi cruciali come la governance del sistema sanitario e la rivalutazione economica e professionale dei medici.
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Reazioni e prospettive
La situazione critica nella sanità non riguarda solo i medici: i pazienti rischiano di subire ulteriori ritardi nelle cure a causa delle liste d’attesa che non si accorciano. Se non ci saranno risposte concrete entro la fine di gennaio, si prospettano scioperi e manifestazioni su larga scala.

Tags: sanità, medici, anelli, fnomceo, retribuzioni, stipendi, case di comunità,

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