Stellantis, Filosa incontra Cirio e Lo Russo: “Base per un dialogo costruttivo”.

Il confronto tra Stellantis e le istituzioni piemontesi segna un passaggio importante per il futuro produttivo dell’area torinese. Il Ceo Antonio Filosa ha incontrato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e il sindaco di Torino Stefano Lo Russo per fare il punto su piano industriale, filiera e occupazione. Il dossier più atteso è quello su Mirafiori, dove il 25 novembre verrà avviata la produzione del secondo modello dopo mesi di interlocuzioni. Per la Regione si tratta di un “passaggio decisivo”, perché consente allo stabilimento non solo di riempire capacità produttiva, ma di ricostruire continuità occupazionale dopo anni di incertezza.

Stellantis, Filosa incontra Cirio e Lo Russo: “Base per un dialogo costruttivo”.

Il pacchetto di 400 nuove assunzioni – annunciato contestualmente – viene interpretato dal territorio come il primo segnale tangibile di una ripresa non episodica. Non è un dato puramente numerico: per Turin e per il Piemonte indica che il gruppo torna a investire laddove il know-how automobilistico è ancora uno dei più qualificati in Europa. L’arrivo della nuova linea dei cambi e dell’hub del riciclo ha restituito a Mirafiori un’identità produttiva più solida, spostando l’impianto da simbolo di crisi a piattaforma per tecnologie di transizione.

Filiera piemontese e autonomia strategica
Nell’incontro è stata sottolineata la necessità di tutelare la filiera dei fornitori locali. È un tema cruciale: se Stellantis produce in Piemonte ma attinge componentistica altrove, l’impatto sull’ecosistema regionale si riduce. Cirio ha chiesto che i fornitori piemontesi siano parte integrante della catena di valore non solo per i modelli assemblati a Torino, ma anche per quelli destinati ad altri stabilimenti italiani. La filiera automotive in Piemonte rappresenta una quota essenziale del manifatturiero locale: preservarla significa difendere competenze, competività e posti di lavoro qualificati.

Neutralità tecnologica e rapporto con Bruxelles
Sul piano europeo, la Regione ha ribadito la richiesta di non irrigidire la transizione su un’unica tecnologia. Cirio ha parlato di “approccio pragmatico”, cioè neutralità tra soluzioni elettriche, ibride, sintetici e altri vettori energetici. L’obiettivo è non cristallizzare un modello unico prima che la filiera sia pronta, evitando di scaricare l’adattamento industriale su territorio e lavoratori. La scadenza 2035 resta lo spartiacque, ma il Piemonte chiede che l’Europa riconosca che la transizione non è solo ambientale: è anche economica e sociale.

Un equilibrio ancora da costruire
Il clima viene descritto come “costruttivo”, ma la partita non è chiusa. La ripartenza di Mirafiori è un segnale, ma il nodo vero è la stabilità nel medio periodo: piattaforme, volumi e investimenti sulla filiera dell’innovazione. Per questo l’incontro viene letto come l’inizio di un percorso e non la conclusione. Se lo stabilimento riuscirà a consolidare due o più modelli in linea e se le forniture resteranno radicate in Piemonte, il sistema locale potrà agganciare la nuova stagione automotive. Altrimenti, la riattivazione rischia di restare parziale.

Il confronto di oggi indica che Stellantis e istituzioni hanno trovato un terreno comune: legare la competitività industriale alla tenuta territoriale. È la condizione perché Mirafiori torni ad essere non solo una fabbrica, ma un pezzo di futuro produttivo per Torino.