Banco Desio: utile netto consolidato Q1 2022 in crescita del 64,5%

- di: Germana Loizzi
 
Crescita a doppia cifra per l’utile del primo trimestre 2022 targato Banco Desio. Il Consiglio di Amministrazione del Gruppo, infatti, ha approvato la presente Relazione finanziaria trimestrale consolidata al 31 marzo 2022 che evidenzia i seguenti risultati: la redditività è in aumento (ROE annualizzato a 8,4%) con oneri operativi stabili e costo del rischio sotto controllo. Migliora la gestione operativa (+24,7%) per effetto di una crescita dei proventi (+10,4%). Cost income ratio a 60,3%, migliora di 5,4 pts. Commissioni nette +5,3% principalmente per l’andamento positivo dei ricavi derivanti da flussi transazionali, bancassicurazione e gestioni patrimoniali (+5,2% su distribuzione OICR, +10,5% su prodotti assicurativi e +18,3% su GPM) nonostante il lieve rallentamento sul comparto gestito causato dal contesto negativo di mercato. Impieghi verso clientela ordinaria a 11,2 miliardi di euro (+1%) con ulteriori erogazioni a famiglie e imprese nel primo trimestre 2022 per 0,5 miliardi di euro;  crediti ecobonus/sismabonus acquistati per circa 0,2 miliardi di euro; raccolta indiretta pari ad Euro 17,3 miliardi (-3,8%, di cui clientela ordinaria in calo del -4,0%, ascrivibile all’effetto mercato di periodo negativo); raccolta diretta in aumento pari ad Euro 12,9 miliardi (+3,5%); Incidenza dei crediti deteriorati contenuta: NPL ratio lordo al 4,0% (4,1% al 31 dicembre 2021) e netto al 2,1%; Rigorosa valutazione dei crediti con livelli di coverage sui crediti deteriorati al 50,6% e sui crediti in bonis allo 0,9%. E ancora: liquidità sotto controllo con indicatore LCR a 195,7% e confermata la solidità patrimoniale del Gruppo Banco Desio con CET1 al 15,65%.

Entrando nel dettaglio dei numeri vediamo che l’utile di periodo, in aumento di circa 12,9 milioni di euro (+ 64,5%) rispetto al Q1 2021, beneficia dell’andamento positivo della gestione operativa (+24,7%) imputabile principalmente a proventi operativi in crescita (+10,4%), con oneri operativi in linea rispetto ai primi tre mesi del 2021 (+0,8%). Si segnala altresì che il risultato di periodo è influenzato da componenti di ricavo non ricorrenti per 8,2 milioni di euro. Le voci di ricavo caratteristiche della gestione operativa registrano un incremento di circa 11,5 milioni di euro (+10,4%) rispetto al periodo di confronto, attestandosi a 122,0 milioni di euro. L’andamento è attribuibile alla crescita del margine di interesse per Euro 2,9 milioni (+4,7%), del risultato netto delle attività e passività finanziarie per Euro 6,0 milioni (+194,7%) e delle commissioni nette per Euro 2,4 milioni (+5,3%) e dal saldo degli altri proventi ed oneri di gestione per Euro 0,2 milioni. La voce dividendi si attesta infine ad euro 0,5 milioni in linea con il periodo di confronto. L’aggregato degli oneri operativi, che include le spese per il personale, le altre spese amministrative e le rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali, si attesta a circa 66,3 milioni di euro ed evidenzia un saldo in linea rispetto al periodo di confronto (+0,8%). Le Altre spese amministrative e il saldo delle rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali hanno evidenziato un andamento in crescita rispetto al periodo di confronto (rispettivamente pari a 2,3% e 6,7%), mentre le spese per il personale sono in calo di 0,1 milioni (-0,3%). Il risultato della gestione operativa al 31 marzo 2022 è pari a 55,7 milioni di euro, in aumento rispetto al periodo di confronto (+24,7%). Da ciò si perviene al risultato corrente al netto delle imposte di 24,7 milioni di euro, in aumento del 18,0% rispetto a quello di 21,0 milioni di euro del periodo di confronto. Si registra altresì un risultato della gestione non ricorrente positivo per circa 8,2 milioni di euro (negativo per euro 0,9 milioni nel periodo di confronto). La somma del risultato corrente e non ricorrente determina l’utile di periodo che al 31 marzo 2022 si attesta ad euro 32,9 milioni, in crescita del 64,5% rispetto allo stesso periodo del precedente esercizio.
Il totale delle masse della clientela amministrate al 31 marzo 2022 è risultato di circa 30,2 miliardi di euro, in lieve calo rispetto al saldo di fine esercizio 2021(-0,8%). La raccolta diretta al 31 marzo 2022 ammonta a circa 12,9 miliardi di euro, in aumento del 3,5% rispetto al 31 dicembre 2021, per effetto principalmente della crescita dei debiti verso la clientela (+3,9%) caratterizzata dal maggior ricorso ad operazioni di pronti contro termine di raccolta con clientela istituzionale (0,7 miliardi di euro rispetto a 0,2 miliardi di euro nel periodo di confronto). La raccolta indiretta ha registrato al 31 marzo 2022 un saldo di 17,3 miliardi di euro (-3,8%). La raccolta da clientela ordinaria si è attestata a 10,6 miliardi di euro, in calo del 4,0% rispetto alla fine dell’esercizio precedente, a causa dell’andamento del comparto gestito (-3,7%) e del risparmio amministrato (-4,8%) determinato dall’effetto mercato negativo di periodo. Il valore complessivo degli impieghi verso clientela al 31 marzo 2022 si attesta a circa 11,2 miliardi di euro, in aumento dell’1,0% rispetto al saldo di fine esercizio 2021. Da sottolineare che la Direzione Crediti, con il supporto della Direzione Risk Management, ha proseguito nell’attuazione delle iniziative per offrire un sostegno concreto al sistema produttivo e alle famiglie. 
La Banca ha adottato inoltre specifiche misure di controllo al fine di analizzare l’andamento del portafoglio crediti in relazione agli impatti negativi derivanti dall’emergenza sanitaria legata al Covid-19. Con riferimento alle possibili ripercussioni sulla qualità del portafoglio impieghi derivanti dal conflitto tra Russia ed Ucraina, l’esposizione diretta da parte del Banco e della sua clientela risulta contenuta; sul portafoglio complessivo è stata avviata da parte della Direzione Crediti e della Direzione Commerciale un’analisi interna con i Gestori Imprese per la raccolta di informazioni utili a mappare gli elementi rilevanti del business della clientela e identificare il grado di dipendenza diretta o indiretta da Russia, Bielorussia e Ucraina.
Per quanto riguarda il portafoglio titoli e la posizione interbancaria netta, al 31 marzo 2022 le attività finanziarie complessive della Banca sono risultate pari a circa 4,0 miliardi di euro, in aumento del 6,0% rispetto al consuntivo di fine anno precedente. Con riferimento agli emittenti dei titoli, il portafoglio complessivo al 31 marzo 2022 è costituito per il 74,7% da titoli di Stato, per il 10,6% da titoli di emittenti bancari e per la quota rimanente da altri emittenti. Si evidenzia che non esistono nel portafoglio di proprietà investimenti in strumenti finanziari di emittenti con sede in Russia, Bielorussia e Ucraina, o comunque strumenti finanziari aventi il rublo quale valuta di emissione. La posizione interbancaria netta è risultata a debito per circa 1,4 miliardi di euro, rispetto al saldo sempre a debito per circa 1,7 miliardi di euro a fine esercizio precedente. 

