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Ucraina: voto ONU, spaccatura fra USA ed Europa. L’Italia va con Trump

- di: Bruno Coletta
 
Ucraina: voto ONU, spaccatura fra USA ed Europa. L’Italia va con Trump

Nel terzo anniversario della guerra in Ucraina, il recente voto all’ONU ha scosso l’assetto diplomatico globale, rivelando divisioni profonde tra i tradizionali alleati occidentali e segnando un netto distacco tra la linea statunitense e quella europea.

(Foto: Macron con Trump)

La sfida Washington–Parigi e l’accordo sui minerali
Durante un incontro teso alla Casa Bianca, il presidente Donald Trump ha posto l’accento sull’urgenza di un accordo sui minerali, strumento cruciale per sbloccare i miliardi investiti nell’aiuto militare a Kiev. “Tutti hanno sottolineato che l’obiettivo è la fine della guerra, io ho sottolineato l’importanza del vitale accordo sui minerali che speriamo venga firmato molto presto”. Contestualmente, Trump ha lasciato intendere che “Putin accetterà le truppe di pace europee”, dichiarazione che si inserisce in un contesto di negoziazioni complesse con il Cremlino. Nel frattempo, il presidente francese Emmanuel Macron ha ribadito l’importanza di garanzie di sicurezza per Kiev, precisando che un piano di invio di 30.000 peacekeeper europei richiede il “forte” coinvolgimento degli Stati Uniti.

Il voto ONU e la divisione transatlantica
La sessione dell’ONU ha messo in luce una spaccatura inedita: mentre la risoluzione statunitense, volta a porre fine al conflitto senza menzionare l’aggressione di Mosca, veniva respinta dalla maggior parte degli Stati europei, l’Italia ha scelto di allontanarsi dalla posizione comune dell’UE, votando a favore del testo. In modo sorprendente, anche la Russia ha aderito alla risoluzione, ribadendo l’importità dell’integrità territoriale dell’Ucraina. Questo voto ha evidenziato come le alleanze tradizionali siano messe in discussione, con una netta divisione tra il pensiero strategico di Washington e quello di molte capitali europee.

Tensioni e scambi aspri a Washington
L’atmosfera a Washington è stata ulteriormente caricata da scambi verbali diretti. Durante il vertice, Trump ha commentato la questione finanziaria dicendo che “l’Europa si sta riprendendo i suoi soldi”, un’affermazione che ha immediatamente suscitato reazioni. Macron non ha esitato a intervenire, correggendo il collega americano: “A dire il vero, abbiamo pagato il 60% dello sforzo totale in prestiti, garanzie, sovvenzioni”. La discussione ha evidenziato non solo divergenze di vedute, ma anche un clima di crescente sfiducia reciproca, in cui ogni parola è carica di implicazioni strategiche.

Nuove prospettive nei negoziati e sviluppi futuri
Nonostante le divergenze, il vertice ha lasciato intravedere possibili aperture diplomatiche. Trump ha annunciato: “Sto discutendo seriamente con il presidente russo riguardo alla fine della guerra e i colloqui stanno procedendo molto bene!”, suggerendo che un dialogo diretto con Vladimir Putin potrebbe aprire la strada a futuri accordi economici e politici tra le due superpotenze. Parallelamente, è stata anticipata la visita di Volodymyr Zelensky a Washington “questa settimana o la prossima”, passo ritenuto fondamentale per rafforzare il sostegno occidentale a Kiev.

Una rottura nelle alleanze tradizionali
Il voto all’ONU ha rappresentato il culmine di una frattura all’interno delle alleanze internazionali. Mentre la maggior parte degli Stati europei ha preferito una posizione più esplicita contro l’aggressione russa, il voto dell’Italia, in netta controtendenza, ha evidenziato un approccio pragmatico, in linea con la strategia di Washington. In parallelo, la partecipazione della Russia alla votazione ha ulteriormente complicato il quadro diplomatico, generando un acceso dibattito sui media internazionali e tra gli esperti di politica estera.

Il piano europeo per la sicurezza e i peacekeeper
Nel tentativo di ridisegnare le regole del conflitto, Macron ha proposto l’invio di 30.000 peacekeeper europei in Ucraina, un’iniziativa che, tuttavia, rischia di rimanere in stallo senza il sostegno esplicito degli Stati Uniti. “L’Europa darà garanzie di sicurezza all’Ucraina” è stata una delle affermazioni chiave del leader francese, sebbene il successo del piano dipenda fortemente da una sinergia che, al momento, appare fragile.

Implicazioni per la geopolitica globale
Le dinamiche emerse a Washington e all’ONU rischiano di rimodellare il panorama geopolitico internazionale. La posizione dei Trump, che condanna il voto europeo e insiste su una soluzione basata su accordi minerari, si scontra con una visione europea che chiede un’azione più diretta contro l’aggressione russa. Tale divergenza potrebbe avere ripercussioni non solo sulla politica di sicurezza in Europa, ma anche su futuri accordi economici e militari, contribuendo a una ridefinizione degli equilibri globali.

Cambia la geopolitica 
Con una guerra che si avvicina al terzo anniversario e un contesto internazionale in rapida evoluzione, il recente voto all’ONU segna un punto di svolta nelle relazioni transatlantiche. L’Italia, scegliendo di votare in linea con Washington, e il voto favorevole della Russia rappresentano segnali forti di una nuova configurazione geopolitica. Nei prossimi giorni, l’esito dei negoziati e l’evoluzione delle alleanze saranno decisivi per capire se questi contrasti possano tradursi in una soluzione duratura per il conflitto ucraino.


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