Sanremo: Amadeus, un buonista fuori posto, perdona la follia di Blanco

- di: Redazione
 
Rai non è nemmeno un acronimo, eppure significa Radiotelevisione italiana. Bellissima definizione - quell'italiana - che dovrebbe significare tanto, a cominciare dal fatto che, essendo essa la più grande dispensatrice nazionale di cultura, l'azienda dovrebbe essere portatrice, oltre che di informazione, soprattutto di messaggi costruttivi, di esempi positivi (anche se magari partono da qualcosa di negativo, perché una lezione può arrivare anche dal raccontare il male). Ma ha ancora un senso parlare di queste cose dopo avere assistito a quanto accaduto in occasione della prima serata dell'edizione 2023 del Festival della canzone italiana, quando Blanco ha distrutto le installazioni floreali che dovevano fare da scenario alla sua canzone?

Sanremo: Amadeus, un buonista fuori posto, perdona la follia di Blanco

La strana performance di questo ragazzo può avere tutte le motivazioni tecniche di questo mondo (che non significa che siano scusabili), ma nulla che possa giustificarle. Il dramma vero è che la memoria della gente, soprattutto dei più giovani, non va molto indietro nel tempo e probabilmente quelli che ieri sera hanno guardato sbigottiti quanto accadeva sul palco già tra qualche giorno non lo ricorderanno nemmeno. Tacendo del fatto che forse a qualcuno sarà anche piaciuta la performance di questo ''artista''. Che però è solo un ragazzo che la vittoria al Sanremo dello scorso anno non ha catapultato nell'Olimpo dell'arte, ma solo in quella delle vendite, che è cosa molto diversa.

Ma lui, Blanco, di quel che ha fatto pagherà ben poco in termini di conseguenze. E lo si è capito immediatamente, quando Amadeus, entrato sul palco che mostrava lo scempio di una presunta performance artistica, non ha trovato di meglio che cercare lui quasi una scusante, cadendo poi nel più assurdo giustificazionismo, offrendo al cantante la possibilità di tornare a esibirsi. Un modo errato di gestire l'emergenza (sempre che sia stata effettivamente tale) perché piuttosto che stigmatizzare l'accaduto, ha quasi blandito il cantante, quando invece avrebbe dovuto metterlo davanti alla gravità dell'accaduto.

Forse chiedere ad Amadeus di rimproverare Blanco era troppo (magari non poteva farlo per i codicilli del contratto, vai a sapere), ma certo non doveva tenere quell'atteggiamento perdonista che ha mostrato. La particolarità di quanto accaduto non sta, comunque, nella follia del cantante (ripetiamo, sempre che non fosse un momento della sua esibizione), quanto nel fatto che gli è stata anche offerta la possibilità di tornare sul palco, come se nulla fosse accaduto, come se la gente all'Ariston e gli spettatori da casa non siano rimasti allibiti davanti all'isteria (presunta). Diventa a questo punto quasi obbligatorio chiedersi se Amadeus, grande organizzatore, grande scopritore, grande tutto quello che volete, è anche e soprattutto un grande conduttore. A meno che non ci troviamo davanti ad un maestro della mistificazione, del mostrare quel che a lui serve per migliorare gli ascolti, per alzare l'attenzione degli spettatori.

Ma se non fosse così, se non è riuscito a gestire la situazione (perdonando, come ha fatto, Blanco) forse dovrebbe riconsiderare la sua posizione, perché ieri sera ha reso il peggior servizio possibile alla Rai, certamente, ma forse a tutta l'Italia mostrando una accondiscendenza nei confronti delle bambinate di un cantante che ha fatto solo il male della manifestazione. Perché concedere una seconda chance a Blanco nella stessa serata del suo attacco di arroganza è la prova provata di come lo spettacolo deve prevalente su tutto, persino sul messaggio educativo che dovrebbe partire da ogni trasmissione della Rai.

Uscirsene come se avesse assistito al capriccio di un bambino (ed è forse di questo che stiamo parlando) ha reso Amadeus indifendibile, perché ha fatto prevalere il suo specifico interesse ad andare avanti nella rassegna musicale alla grande opportunità di avere, lui che è anche padre, la possibilità di dire a tutti che la fama e i soldi non sono un lasciapassare per la maleducazione e per la trasmissione di un messaggio intossicante. La televisione degli anni scorsi - ma nemmeno andando molto indietro nel tempo - aveva tempi e modi definiti e se si doveva spacciare una bufala per una verità incontrovertibile lo si sapeva fare con mestiere (vero Pippo?) rendendo credibile tutto.

Ma ve lo immaginate un Mike Bongiorno che entra in scena per dare un confettino e un buffetto sulla guancia a chi ha messo a rischio un'intera trasmissione? Lo stesso Paolo Bonolis forse non se la sarebbe tenuta, magari usando frasi taglienti e comunque mai salvifiche.
Ma oggi abbiamo Amadeus e ce lo dobbiamo tenere, anche se, ieri sera, ha quasi perdonato ciò che nessuno dovrebbe consentirsi di fare, Perché se un bambino fa un macello, una bottarella sul sederino, giusto il necessario per farlo piangere, gliela si dà. A Blanco no. Che ragazzino fortunato.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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