Raoul Bova, un patto di famiglia per diritti e dignità

Raoul Bova (foto), al centro di un vortice mediatico e legale, ha scelto una mossa inaspettata e carica di significato: affidarsi legalmente ad Annamaria Bernardini De Pace, sua ex suocera e celebre divorzista dei vip, nella battaglia per tutelare la propria privacy e definire con chiarezza l’affidamento delle sue figlie.

Il caso

• Il 21 luglio 2025 l’ex fotografo Fabrizio Corona trasmette su YouTube audio privati tra Bova e la modella 23enne Martina Ceretti attraverso il programma Falsissimo, scatenando un’onda virale che travolge social, media e anche società complesse come Ryanair, SSC Napoli e Torino FC.
• Prima della pubblicazione, l’attore riceve da un numero anonimo una serie di messaggi minacciosi con velate richieste, suggerendo un ricatto legato alla diffusione delle conversazioni intime.
• Bova rifiuta ogni compromesso e denuncia alla polizia postale, mentre la Procura di Roma apre un’inchiesta per tentata estorsione e sequestra i cellulari di Monzino, Ceretti e Corona per ricostruire l’intera filiera della divulgazione dei dati.

L’alleanza legale

• Bova affida la sua difesa ad Annamaria Bernardini De Pace, ex suocera e madre della prima moglie Chiara Giordano, da lei definita in passato “ex genero degenerato”. Ora però la legale si schiera al fianco dell’attore per tutelare la privacy e affrontare le questioni relative all’affidamento delle figlie, nate dalla relazione con Rocío Muñoz Morales.
• È stato già depositato un esposto al Garante per la Privacy, con richiesta di rimozione globale dei contenuti fra cui audio e chat rubate, e diffida a soggetti come Corona, Google, Meta, TikTok, YouTube, oltre a società come Ryanair e club di serie A.

Le dichiarazioni

• “Un uomo perbene, che ha deciso di denunciare anziché pagare come fa la maggior parte dei personaggi famosi per proteggere la propria reputazione”, ha dichiarato Bernardini De Pace.
• Ha aggiunto: “Oltre ai ricatti, quando quelle chat e audio sono stati diffusi, sono stati commessi altri reati, giustificando il nostro ricorso al Garante”.
• Riguardo all’incarico ricevuto ha spiegato: “Raoul mi ha telefonato spiegandomi quanto era accaduto chiedendomi ‘Mi aiuti?’. Gli ho suggerito un buon penalista. Bova e mia figlia non sono più una coppia, ma lo sono come genitori.”

L’inchiesta penale e i sospetti

• Secondo gli investigatori, Monzino, 29enne pr milanese, avrebbe trasmesso inconsapevolmente i contenuti dopo un consenso iniziale “in buona fede” da parte della modella Ceretti, la quale avrebbe poi chiesto di bloccare la diffusione.
• La Procura valuta anche reati connessi alla ricettazione e all’utilizzo delle chat, oltre all’estorsione. Non è escluso che il cerchio degli indagati possa ampliarsi.

Questa vicenda non è solo uno dei più clamorosi scandali di gossip del 2025: è soprattutto un fronte legale che ruota attorno al diritto alla privacy, al consenso revocabile, e al dovere di denunciare il ricatto anziché soccombere all’opportunismo mediatico. La scelta di Bova di non piegarsi, unita all’inedita alleanza con Bernardini De Pace — un tempo acerrima critica — apre un orizzonte nuovo per la tutela di chi, immerso nella sfera pubblica, rischia di perdere il controllo della propria narrazione.