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Simpatia verso l’America nel mondo: prima e dopo Trump

- di: Bruno Coletta
 
Simpatia verso l’America nel mondo: prima e dopo Trump
Simpatia verso l’America nel mondo: prima e dopo Trump (2009–2025)
   

Che cosa misurano davvero i sondaggi quando parlano di “simpatia” per gli USA

La “simpatia” verso l’America viene misurata con due indicatori ricorrenti: la favorability verso gli Stati Uniti (quanto “piacciono”) e la confidence nel presidente USA di “fare la cosa giusta” negli affari mondiali (quanto ci si fida della leadership americana). Nella pratica, i due valori si influenzano: se crolla la fiducia nel presidente, spesso scende anche la percezione del Paese.

Prima di Trump: capitale reputazionale e “effetto Obama”

Negli anni finali di Obama, in molte democrazie alleate la fiducia nella leadership americana era elevata: un dato utile perché offre la base di confronto per la “rottura” del 2017. In quel periodo, l’America beneficiava di un soft power consolidato (cultura, università, tecnologia, capacità di coalizione) anche quando le sue scelte erano contestate.

2017: l’anno spartiacque

Con l’ingresso di Trump alla Casa Bianca, l’indicatore che precipita più rapidamente è la fiducia nel presidente come guida negli affari mondiali: è qui che nasce l’idea di un’America percepita come più transazionale e meno prevedibile. La frattura non riguarda solo lo stile: tocca l’aspettativa di cooperazione e la credibilità degli impegni.

2018–2020: la normalizzazione del giudizio negativo

Negli anni successivi la reputazione non recupera in modo sistematico. In molte aree, la valutazione su Trump resta bassa e, con essa, la percezione dell’America come partner affidabile. È un passaggio chiave: non si tratta solo di antipatia personale per un leader, ma di un cambio di cornice sul ruolo degli Stati Uniti.

Con Biden il rimbalzo: miglioramento misurabile, ma non totale

Il cambio di amministrazione produce una risalita della fiducia nella leadership USA: rientrano prevedibilità e linguaggio multilaterale. Tuttavia non è un ritorno automatico al consenso del decennio precedente: molte società restano più caute, e la polarizzazione globale sull’America non scompare.

2025: primo anno di Trump (secondo mandato) e nuova inversione

Nel 2025 i sondaggi registrano un peggioramento della fiducia nella capacità di Trump di gestire i dossier globali e, in diversi Paesi, un calo dell’immagine degli Stati Uniti. Sullo sfondo, pesano anche scelte percepite come conflittuali sul piano commerciale e una postura estera letta come più unilaterale.

  • Effetto leadership: fiducia nel presidente come variabile che trascina l’immagine del Paese.
  • Effetto alleati: in Europa occidentale lo scetticismo tende a essere più alto.
  • Effetto dossier: clima e cooperazione multilaterale sono i punti più penalizzanti.

Le eccezioni: dove l’America regge

Non ovunque la percezione è negativa allo stesso modo. In alcuni Paesi la visione degli USA resta relativamente favorevole o più stabile, e in certi segmenti politici (ad esempio elettorati populisti di destra) Trump raccoglie consensi superiori alla media. Questo non ribalta il quadro: lo rende più interessante, perché mostra un’America più “divisiva” anche fuori dai suoi confini.

Nota metodologica: i tre avvisi da non saltare

  • Campioni diversi: i Paesi sondati possono cambiare tra un’edizione e l’altra; meglio confrontare trend su paesi ricorrenti e mediane.
  • Due indicatori distinti: simpatia per gli USA e fiducia nel presidente non sono la stessa cosa, anche se spesso si muovono insieme.
  • Contesto conta: guerre, economia e tensioni commerciali influenzano i giudizi oltre alla persona del presidente. 

Tra 2017 e 2025 la lezione è stabile: Trump tende a ridurre la “simpatia funzionale” verso l’America perché abbassa la fiducia nella sua leadership e rende gli Stati Uniti più percepiti come attore imprevedibile e transazionale. Biden aveva ricostruito parte del terreno. Nel 2025 la curva torna a scendere.

Fonti e letture consigliate

  • Pew Research Center – Global Attitudes: serie su immagine degli USA e fiducia nei presidenti (Obama/Trump/Biden).
  • Gallup – World Poll: “U.S. leadership approval” per aree e paesi.
  • Approfondimenti Reuters su commercio e politica estera nel 2025 (contesto delle percezioni) 
 
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