La trasformazione da telco a techco entra nel vivo: piattaforma cloud-IA con Poste, contatti con Nvidia per potenza di calcolo e modelli, e prossimi passaggi nel risiko dopo l’asse Fastweb+Vodafone. Sullo sfondo, Sparkle verso il closing e un quarto trimestre atteso in accelerazione.
(Foto: Il Ceo di Tim, Pietro Labriola).
Da telco a techco, con i piedi per terra
Il gruppo guidato da Pietro Labriola spinge sulla filiera nazionale dell’intelligenza artificiale e sul cloud “sovrano”. La nuova società con Poste Italiane nasce per offrire servizi di IA e cloud di nuova generazione a imprese e pubbliche amministrazioni, con tecnologie open source per ridurre lock-in e costi e massimizzare la sicurezza dei dati. L’ambizione è chiara: industrializzare l’AI in chiave italiana, con infrastrutture nel Paese e un percorso di adozione rapida ma governata.
La collaborazione include una piattaforma comune per orchestrare dataset, modelli e applicazioni, integrabile con i sistemi aziendali esistenti, e un catalogo di soluzioni che va dal customer service aumentato (assistenti virtuali, analisi semantica) ai processi documentali (classificazione, estrazione, generazione di testi), fino a casi d’uso verticali in sanità, finanza, logistica e PA.
Perché servono Nvidia e un ecosistema aperto
Per spingere l’AI su scala servono GPU e software di fascia alta. Da qui i contatti con Nvidia, che può abilitare sia l’addestramento e il tuning dei modelli sia l’inferenza a bassa latenza. L’approccio è ibrido: modelli open source, componenti proprietari dove necessario, data governance rigorosa e attenzione alla compliance europea. L’obiettivo è dare alle imprese italiane prestazioni prevedibili, costi trasparenti e portabilità tra ambienti cloud e on-premise.
Prezzi, efficienze e un quarto trimestre da spingere
Tim indica leve concrete per il finale d’anno: effetto pieno degli adeguamenti di prezzo già in portafoglio, stagionalità favorevole del business enterprise, nuove efficienze operative e risparmi sul costo del lavoro dopo gli accordi sulla solidarietà. La parola d’ordine è cassa: la società punta a consolidare la generazione di free cash flow nel medio periodo.
Consolidamento: l’inazione non è un’opzione
Il mercato italiano resta affollato. Dopo l’operazione Fastweb+Vodafone, che ha già ridisegnato il perimetro competitivo, si guarda ai prossimi accoppiamenti. Tra gli scenari sul tavolo, quello di un’aggregazione WindTre–Iliad. L’orientamento industriale è netto: dimensione e scala per sostenere gli investimenti in reti fisse, mobili e 5G privato. Il mantra è chiaro: “l’inazione non è un’opzione”, afferma Labriola, mentre dal fronte Fastweb+Vodafone arriva la sponda: “il consolidamento crea le economie per investire e competere”, sottolinea Walter Renna.
Fastweb+Vodafone, segni meno nel consumer ma slancio B2B
L’integrazione tra le due realtà prosegue con razionalizzazione organizzativa e commerciale. Nel consumo di massa il clima resta selettivo, ma sul versante aziende accelerano i servizi ICT a valore (cloud, cybersecurity, IoT e 5G Mobile Private Network). La nuova entità conferma il percorso di efficienza e tiene la rotta su ricavi e margini, mentre Swisscom – azionista a monte – ribadisce la guidance sull’anno.
Sparkle, la rotta è tracciata
Capitolo Sparkle: la vendita al MEF e Retelit procede con l’obiettivo di chiudere all’inizio del 2026. La valorizzazione concordata e i meccanismi di aggiustamento prezzo legati alla redditività restano i paletti del deal. Per Tim è un tassello strategico: semplificare il perimetro, ridurre leva e concentrare i capitali su infrastrutture e piattaforme ad alto moltiplicatore.
Che cosa cambia per aziende e PA
Con la jv Tim–Poste, imprese e amministrazioni avranno un provider nazionale per servizi cloud e AI, con hosting in Italia, continuità operativa, requisiti di sicurezza allineati alle norme UE e percorsi di migrazione assistiti. Per le PMI il valore è la facilità d’adozione: pacchetti preconfigurati, consulenza, finanza agevolata e integrazione con i software già in uso. Per i grandi gruppi, la possibilità di co-sviluppare applicazioni e modelli su dati proprietari con garanzie di sovranità e auditing completo.
Il punto: una scommessa misurabile
La traiettoria è definita: concentrare risorse dove si crea più valore – nuove piattaforme, clienti enterprise, alleanze tecnologiche – e al tempo stesso accorpare il mercato per sostenere investimenti di lungo periodo. La scommessa è misurabile su tre metriche: crescita dei ricavi da servizi digitali, margini in miglioramento grazie a scala ed efficienze, cassa per finanziare la prossima ondata di innovazione.