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Stellantis ferma l’idrogeno: “Tecnologia di nicchia, niente sviluppo prima del 2035”

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Stellantis ferma l’idrogeno: “Tecnologia di nicchia, niente sviluppo prima del 2035”

Stellantis annuncia una svolta strategica che segna il definitivo congelamento dei suoi programmi legati all’idrogeno. Il colosso automobilistico, nato dalla fusione tra FCA e PSA, ha comunicato che non investirà ulteriormente nello sviluppo di veicoli commerciali leggeri a celle a combustibile per il prossimo decennio. A motivare la decisione, come spiegato dal Chief Operating Officer per l’Europa, Ugo Imparato, è la natura ancora marginale del mercato dell’idrogeno, caratterizzato da un’infrastruttura inadeguata e da condizioni economiche poco favorevoli alla diffusione su larga scala. “Il mercato dell’idrogeno rimane un segmento di nicchia – ha dichiarato – e non è previsto uno sviluppo industriale prima della fine del decennio”.

Stellantis ferma l’idrogeno: “Tecnologia di nicchia, niente sviluppo prima del 2035”

La decisione di Stellantis arriva dopo un periodo di sperimentazione su veicoli alimentati a idrogeno, particolarmente concentrata sui modelli destinati alle flotte commerciali urbane. Tuttavia, i riscontri non avrebbero giustificato un’estensione industriale. Le principali criticità riguardano la scarsità di infrastrutture per il rifornimento – con pochissime stazioni operative in Europa – e gli alti costi di produzione dei veicoli e delle celle a combustibile. A ciò si aggiungono le difficoltà nell’ottenere incentivi pubblici significativi per l’acquisto di questi mezzi, che spesso costano fino al doppio rispetto ai corrispettivi a batteria. “Il capitale richiesto e il tempo di ritorno dell’investimento rendono l’operazione oggi non sostenibile”, spiegano fonti interne al gruppo.

Focus sui veicoli elettrici a batteria
Stellantis conferma, al contrario, il proprio impegno sul fronte dell’elettrico a batteria (BEV), ritenuto più maturo, competitivo e sostenibile in termini industriali. La rete europea di ricarica elettrica, in crescita costante, e le economie di scala già raggiunte con modelli come Peugeot e-208, Fiat 500e e Opel Corsa-e rendono il comparto BEV il vero motore della transizione del gruppo. Stellantis punta a raggiungere la piena elettrificazione del suo portafoglio veicoli in Europa entro il 2030, e nel frattempo prosegue lo sviluppo di piattaforme modulari, software e joint venture per la produzione di batterie in loco, in sinergia con progetti pubblici e privati.

Un’industria divisa sul futuro dell’idrogeno
La decisione di Stellantis si inserisce in un contesto industriale ancora molto frammentato. Se da un lato Toyota e Hyundai continuano a puntare sull’idrogeno per alcuni segmenti specifici, come i camion pesanti o i mezzi a lunga percorrenza, dall’altro gran parte dei costruttori europei appare più cauta. La stessa Renault ha ridimensionato i piani sull’idrogeno, concentrandosi su partnership circoscritte e progetti pilota. In Germania e Francia, nonostante le dichiarazioni favorevoli dei governi, gli investimenti pubblici sono ancora insufficienti a creare un ecosistema completo e competitivo. Il prezzo dell’idrogeno verde, prodotto da fonti rinnovabili, resta troppo alto per garantire un’adozione su vasta scala, e la sicurezza delle infrastrutture è ancora un tema delicato.

Una tecnologia che resta viva ma rallenta
Nonostante lo stop di Stellantis, l’idrogeno non viene considerato una tecnologia definitivamente archiviata. Alcuni analisti ritengono che la sua applicazione possa trovare spazio in ambiti molto specifici, come l’aviazione, il trasporto navale e le aree industriali ad alta intensità energetica. Tuttavia, nel settore automotive, il dominio delle batterie agli ioni di litio appare oggi consolidato. Il messaggio del gruppo Stellantis è chiaro: servono investimenti pubblici massicci e una strategia europea comune per far sì che l’idrogeno possa rappresentare una reale alternativa a lungo termine. Fino ad allora, il piano industriale guarda altrove, e i veicoli a celle a combustibile restano fuori dal radar delle prossime generazioni di modelli del gruppo.

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