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UIF, crescono le segnalazioni di operazioni sospette: Umbria tra le regioni meno esposte alle infiltrazioni criminali

- di: Barbara Bizzarri
 
UIF, crescono le segnalazioni di operazioni sospette: Umbria tra le regioni meno esposte alle infiltrazioni criminali

Il Rapporto Annuale 2022 dell’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia segnala un massimo storico di segnalazioni di operazioni sospette (SOS) ricevute dall’Unità (155mila 426, con un aumento appunto dell’11,4%), di cui un’ampia maggioranza proveniente, come di consueto, dal sistema bancario e finanziario, con un accresciuto contributo dei prestatori di servizi di gioco e degli operatori non finanziari. Dal 2018 al 2022 le segnalazioni di operazioni sospette sono cresciute da 98.030 a 155.426, con un incremento cumulato del 58,5%, dimostrando la profondità del fenomeno criminale ma anche una crescente capacità dello Stato di effettuare l’opera di contrasto.

UIF, crescono le segnalazioni di operazioni sospette: Umbria tra le regioni meno esposte alle infiltrazioni criminali

 Le segnalazioni di operazioni sospette ricevute nel 2022, in linea con gli anni precedenti, sono per la quasi totalità riconducibili a ipotesi di riciclaggio (99,8% del totale), a fronte di un numero limitato di quelle relative al finanziamento del terrorismo, in flessione del 41,0%. Pur aumentando, rimane residuale il numero delle SOS riconducibili al finanziamento dei programmi di proliferazione di armi di distruzione di massa, passate da 8 unità nel 2021 a 16 nel 2022.

La distribuzione territoriale delle segnalazioni non registra elementi di sostanziale novità, confermando il primato della Lombardia per valore assoluto, con un’incidenza del 17,8% sul totale, seguita dal Lazio (12,4%) e dalla Campania (11,8%). In rapporto alla popolazione residente, invece, il maggior contributo in termini di collaborazione attiva proviene, nell’ordine, da LazioCampania e Lombardia.

In generale, si registrano incrementi per le SOS riferite a operazioni effettuate in tutte le regioni ad eccezione dell’Emilia-Romagna (-1,0%) e della Sicilia (-3,7%). Fra le principali regioni per numero di SOS ricevute, quelle che hanno registrato i maggiori incrementi sono la Campania (+16,4%), il Lazio (+11,7%) e il Veneto (+11,5%). Per quanto su livelli più modesti, si rilevano aumenti degni di nota anche in Valle d’Aosta (+33,5%), Sardegna (+19,1%), Abruzzo (+17,3%). 

MilanoPratoRoma e Napoli si confermano le principali province di localizzazione delle SOS in rapporto alla popolazione, con flussi segnaletici compresi tra 378 e 469 unità per 100mila abitanti, mentre alla provincia del Sud Sardegna sono riferite meno di 100 segnalazioni.

Per quanto riguarda l'Umbria, il Rapporto Uif 2022 di Bankitalia evidenzia 1.283 segnalazioni di operazioni finanziarie sospette nel 2022, in crescita del 5,5% rispetto al 2021, meno del +11,4% del dato nazionale. E queste segnalazioni rappresentano lo 0,9% del totale nazionale, quindi meno del peso del Pil della regione (1,4% circa) e meno anche del peso della popolazione umbra sul totale italiano (1,4% circa): “La Camera di Commercio dell’Umbria, e tutto il sistema camerale, sono in prima fila per garantire un’economia trasparente e concorrenziale, con imprese che nascano e si sviluppano in maniera sana - ha dichiarato Giorgio Mencaroni, Presidente della Camera di Commercio dell’Umbria -. Non esiste per nessun Paese, per nessuna regione, per nessun territorio, una reale crescita socio-economica quando il sistema è condizionato da infiltrazioni criminali e, comunque, anche quando c’è un sistema dove l’illegalità è diffusa allargando le sue metastasi che distruggono la concorrenza, la competitività, le imprese sane e la coesione sociale. L’Umbria, in base a quanto emerge dal Rapporto 2022 dell’UIF, presenta da questi punti di vista una situazione complessiva migliore della media nazionale, ma con alcuni punti di criticità che non vanno sottovalutati e su cui occorre stringere i freni con decisione prima che la situazione si aggravi. Le Camere di Commercio, depositarie del Registro delle imprese, partecipano a pieno titolo a quest’opera di legalità e di sana economia mettendo a disposizione tutti i propri dati alle Autorità di vigilanza e affinando sempre più gli strumenti per un’opera tempestiva ed efficace di segnalazione di operazioni e situazioni sospette. Mi piace, da questo punto di vista, sottolineare come l’UIF, grazie ai dati di Infocamere, ha messo a punto un indicatore di opacità delle imprese italiane che rafforzerà certamente la battaglia per la legalità economica e sociale. Come Camera di Commercio dell’Umbria abbiamo stipulato diversi accordi con le forze dell’ordine per fornire accesso alle nostre banche dati, come nel caso del Sistema Regional Explorer (Rex), e supporto all’azione di prevenzione e repressione dei reati”.

L’esigenza di assicurare una maggiore trasparenza dei veicoli societari rappresenta una questione centrale nel campo dell'antiriciclaggio, in parte soddisfatta con l'indicazione del beneficiario effettivo nei registri commerciali di molti paesi. I pochi studi su questo argomento confermano che le imprese opache hanno maggiori probabilità di essere coinvolte in condotte illecite. In considerazione della rilevanza del tema, è stato messo a punto un indicatore che utilizza i dati di InfoCamere, basato su tre sotto-indicatori che misurano l'opacità lungo dimensioni diverse: l'opacità negli assetti proprietari, nella struttura di governance e in altre caratteristiche societarie.

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