Il patrimonio netto di pertinenza della Capogruppo Banco Desio al 31 marzo 2022, incluso il risultato di periodo, ammonta complessivamente a 1.118,4 milioni di euro, rispetto a 1.088,7 milioni di euro del consuntivo 2021. La variazione positiva di 29,7 milioni di euro è riconducibile all’andamento dalla redditività complessiva di periodo. Infine il coefficiente patrimoniale Common Equity Tier1 ratio, costituito dal Capitale primario di classe 1 (CET1) rapportato alle Attività di rischio ponderate, che al 31 marzo 2022 è risultato pari al 15,6% (15,6% al 31 dicembre 2021). Mentre il Tier1 ratio, costituito dal totale Capitale di classe 1 (T1) rapportato alle Attività di rischio ponderate, è risultato pari al 15,6% (15,6% al 31 dicembre 2021), ed il Total Capital ratio, costituito dal totale Fondi Propri rapportato alle Attività di rischio ponderate, è risultato pari al 15,6% (15,7% al 31 dicembre 2021).

Ovviamente in un contesto macroeconomico già pesantemente influenzato dalla crisi derivante dalla pandemia Covid 19, il conflitto tra Russia ed Ucraina ha ulteriormente complicato gli equilibri geopolitici con impatto diretto sulla ripresa dell’economia globale. Relativamente al settore bancario - sottolinea Banco Desio - le banche europee, pur con qualche eccezione, mostrano mediamente una esposizione verso la Russia pari allo 0,7% del Pil (molto più contenuta verso l’Ucraina). Nel complesso, anche in uno scenario di possibile default della Russia sul debito estero (più che probabile in caso di embargo sulle esportazioni di gas) si ritiene di poter escludere impatti sistemici sul sistema bancario. Nel caso dell’Italia, l’esposizione delle banche italiane verso la Russia è pari a circa l’1,5% del Pil. Per quanto riguarda il mercato bancario, a gennaio la dinamica della raccolta da clientela residente è risultata positiva ed in crescita annua (+4,1%). Al suo interno, le principali componenti hanno mantenuto i trend annui osservati nelle precedenti rilevazioni: i depositi sono cresciuti (+5,1%, ex +6,9% a dicembre), le obbligazioni sono calate (-3,5% ex -4,4% a dicembre). Il costo della remunerazione complessiva della raccolta è rimasto stabile (0,44%), complice anche il perdurare di un contesto monetario caratterizzato da un costo del denaro sostanzialmente nullo ed alla progressiva ricomposizione del passivo oneroso. Con riferimento agli impieghi, a gennaio i prestiti al settore privato hanno mantenuto il sentiero di crescita delle precedenti rilevazioni seppur con intensità inferiore (+1,5% rispetto a +2,0% a dicembre): il comparto ha continuato ad essere trainato congiuntamente dai prestiti alle imprese (+1,6%), grazie alle misure straordinarie di sostegno introdotte dal Governo nel 2020 (“DL Liquidità”) e dai prestiti alle famiglie (+3,7%) che hanno beneficiato della crescita della domanda di mutui. La dinamica del credito al settore produttivo continua ad essere influenzata dall’andamento degli investimenti e del ciclo economico che, seppure in ripresa, rimane di intensità contenuta. Stabili i tassi sugli stock di prestiti a famiglie ed imprese (2,13%). Al loro interno, il pricing sulle nuove operazioni continua a soffrire il contesto di mercato con valori particolarmente bassi seppur in progressiva ripresa, specialmente per i prestiti alle famiglie per acquisto di abitazioni (1,43%, ex 1,27% nel medesimo periodo dell’anno precedente
Nella foto: Stefano Lado (Presidente)
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