Valtecne, l'AD Mainetti: "La quotazione in Borsa decisione importante"

- di: Daniele Minuti
 
Lo scorso 16 febbraio, Valtecne S.p.A. ha annunciato la chiusura con successo del collocamento per il processo di quotazione all’Euronext Growth Milan: l'inizio delle negoziazioni è previsto per il 1° marzo e l'obiettivo della società con questa mossa è acquisire maggiore visibilità in modo da raggiungere nuovi clienti e ottenere cassa per portare avanti un'acquisizione nel campo dei dispositivi medicali.

Valtecne, l'AD Mainetti: "La quotazione in Borsa decisione importante"

Paolo Mainetti, Amministratore Delegato di Valtecne (nella foto), ha parlato a Teleborsa spiegando qual è la strategia aziendale: "La quotazione in Borsa è stata una decisione importante per la nostra azienda, essendo totalmente familiare. Valtecne è nata nel 2003 per opera di mio padre, che aveva rilevato un'azienda di tre dipendenti, venendo anche da un settore totalmente diverso come quello edile. Pian piano ha iniziato e ci ha creduto, essendo noi valtellinesi tenaci e considerando anche che la meccanica in Valtellina è un po' anomala, essendo un settore che qui non ha molti sbocchi".

La società è cresciuta considerevolmente negli ultimi anni (dal 2016 al 2021, miglioramento medio dell'11,5% ogni anno) e l'AD prova a spiegare il perché: "Sia per mio modo di lavorare, cioè essendo prudente, sia per quello che mi hanno insegnato in famiglia, abbiamo sempre fatto i passi secondo la gamba. Ho avuto la fortuna di avere un padre (Vittorio Mainetti, Presidente di Valtecne, ndr) che mi ha dato fiducia e mi ha lasciato circondare di persone capaci, e questo mi ha permesso di far crescere l'azienda e renderla più manageriale".

L'azienda è nata nel campo dell'alta precisione meccanica, lavorando solo in contract manufacturing, ovvero in conto terzi su disegno e ordine del cliente. "Nel tempo si è divisa in due settori. Da un lato la parte industriale, che è quella con cui nata l'azienda e dove produciamo componenti meccanici di alta precisione destinati a vari segmenti industriali, principalmente power transmission, automotive ed energy. La parte medicale è quella più recente, risale a circa 10 anni fa, e produce strumenti per la chirurgia ortopedica e componenti impiantabili destinati al mercato medtech. Oltre alla maggiore difficoltà delle lavorazioni, il medicale ha tutta un'altra serie di complessità, come le finiture, i lavaggi, le certificazioni dei pezzi che devono essere conservate per decenni. Bisogna strutturarsi bene e avere un'azienda capace di gestire questa complessità".

Ma quali sono gli obiettivi futuri? "Sicuramente" - spiega Mainetti - "vediamo il processo di quotazione come un'accelerazione delle nostra crescita. La nostra idea è dedicare circa il 30-40% delle risorse raccolte per proseguire con gli investimenti funzionali alla crescita organica, mentre il restante 60-70% per una acquisizione. Il potenziale target? Abbiamo già costruito un profilo ideale e sicuramente l'acquisizione ci permetterebbe di svilupparci nella filiera medicale, ampliando la gamma dei prodotti o delle tecnologie. Non abbiamo ancora individuato il nome, ma dopo la quotazione daremo forte impulso a questa attività, con l'acquisizione che potrebbe avvenire nel Nord Italia".

Il merito all'ingresso esclusivamente di azionisti italiani e non esteri, l'AD spiega: "Non avevamo posto vincoli, da subito abbiamo riscontrato un forte interesse presso i maggiori investitori istituzionali del paese, per cui alla quotazione l'azionariato è interamente domestico, ma siamo fiduciosi che gli investitori esteri entreranno in futuro perché il nostro modello di business è stato apprezzato da tutti. Il rapporto con chi abbiamo incontrato, oltre trenta società di investimento, è stato comunque positivo, molto interessante e nuovo per noi".
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