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Trump vince alla Camera: approvato il maxi-taglio delle tasse

- di: Vittorio Massi
 
Trump vince alla Camera: approvato il maxi-taglio delle tasse
La “One Big Beautiful Bill” passa per un soffio, ma i mercati tremano per il debito e i Treasury perdono valore.
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Con un voto risicatissimo di 215 a 214, la Camera dei Rappresentanti ha approvato la “One Big Beautiful Bill”, il colossale pacchetto fiscale e di spesa promosso da Donald Trump. Il presidente ha celebrato l’evento come una “vittoria storica”, ma l’entusiasmo della Casa Bianca contrasta con le crescenti preoccupazioni di economisti e mercati finanziari, allarmati per l’impatto sul debito pubblico e la stabilità economica degli Stati Uniti. 
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Una vittoria politica al fotofinish
Il voto è arrivato dopo una maratona notturna di trattative serrate tra i repubblicani, culminata all’alba. Due deputati GOP hanno votato contro e uno si è addormentato durante la sessione, ma lo speaker Mike Johnson ha comunque portato a casa il risultato, definendo la legge “una svolta per le famiglie americane”. 
Il provvedimento ora passa al Senato, dove si prevedono modifiche sostanziali. Trump ha esortato i senatori a “far arrivare la misura sul mio tavolo il prima possibile”, puntando a una firma entro il 4 luglio.
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Cosa prevede la “One Big Beautiful Bill”
Il disegno di legge incarna il cuore dell’agenda economica di Trump:
Estensione permanente dei tagli fiscali del 2017.
Eliminazione delle tasse su mance, straordinari e interessi sui prestiti auto.
Aumento del credito d’imposta per i figli e nuove deduzioni per anziani a basso reddito.
Abolizione dei crediti fiscali per veicoli elettrici e ristrutturazioni energetiche.
Creazione dei “Trump Accounts”: conti di risparmio per neonati con 1.000 dollari iniziali.
Imposizione di requisiti lavorativi più severi per Medicaid e SNAP.
Fondi aggiuntivi per la difesa e la sicurezza delle frontiere, inclusi 70 miliardi per il muro e la sorveglianza. 
Secondo il Congressional Budget Office, la legge aggiungerà circa 3.800 miliardi di dollari al debito federale nei prossimi dieci anni.
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Mercati in allerta: rendimenti in salita e timori di default
L’approvazione della legge ha scatenato reazioni immediate nei mercati obbligazionari: i rendimenti dei Treasury a 30 anni sono saliti oltre il 5%, livelli che non si vedevano dal 2007. Moody’s ha declassato il rating creditizio degli Stati Uniti, citando l’espansione incontrollata del deficit. 
Gli analisti temono che l’aumento dei tassi d’interesse possa rallentare l’economia e aumentare i costi di finanziamento per famiglie e imprese. Il debito pubblico, già a quota 36.800 miliardi di dollari, potrebbe raggiungere il 125% del PIL entro il 2034.
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Le promesse di crescita e le critiche degli economisti
Kevin Hassett, direttore del Consiglio Economico Nazionale, ha dichiarato che una crescita del PIL del 3% renderebbe i tagli fiscali autosufficienti. Tuttavia, molti economisti restano scettici, ricordando che promesse simili nel 2017 non si sono concretizzate.
La legge è stata criticata per favorire i redditi più alti: secondo il Tax Policy Center, il 45% dei benefici fiscali andrebbe al top 5% dei contribuenti. Nel frattempo, i tagli alla spesa colpirebbero programmi essenziali per le fasce più vulnerabili della popolazione. 
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Prossimi passi: il Senato e le sfide future
Il disegno di legge approderà ora al Senato, dove si prevedono negoziati intensi. Alcuni senatori repubblicani hanno già espresso preoccupazioni per l’impatto sul deficit e per i tagli ai programmi sociali.
Il tempo stringe: il tetto del debito deve essere alzato entro agosto per evitare un default. La “One Big Beautiful Bill” rappresenta una scommessa audace di Trump per rilanciare l’economia e consolidare il suo potere politico, ma il rischio è che il prezzo da pagare sia un’instabilità finanziaria di lunga durata.

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