Tra costi insostenibili, isolamento post-pandemia e internet onnipresente, i giovani cercano amore… con un chatbot.
La recessione romantica: Gen Z si ritrae dalla scena amorosa
La “romantic recession” descrive una generazione che rinvia o rinuncia ai legami, con più under-30 single rispetto a nonni e genitori alla stessa età. È un’epoca in cui l’astinenza diventa una imprevista forma di ribellione culturale.
Un utente Reddit, Disastrous-Ad, confessa: “Ho 27 anni, non ho mai avuto una fidanzata, neanche un bacio”, raccontando un senso di esclusione che altri coetanei condividono. In r/lonely, un altro giovane scrive: “Mi ci ritrovo. Stessa età, stessa situazione” — testimonianze che fotografano un disagio diffuso. Sui social, la frustrazione è ancora più netta: “Quest’epoca di appuntamenti è HORRIFYING: niente fidanzati, niente talking stage, niente niente”, osserva un’utente sui social.
Le cause (e il vero colpevole: internet)
Alla base ci sono prezzi delle case fuori portata che spingono a restare in famiglia, isolamento post-pandemico, genitori iper-protettivi e polarizzazione politica che allontana giovani uomini conservatori e donne più progressiste.
Ma l’“antagonista” più incisivo è internet, libero e illimitato. Cresciuti in un mare di stimoli, immagini forti e pornografia, molti giovani hanno sviluppato pose pubbliche “puritane” e scelte private ultra-digitali: meno alcol, meno nudità, meno relazioni superficiali, più intimità auto-somministrata tramite contenuti digitali.
Da carne e sangue a pixel e codici: gli AI partner romantici
Se il mondo reale si fa inospitale, l’intimità digitale colma il vuoto. App e servizi sperimentano avatar e companion sintetici: assistenti conversazionali con voce e presenza “animata”, fino ad avatar che sbloccano livelli di interazione sempre più intimi.
Il caso più maturo è Replika: con un abbonamento annuale puoi “creare” un compagno digitale, che sia mentore, partner o “coniuge” virtuale: “Un amico che ascolta e si prende cura”, recita la promessa commerciale. Molti utenti scelgono la modalità romantica. L’uso crescente dei chatbot come coach emotivi o para-terapeuti tra i più giovani rende quasi naturale lo slittamento verso il ruolo di partner.
Dati e declino dei riti d’amore tradizionali
Un sondaggio su americani 18-27 anni indica che i Gen Z sono più inclini all’autocelibato, complice il crollo dei riti di passaggio: meno del 60 % dichiara di aver fatto un appuntamento da teenager, contro l’80 % dei baby boomer.
Il trend è globale: in Europa e Giappone, tra il 2010 e il 2018 la quota di quindicenni che avevano perso la verginità è scesa dal 25 % al 18 %. In alcuni studi giapponesi, solo il 23 % dei maschi di scuola media aveva mai dato un bacio, contro il 45 % del 2005.
Prospettive future
La recessione romantica non è nostalgia: è una risposta culturale, emotiva e finanziaria a un mondo sovraesposto ma inospitale. Dove il cuore vacilla, la comodità digitale offre consolazione — una carezza programmata, un amore a tempo di codice. È il tempo delle relazioni liquefatte, fragili come icone sullo schermo.
La via d’uscita passa da nuovi spazi sociali autentici e dalla vulnerabilità dal vivo. Se vogliamo evitare che il futuro resti un feed infinito di cuoricini digitali, dobbiamo rimettere al centro l’incontro reale e un’educazione sentimentale capace di attraversare l’iper-connessione.