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Zelensky: “Non possiamo fidarci della Russia, né dei negoziati”

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Zelensky: “Non possiamo fidarci della Russia, né dei negoziati”

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha lanciato un messaggio chiaro e perentorio rivolto all’opinione pubblica internazionale e in particolare agli Stati Uniti: “Non possiamo fidarci della Russia, non possiamo fidarci dei negoziati con la Russia”. La dichiarazione arriva in un momento in cui l’Ucraina si trova ancora sotto l’intensificarsi delle pressioni militari di Mosca, in un contesto segnato dalla lunga durata del conflitto e dalla necessità per Kyiv di mantenere saldo l’appoggio dei suoi alleati occidentali, soprattutto dopo l’insediamento alla Casa Bianca del presidente Donald Trump.

Zelensky: “Non possiamo fidarci della Russia, né dei negoziati”

Nel corso di un’intervista rilasciata a The Sun, Zelensky ha confermato la sua disponibilità a incontrare il presidente statunitense Donald Trump, sottolineando però che “ogni incontro deve basarsi sulla verità e sui fatti”. L’apertura nei confronti del leader americano si inserisce in una strategia diplomatica mirata a mantenere l’Ucraina centrale nell’agenda politica statunitense, a prescindere dagli orientamenti della nuova amministrazione.

“Siamo pronti a dialogare, ma non a essere traditi”
Zelensky ha ribadito che l’Ucraina ha sempre mostrato disponibilità al dialogo, ma che la sua esperienza con la Russia lo ha portato a una conclusione inequivocabile: “Non possiamo permetterci di essere ingenui. La Russia ha infranto ogni regola e ogni promessa. Ogni volta che abbiamo cercato un accordo, abbiamo ricevuto bombe”. Il presidente ucraino ha messo in guardia da ogni forma di appeasement o fiducia mal riposta nei confronti del Cremlino, dichiarando che ogni proposta russa di cessate il fuoco o trattativa nasconde un secondo fine.

Un avvertimento al fronte internazionale: “Non lasciateci soli”
Il leader di Kyiv ha infine rivolto un appello ai governi europei e agli Stati Uniti affinché mantengano alto il livello di attenzione sul conflitto. “L’Ucraina è il fronte avanzato della democrazia. Se oggi si cede all’aggressione russa, domani altri Paesi potrebbero essere vittime della stessa brutalità”. In questo senso, il presidente ha sottolineato l’importanza della continuità nell’invio di aiuti militari e finanziari, senza esitazioni o stanchezze politiche.

L’incognita della nuova Casa Bianca
Le parole di Zelensky si collocano in un quadro complesso, segnato dal cambiamento negli equilibri della politica estera americana dopo il ritorno di Trump alla presidenza. Se da un lato la nuova amministrazione ha lasciato intendere l’intenzione di rivedere gli impegni internazionali degli Stati Uniti, dall’altro il presidente ucraino cerca un canale di dialogo diretto per assicurare che il sostegno a Kyiv non venga meno. La guerra, ha ribadito, non è una questione regionale, ma un banco di prova per la tenuta dell’ordine democratico globale.

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