La nostra biblioteca - Whitehead - Dal poliziesco allo humor, per parlare di Harlem al mondo

- di: Diego Minuti
 
Ricordate ''Harlem Shuffle"? Se sì, e se lo ricordate come un romanzo tagliente, come può essere il linguaggio di chi vive ben oltre il confine della legalità, e duro, perché di crimine pur si parla, anche se con la grazia che regala l'umorismo, la lettura di ''Manifesto criminale'' ("Crook Manifesto" nel titolo originario) restituisce un Colson Whitehead in forma smagliante, capace di scrivere quello che, dalla critica americana, è stato definito un trattato abbagliante, un'anatomia gloriosa e intricata della rapina, della truffa e del ''gioco lento''.
Un racconto in cui la base è quella del crimine, ma in questo caso parlare di chi vive nell'illegalità diventa il pretesto per farlo di un quartiere, Harlem, negli anni in cui è ambientato (tra il 1971 e il 1976) e dove cui tutto sembrava permesso. Nella vita di ogni giorno, nella cultura, nel crimine.

''Manifesto criminale'' (Mondadori - 384 parine - 22,00 euro) è articolato in tre tempi - gli anni dall'inizio alla metà dei '70 del secolo scorso -, raccontando una storia il cui fulcro è la lotta per la sopravvivenza, senza che questo implichi la ricerca della redenzione. Come non la cerca, in fondo, il protagonista, che Colson Whitehead fa assurgere a piccolo eroe, Ray Carney, ufficialmente venditore di mobili e, nel cuore, ancora piccolo criminale, che, messa da parte la sua specializzazione nella ''economia secondaria'', galleggia quotidianamente in una città e in un quartiere che vivono tumultuosi cambiamenti, in cui non c'è più spazio per figure intermedie.

La nostra biblioteca - Whitehead - Dal poliziesco allo humor, per parlare di Harlem al mondo

Un mondo in cui tutti ti chiedono di schierarti, soprattutto quando tu non ne vedi la convenienza. Carney guarda al mondo che lo circonda dalla vetrina del suo negozio, vedendo scorrere le immagini di una umanità che sembra essere finita sulla Terra solo per battersi, contro qualcosa (come fanno le Pantere Nere e dell'Esercito di Liberazione Nero) o qualcuno (i poliziotti contro i ner).
E, dal suo punto d'osservazione, il vecchio Ray vede tutto: arresti, uomini neri manganellati da agenti bianchi, auto che corrono, strombazzano o fanno suonare le sirene, grida, spesso urla di dolore. Il tutto resocontato dai giornali che sembrano limitarsi a guardare, senza riuscire a vedere e capire quel che sta accadendo.
L'oleato meccanismo delle giornate di Carney, in cui tutto va sempre per lo stesso verso (quello giusto) si inceppa per un imprevisto: la figlia adolescente chiede i biglietti per un concerto dei Jackson 5, quando però sono tutti sono stati venduti e da tanto tempo.

Così, mischiando l'amore e la voglia di non deludere la figlia - che tanto si aspetta da lui - e il suo background leggermente inquinato, Ray comincia una piccola personale Odissea per trovare semplici biglietti, diventati ormai un santo Graal. E' un viaggio in un mondo che vive di vita propria, sempre portando il protagonista al limite, sempre ad un passo dal rischio vero.
La bravura di Colson Whitehead è quella di rendere credibili tutti i personaggi e le situazione che Carney incontra o attraversa. Come il fulminante ingresso nel romanzo del poliziotto - bianco e corrotto - che accompagna, novello Caronte, Ray ad attraversare lo Stige che lo separa dalla vita tranquilla di prima all'inferno della corsa contro il tempo. E mentre il protagonista si ingegna, briga, pensa, si dispera il poliziotto non sta zitto, petulante, parlando sempre, soprattutto del ringolevio (confessiamo che ne ignoravamo l'esistenza) il gioco di strada che, in passato, univa tutti i ragazzi che vivevano ad Harlem, ma anche a Hell's Kitchen.
Whitehead non usa il linguaggio, bensì lo piega, gli dà forma, lo costringe perché, altrimenti, la storia resterebbe, senza questo artifizio, monca dell'elemento principale: la sorpresa. "Era come se fosse di nuovo un bambino, iniziando appena a capire la forma della sua tristezza", pensa un personaggio mentre è alla ricerca della trementina che gli serve per un incendio doloso.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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