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Unioncamere, da oltre vent’anni Milano prima per valore aggiunto pro-capite

- di: Barbara Bizzarri
 
Unioncamere, da oltre vent’anni Milano prima per valore aggiunto pro-capite

Milano lo scorso anno ha raggiunto quota 55.483 euro e perciò resta saldamente in testa alla classifica italiana per valore aggiunto pro-capite da oltre vent’anni. Un valore quasi doppio rispetto a quello della media nazionale (29.703) e tre volte e mezzo superiore a quello generato da Agrigento (15.665 euro), fanalino di coda. Tuttavia, complice l’incremento dei prezzi delle materie prime, è stata Potenza la provincia che ha corso di più nel 2022 rispetto al 2021 con un incremento del valore aggiunto del 16,4% contro il 6,9% medio nazionale a prezzi correnti: è quanto emerge dall’analisi realizzata dal Centro Studi Tagliacarne e Unioncamere sul valore aggiunto provinciale del 2022, una delle tradizionali attività di misurazione dell’economia dei territori realizzata dal sistema camerale.

Unioncamere, da oltre vent’anni Milano prima per valore aggiunto pro-capite

“L'analisi dei livelli provinciali di sviluppo evidenzia come uno dei fattori di successo e di resilienza anche a livello territoriale sia rappresentato dall'avere più motori di crescita. In particolare, guardando alle performance provinciali due sembrano quelli più rilevanti: un sistema industriale saldo e interconnesso e una capacità di attrare e far crescere la filiera dei servizi collegata al turismo - sottolinea il Presidente di Unioncamere Andrea Prete - il tutto si è accompagnato al buon andamento dell'edilizia, in parte consistente però legato anche ai provvedimenti di incentivazione. L'apertura ai mercati internazionali si è poi dimostrata un deciso fattore propulsivo. In una fase di rallentamento che interessa l'economia europea dobbiamo perciò valorizzare queste caratteristiche per poter continuare a competere con successo”.

livello settoriale crescite a due cifre si rilevano in particolare in corrispondenza delle costruzioni (10,4%), anche per effetto del superbonus 110%, e dei servizi (+10,6%), mentre l’industria in senso stretto cresce del 9,5%. Guardando al pre-pandemia, solo a Firenze il valore aggiunto prodotto resta ancora sotto i livelli precedenti al Covid segnando un calo del 4,7% nel 2022 rispetto al 2019, ma è in crescita dell’8,8% rispetto al 2021. Mentre allungando l’orizzonte all’ultimo decennio, tra il 2012 e il 2022, a mostrare maggiore vigore sono soprattutto le province più “giovani”, più “industrializzate”, più strutturate e orientate all’export.
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