L’Epa di Zeldin vuole annullare la “endangerment finding” del 2009: scoppia la polemica tra scienza, economia e giustizia climatica.
Nel cuore dell’estate USA l’amministrazione Trump – tramite l’EPA guidata da Lee Zeldin – ha annunciato l'intenzione di rescindere la celebre endangerment finding del 2009, che stabilisce i gas serra come pericolo per salute e benessere pubblico.
Questa dichiarazione vincolava il governo federale a regolare CO₂, metano e altri gas secondo il Clean Air Act. La proposta di abrogazione include anche la cancellazione delle norme sulle emissioni dei veicoli, smantellando di fatto l’intero quadro normativo climatico statunitense.
Contesto e dichiarazioni chiave
Lee Zeldin ha definito la sentenza del 2009 come “un falso dogma ambientale”, sostenendo che abbia imposto “oneri regolatori da oltre 1 trilione di dollari” e aumentato i costi energetici dei consumatori fino a 54 miliardi all’anno.
Molti ex funzionari e scienziati hanno denunciato la proposta come “anti-scientifica e irresponsabile”, sottolineando che la letteratura scientifica sul riscaldamento globale è solo divenuta più solida dal 2009.
Gli autori della sentenza originale sostengono che “ignorare questa base scientifica espone il Paese a eventi estremi sempre più frequenti”.
Tempistiche e iter normativo
Il 12 marzo 2025 Zeldin ha lanciato la “più grande giornata di deregolamentazione nella storia Usa”, annunciando l’avvio del processo di revisione della sentenza 2009.
Il 30 giugno 2025 la proposta è stata formalmente inviata all’Office of Management and Budget per la revisione interagenzia; a breve verrà aperta la consultazione pubblica.
Implicazioni legali e politiche
Effetti immediati: la cancellazione annullerebbe i limiti sulle emissioni di auto, camion, centrali e industrie, rendendo inefficaci molte politiche climatiche federali in vigore.
Sfida in tribunale: c’è attesa di battaglie legali. Secondo molti esperti, sarà difficile sostenere la revisione alla luce della giurisprudenza consolidata, anche con la nuova composizione conservatrice della Corte suprema.
Il ruolo dei singoli stati: California e altri stati promettono di rafforzare le proprie norme su clima ed emissioni, indipendentemente dal governo federale.
Opinioni a confronto
- Tendenza pro-repeal: sostenuta da Trump, Zeldin e dall’industria. Argomentazioni principali: “costi regolatori eccessivi”, “scelta libera del consumatore”, “sbarramento all’innovazione tradizionale”.
- Tendenza contro-repeal: sostenuta da scienziati, ex ufficiali e ONG come NRDC. Argomentazioni: “consenso scientifico in crescita”, “protezione della salute pubblica”, “pericolosi effetti climatici in corso”.
Un cambio netto di paradigma
La mossa dell’amministrazione rappresenta un cambio netto di paradigma: da regolazione del clima a deregulation sistematica. Implica un ribaltamento delle fondamenta legali dell’azione climatica USA, aprendo una fase di grande incertezza. Se approvata, la decisione non sarà solo simbolica: potrà cambiare l’equilibrio tra scienza, politica e interesse pubblico. La partita ora si sposta sui tribunali e sulle reazioni degli stati. La posta in gioco è altissima.