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Cinema ed editoria in lutto: addio a Stuart Craig, l’architetto visivo di saghe miliardarie

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Cinema ed editoria in lutto: addio a Stuart Craig, l’architetto visivo di saghe miliardarie

FOTO (Cropped): Marek Kosniowski - CC BY-SA 4.0

La morte di Stuart Craig, tre volte premio Oscar e scenografo simbolo della saga di Harry Potter, non segna solo la scomparsa di un artista. Rappresenta anche la perdita di uno dei protagonisti invisibili del business cinematografico globale. Le sue scenografie hanno contribuito a generare incassi miliardari al botteghino e a dare forma a un universo visivo che ha alimentato l’editoria collegata, dal merchandising ai parchi tematici, fino alle edizioni illustrate dei romanzi di J.K. Rowling.

Cinema ed editoria in lutto: addio a Stuart Craig, l’architetto visivo di saghe miliardarie

Gli otto film di Harry Potter hanno incassato oltre 7,7 miliardi di dollari nel mondo. A questo si aggiungono i tre episodi di Animali Fantastici. Gran parte della riconoscibilità e della longevità del franchise si deve all’immaginario costruito da Craig: Hogwarts non è stato solo un set, ma un marchio globale, riprodotto in parchi a tema, videogiochi, mostre itineranti e linee editoriali dedicate.

Il valore dell’immaginario
La capacità di Craig di creare mondi riconoscibili ha avuto effetti diretti sull’economia culturale. Le sue scenografie hanno reso “esportabili” i film: Notting Hill non sarebbe stato un fenomeno globale senza l’ambientazione iconica di Portobello Road, così come Il paziente inglese ha trasformato il deserto nordafricano in un mito cinematografico. Ambienti che diventano brand, con un valore misurabile in ritorno turistico e in nuove filiere editoriali.

L’editoria collegata
L’universo visivo immaginato da Craig ha alimentato la produzione di libri illustrati, art book, guide ufficiali ai set e ai costumi, venduti in milioni di copie. L’editoria di settore, soprattutto quella legata ai franchise, ha trovato nei suoi lavori materia prima inesauribile. L’estetica dei suoi set è diventata standard per illustratori e grafici, che l’hanno replicata nelle copertine, nei fumetti e nei volumi di approfondimento.

Una professionalità rara
Craig apparteneva a una generazione di scenografi che hanno saputo unire artigianato e industria. Le sue collaborazioni con registi come Attenborough, Minghella, Frears hanno garantito non solo prestigio artistico ma anche redditività alle produzioni. La capacità di allestire scenografie monumentali senza snaturare il budget ne faceva una risorsa preziosa per le major.

L’eredità economico-culturale
Oggi l’eredità di Craig si misura anche nei numeri. I set da lui creati continuano a generare valore: i tour degli studi Warner Bros a Londra attirano centinaia di migliaia di visitatori l’anno, con un indotto significativo per turismo e publishing. La sua firma resta dunque non solo un marchio d’arte ma anche un asset economico, dimostrando come la scenografia possa incidere in modo decisivo sulla catena del valore del cinema e dell’editoria internazionale.

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