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Alla Scala torna il rigore dell’eleganza, vietati shorts e canotte

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Alla Scala torna il rigore dell’eleganza, vietati shorts e canotte

Alla Scala di Milano torna in vigore il dress code, con il divieto per il pubblico di accedere alla sala indossando shorts, canotte e abbigliamento considerato non consono all’ambiente del teatro. Si tratta, in realtà, di una norma mai formalmente cancellata, ma che negli ultimi anni aveva conosciuto una certa flessibilità, lasciando spazio a interpretazioni più libere da parte degli spettatori.

Alla Scala torna il rigore dell’eleganza, vietati shorts e canotte

La decisione è stata comunicata ufficialmente dalla direzione del teatro, che ha voluto ribadire l’importanza di un abbigliamento adeguato non solo per rispetto della tradizione, ma anche del contesto artistico e culturale in cui ci si trova. “È un luogo della bellezza e dell’arte – spiegano – e come tale merita una forma di rispetto che passa anche dal modo in cui ci si presenta.”

Un ritorno alla sobrietà, senza eccessi ma con decoro
Non si tratta di imporre un abito da sera o lo smoking, ma semplicemente di evitare look da spiaggia o palesemente trasandati. Il teatro sottolinea che non è necessaria un’eleganza formale, ma viene chiesto un “decoro minimo” che esclude bermuda, magliette senza maniche e abbigliamento sportivo o eccessivamente casual.

Un richiamo che divide il pubblico
La misura ha suscitato commenti contrastanti tra gli appassionati di lirica e spettacolo. C’è chi accoglie positivamente il ritorno a una certa solennità, ritenendolo un gesto dovuto nei confronti della tradizione scaligera, e chi invece considera il dress code un ostacolo alla partecipazione, soprattutto tra i più giovani e i turisti. Alcuni critici fanno notare come il teatro dovrebbe piuttosto investire in politiche di accessibilità, lasciando da parte simboli di esclusività sociale.

Un teatro tra tradizione e modernità
Il Teatro alla Scala si trova quindi, ancora una volta, a confrontarsi con la propria identità: tra la necessità di mantenere viva una lunga storia e l’esigenza di aprirsi a un pubblico nuovo e variegato. Il richiamo al dress code, in questo contesto, appare come un gesto di riaffermazione del ruolo del teatro come spazio culturale distinto, dove la forma è parte integrante dell’esperienza.

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