Covid-19, Sanofi paga il ritardo nei vaccini: confermato pesante taglio dei dipendenti

- di: Emanuela M. Muratov
 
Difficile non mettere in relazione l'annuncio della francese Sanofi di avere confermato il pesante piano di tagli di personale con i gravissimi ritardi che il laboratorio francese ha registrato nella cosa al vaccino contro il Covid-19, a tutto vantaggio di altri concorrenti in Occidente.

Ma questa realtà (che comporta un considerevole arretramento nell'ipotesi forti entrate con la vendita dei vaccini) è innegabile e Sanofi ha confermato che, come annunciato lo scorso anno, oggi è costretta a cancellare dalla propria forza lavoro 1.700 posti di lavoro in Europa, di cui mille in Francia, in base alla strategia definita dal nuovo amministratore delegato del gruppo, Paul Hudson.
La conferma del taglio di tagli di posti di lavoro nel settore di ricerca e sviluppo (R&S), è arrivata con un comunicato, a firma del presidente di Sanofi, Olivier Bogillot, in cui si afferma che la misura "corrisponde a quanto annunciato nel giugno dello scorso anno". Il piano, ha precisato Bogillot, prevede che il programma di tagli delle circa mille posizioni in Francia si articolerà in tre anni.

Le decisioni dei vertici di Sanofi hanno aperto una fase di confronto con il sindacato che si prospetta molto acceso soprattutto perché quest'ultimo contesta le scelte portate avanti dall'azienda nel corso degli ultimi anni. Anche la scelta di fare cadere la scure dei licenziamenti sul settore della ricerca è censurabile per il sindacato, che accusa Sanofi di avere ecceduto nei piani di risparmio condotti negli ultimi quindici anni.

Il laboratorio, alla fine del 2019, aveva annunciato di voler razionalizzare la propria spesa, con un obiettivo di risparmio di due miliardi di euro entro il 2022, in particolare interrompendo la ricerca sul diabete, uno dei suoi core business tradizionali, così come nel cardiovascolare. Il ritardo che Sanofi ha accumulato nello sviluppo di due vaccini contro il Covid-19 ha fatto slittare a fine 2021 l'uscita dagli stabilimenti dei primi flaconi. Un ritardo, rispetto ad alcuni concorrenti, che gli ha fatto guadagnare critiche alla sua strategia.
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