Visco: la guerra in Ucraina ha accentuato l'incertezza

- di: Diego Minuti
 
La guerra in in Ucraina sta determinando un clima di incertezza globale, della quale  paga le conseguenze anche il nostro Paese. Lo ha detto il Governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, che ha presentato le ''Considerazioni finali'' in occasione della pubblicazione della Relazione annuale sul 2021. in cui hanno avuto eco anche i temi dell'inflazione e dell'approccio, alla crisi, del sistema del credito. L'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, ha detto Visco, "ha innescato una grave crisi umanitaria e fatto riemergere tensioni tra le diverse aree del mondo", aggiungendo che "la guerra ha radicalmente accentuato l'incertezza" e che l'attività produttiva, che si è indebolita nel primo trimestre, ''dovrebbe rafforzarsi moderatamente in quello in corso. In aprile valutavamo che il prolungamento del conflitto in Ucraina avrebbe potuto comportare circa 2 punti percentuali in meno di crescita, quest'anno e il prossimo"  

Una "divisione del mondo in blocchi - ha aggiunto il governatore della Banca d'Italia - rischierebbe di compromettere i meccanismi che hanno stimolato la crescita e ridotto la povertà a livello globale", colpendo specialmente i Paesi più deboli. Da Visco, poi, è giunta una interessante considerazione di politica internazionale, quando ha detto che "una frammentazione lungo confini definiti da pur necessarie considerazioni di sicurezza politica, potrebbe avere conseguenze assai negative per le economie di minori dimensioni''. Continuando ad avere la guerra al centro delle sue riflessioni, Visco ha definito la situazione delle banche italiane "complessivamente non negativa", anche se il conflitto e le difficoltà emerse nelle catene di  approvvigionamento delle materie prime, che causano un rallentamento del Pil, spingono alla prudenza ''sulla "classificazione dei prestiti, accantonamenti e distribuzione degli utili". Nelle considerazioni di Visco ha trovato molta attenzione il tema dell'aumento dell'inflazione, sul quale il Governatore ha ammonito a evitare 'una "riconcorsa fra prezzi e salari". Al contrario, occorrerebbero "interventi di bilancio di natura temporanea e calibrati con attenzione alle finanze pubbliche",  per contenere i rincari delle bollette energetiche e sostenere il reddito delle famiglie.

Per Visco ''l'aumento  dei prezzi delle materie prime importate è una tassa ineludibile per il Paese" e  "l'azione pubblica può ridistribuirne gli effetti tra famiglie, fattori di produzione, generazioni presenti e future; non può annullarne l'impatto d'insieme". ''Scongiurato il rischio di deflazione e superato l'impatto della pandemia sulla domanda finale, non vi sono più preclusioni - ad avviso di Visco - all'abbandono della politica di tassi ufficiali negativi". "Il rialzo, che la Bce potrà decidere di avviare nell'estate, dovrà procedere tenendo conto della incerta evoluzione delle prospettive economiche. Per far fronte a esigenze in rapida evoluzione, particolare attenzione andrà dedicata ad assicurare che il processo avvenga in modo ordinato". Per Visco, poi, "l'elevato debito pubblico espone la nostra economia ad ampi rischi, inclusi quelli connessi con la volatilità dei mercati", aggiungendo poi che "il ricorso al debito per finanziare nuovi programmi pubblici - tranne per quanto necessario per fare fronte a situazioni di reale emergenza - va evitato''. 

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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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