Usa: a San Francisco niente scuole intitolate a Washington, Jefferson, Lincoln ed Edison

- di: Emanuela M. Muratov
 
Non basta essere un padre fondatore o anche un presidente degli Stati Uniti; non basta essere stato colui che ha abolito la schiavitù e, per questo, ha pagato con la vita; non basta nemmeno essere stato l'uomo che ha "regalato" l'elettricità. Il vento del revisionismo storico soffia impetuoso sugli Stati Uniti ed a farne le spese, per modo di dire, sono per ultime un terzo delle scuole della liberale San Francisco, dopo che la commissione incaricata di eliminare la "glorificazione" di personalità legate alla schiavitù o a violazione dei diritti umani ha reso note le sue conclusioni, che stanno creando sconcerto.

In base alla determinazioni della commissione, ben 44 edifici scolastici della metropoli californiana cambieranno nome. E tra i nomi depennati ce ne sono di importantissimi per la Storia degli Stati Uniti: George Washington, Thomas Jefferson, James Madison e persino Abraham Lincoln.
44 scuole corrispondono all'incirca in un terzo del totale degli edifici dedicati alla formazione dei giovani che d'ora in avanti non saranno più intitolati a quei padri fondatori che possedevano schiavi, a conquistadores o missionari spagnoli, a razzisti di tutti i tipi. Ma la scure del revisionismo si è abbattuta anche su figure contemporanee, quale senatrice democratica Dianne Feinstein, sindaco di San Francisco dal 1978 al 1988.

"Non dovremmo dare nomi di personalità alle scuole" - ha detto l'assessore Kevine Boggess, spiegando, dopo avere fatto una distinzione tra eroi e comuni mortali, che "il modo in cui decidiamo i nomi delle nostre scuole deve riflettere i nostri veri valori".
Il consiglio scolastico aveva deciso di creare la commissione nell'estate del 2017, dopo che suprematisti bianchi sfilarono armati a Charlottesville (in Virginia) furiosi per la rimozione della statua del generale sudista Robert Lee, eroe della Confederazione, oggi ancora idolatrato da chi, a distanza di oltre un secolo e mezzo, non accetta l'esito della Guerra civile.

Della commissione facevano parte dodici persone, tra educatori, studenti, genitori, ma nessuno storico. In una nota, la presidenza della commissione ha spiegato di avere raccomandato di eliminare dalle intestazioni delle scuole quelle che celebrano persone che hanno praticato la schiavitù, hanno oppresso le donne, si sono opposte al progresso sociale, ma anche "compiuto azioni che hanno portato al genocidio o attentato significativamente al diritto universale alla vita e alla libertà ed alla ricerca della felicità". Frase, quest'ultima, che è attribuita a Thomas Jefferson - anche lui nel mirino dei revisionisti - e che è contenuta nella Dichiarazione di Indipendenza.

Tra gli epurati c'è anche il missionario Junipero Serra, canonizzato nel 2015 da Papa Francesco, tra l'indignazione delle popolazioni indigene.
Abraham Lincoln, fino a ieri universalmente celebrato come monumento di rettitudine, è finito sotto accusa per avere autorizzato l'esecuzione di trentotto nativi americani condannati a morte da un tribunale militare per aver attaccato dei coloni in Minnesota nel 1862.
Dalla toponomastica delle scuole pubbliche di San Francisco sparirà anche Thomas Edison, per avere - questa l'accusa che gli viene mossa - usato l'elettrocuzione su animali, di cui fu vittima il pachiderma Topsy, "un elefante da circo molto popolare all'epoca", secondo il fascicolo della commissione educativa.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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