Quattro incontri con l’arte nel weekend di San Valentino

- di: Samantha De Martin
 
Riscoprire il grande amore che unì Anita e Giuseppe Garibaldi o ammirare la sinuosa statua di Atena in trasferta dalla Grecia al museo Solinas di Palermo. Può accadere nel lungo weekend di San Valentino alle porte. Un’occasione per rinnovare l’amore per l’arte, ma non solo, attraverso alcuni imperdibili appuntamenti. Eccone quattro da non perdere, da nord a sud.

Carlo Levi alla GAM di Torino

È conosciuto da tutti per il suo romanzo Cristo si è fermato a Eboli, ma oltre a essere un lungimirante scrittore Carlo Levi fu anche un abile pennello. I suoi paesaggi, le vedute urbane, dal lungomare di Alassio ai tetti di Roma, i volti dei personaggi del suo tempo - da quello enigmatico quello di Carlo Mollino, allo sguardo dolcissimo della piccola Adele Levi - si svelano in una mostra alla GAM - Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea di Torino. In occasione dei 120 anni dalla nascita di Levi, intellettuale a tutto tondo, fino all’8 maggio la mostra Carlo Levi. Viaggio in Italia. Luoghi e volti porta negli spazi della Wunderkammer della GAM, 30 dipinti realizzati dall’artista tra il 1923 e il 1973, che tessono la geografia complessiva della sua esistenza, tra Nord e Sud Italia. Punto di forza del percorso, a cura di Elena Lowenthal e Luca Beatrice, la capacità di svelare le peculiarità dell’opera di Levi, che si divincolò dai principali movimenti del suo periodo - Futurismo e Surrealismo - per rivendicare una sua indipendenza artistica, sviluppando una pittura sorprendente, mai uguale a se stessa. Da non perdere: il Ritratto di Edoardo Persico che legge del 1928, il piccolo autoritratto Il letto (A letto) o Tetti di Roma del 1951.

San Valentino nei musei civici di Roma

Dal 13 al 15 febbraio, in occasione della festa dell’amore, i musei civici di Roma mettono a punto un ampio programma di “visite-racconto” alla scoperta di personaggi, aneddoti e luoghi inusuali della città. L’iniziativa è promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali nell’ambito del programma educativo “Patrimonio in Comune. Conoscere è partecipare”. I grandi protagonisti saranno gli amori celebri. Se quello tra Anita e Giuseppe Garibaldi brillerà domenica 13 febbraio alle 11 al Museo della Repubblica Romana, grazie a una passeggiata guidata tra statue e cimeli all’insegna degli ideali e della passione per cui vissero i grandi eroi che oggi popolano il Gianicolo, alle 16 la Galleria d’Arte Moderna inviterà il pubblico a un percorso emozionante tra le opere della mostra Materia Nova. Lunedì 14 febbraio alle 17 appuntamento ai Musei Capitolini alla scoperta del mito di Amore e Psiche, una tra le più note storie d'amore che il mondo antico ci abbia trasmesso, ricordandone l’ origine, la rappresentazione e la fortuna.

Al museo di Capodimonte una monumentale Cecily Brown

Fino al 1° maggio al Museo e Real Bosco di Capodimonte sarà esposta The Triumph of Death, 2019, la monumentale tela dell’artista londinese Cecily Brown. La pittrice dalla pennellata esuberante ha realizzato il suo dipinto dopo un viaggio in Sicilia effettuato nella primavera del 2019. A ispirare l’opera è stato l’affresco quattrocentesco Il Trionfo della Morte, ospitato presso la Galleria Regionale di Palazzo Abatellis a Palermo. L’esposizione, curata da Sergio Risaliti, si inserisce nel ciclo di mostre “L’Opera si racconta”, finalizzate a valorizzare singoli capolavori della collezione permanente, raccontati in una chiave nuova e talvolta in dialogo con altri lavori. Nella sua versione originale, come in quella rielaborata dall’artista, The Triumph of Death presenta la Morte come un apocalittico cavaliere in sella a uno spettrale cavallo bianco. Con grande forza, questa creatura terrificante si sbarazza dei vivi che incontra lungo il suo cammino. Uno degli elementi più sorprendenti nella tela di Cecily Brown è il simbolo della croce che divide il quadro in quattro pannelli, richiamando l’affresco palermitano staccato dal cortile del palazzo Sclafani dopo i danni per i bombardamenti nel 1944, diviso in quattro pannelli per essere restaurato, prima di essere trasferito a Palazzo Abatellis. Sfortunatamente il taglio contribuì nel tempo a deteriorare i margini. Nel suo lavoro Cecily Brown integra brillantemente questa cicatrice, legandola concettualmente alle preoccupazioni contemporanee come la distruzione, il recupero, la ricostituzione.

La statua di Atena dalla Grecia al museo Salinas di Palermo

Con la sua silhouette sinuosa, l’egida sul petto, in origine abbellita da una gòrgone al centro andata perduta, la statua acefala della dea Atena in marmo pentelico troneggia al Museo archeologico regionale Antonino Salinas di Palermo. Appena arrivata dal Museo dell’Acropoli di Atene, soggiornerà in Sicilia per quattro anni, prima di fare ritorno a casa. Il trasferimento temporaneo della scultura della seconda metà del V secolo a.C., è frutto di un accordo siglato fra i due musei. La Sicilia ha concesso in cambio al Museo dell'Acropoli (per quattro anni, rinnovabili per un uguale periodo) il frammento del fregio del Partenone appartenuto al console inglese Robert Fagan e che, dopo essere stato venduto nel 1820, era custodito al museo Salinas. È la prima volta che il museo ateniese approda sull’isola per un'esposizione di lungo periodo, portando con sé un prezioso tassello di storia ateniese.

Cecily Brown : Foto di Amedeo Benestante
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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