La nostra biblioteca - Winslow - La città dei sogni - Il mito della rinascita dell'Uomo, nel segno dell'epica

- di: Diego Minuti
 
Atteso come raramente accade, per romanzi in cui i protagonisti vivono il confronto tra violenza, retaggi familiari e speranze, arriva il secondo capitolo della trilogia che Don Winslow ha scritto (il terzo arriverà l'anno prossimo) incentrandolo su un riferimento, ''Città'', che non è solo un luogo fisico, ma anche un vincolo, un kharma, un suggello o una maledizione.
Quella città, che nel primo libro, era ''in fiamme'', in questo è quella dei sogni, che sono poi quel che spinge il protagonista Danny Ryan, a scegliere di allontanarsi dai luoghi della sua infanzia e della sua formazione (''mala formazione'', da giovane gangster, marchiato a fuoco dalla violenza e dai legami dove il sangue scorre dentro e fuori dalle vene, alimentando perennemente la vendetta).

La nostra biblioteca - Winslow - La città dei sogni - Il mito della rinascita dell'Uomo, nel segno dell'epica

''Città dei sogni'' (HarperCollins - pag.382 - 22,00 euro) fa parte del grande progetto di Don Winslow di parlare della sua America, guardando ad essa come ad un nucleo perennemente pulsante dove - dimenticando la banale etichetta di ''land of opportunity'' - ciascuno può coltivare le sue ambizioni o prendere atto che i sogni sono una inutile spiegazione alla propria incapacità di uscire dalla vita di ogni giorno.
Per Danny la vita di ieri era a perenne celebrazione della violenza e della prevaricazione, come quotidiani strumenti di sopravvivenza, contro il resto del mondo (bande rivali, quelle italiane, e poliziotti, mai come in questo caso lontani da ''proteggere e servire'').

Ma quando la terra intorno a lui è talmente bruciata da non consentirgli anche solo di sperare, Danny abbandona il New England, dove scorrazzava come un giovin signore medioevale, per guardare a Ovest, a quella che tutti bramano, la California e in essa Los Angeles, che lui spera siano angeli custodi, che lo proteggano, più che aiutarlo. Qui affronterà un cammino di sofferenza, che lo porterà a conoscere altri che come lui sfuggono dal passato, per cercare un migliore futuro. Come l'attrice in cui non è difficile trovare punti di contatto con chi ha alimentato il mito di Hollywood.
Leggendo il libro, e guardando a ''Città in fiamme'', il paragone con le vicende degli eroi omerici e virgiliani è quasi scontato. Perché se in ''Città in fiamme'' a mandare all'aria gli equilibri tra bande rivali è una donna, in ''Città dei sogni'' Danny, novello Enea, lascia la città e le strade dove è nato e ha vissuto, per cercare la rinascita lontano, sapendo che, andando via dal New England, si taglierà ogni possibilità di tornarci, da vivo se non da vincitore.

L'opera di scrittura è costata molta fatica a Don Wislow che, forte dei suoi studi classici, ha dovuto o saputo calarsi in una dimensione a metà tra la realtà del crimine e l'epicità dei sentimenti.
Oggi, leggendo i primi due capitoli della trilogia della ''città'', quasi si stenta a riconoscere nel Don Winslow attuale quello folgorante delle sue prime opere, a partire dal magistrale ''L'inverno di Frankie Machine'', in cui già si intravedevano i semi di una scrittura che, negli anni, si è consolidata, facendo del romanziere un punto di riferimento della letteratura americana contemporanea.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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