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Agenzie Usa e Parlamento Ue: lo scontro sulla sovranità

- di: Jole Rosati
 
Agenzie Usa e Parlamento Ue: lo scontro sulla sovranità

Una lettera, molte tensioni e il timore di sanzioni extraterritoriali.

(Foto: la sede del Parlamento europeo a Bruxelles).

Le distanze politiche tra Unione europea e Stati Uniti non passano più soltanto da dazi, geopolitica o politica estera. Ora arrivano fino ai biglietti aerei e alle prenotazioni alberghiere. Nel Parlamento europeo esplode un caso che intreccia sovranità, sicurezza e rapporti transatlantici, mettendo sotto accusa l’uso di un’agenzia di viaggi statunitense per gli spostamenti ufficiali di deputati e funzionari.

La richiesta a Metsola: «Rischio reale per gli eletti»

A sollevare il polverone è l’eurodeputato austriaco Helmut Brandstätter, esponente di Renew Europe, che ha scritto alla presidente dell’Eurocamera Roberta Metsola chiedendo la rescissione immediata del contratto con Carlson Wagonlit Travel (CWT), società controllata dal gruppo americano American Express.

Il nodo centrale è giuridico e politico insieme: essendo un’azienda soggetta alle leggi statunitensi, CWT sarebbe obbligata ad applicare anche in Europa le sanzioni decise da Washington. Secondo Brandstätter, questo espone deputati e personale del Parlamento al pericolo di azioni extraterritoriali, limitazioni nei viaggi, esclusioni dai sistemi finanziari e possibili pressioni indirette.

Per l’eurodeputato, continuare a utilizzare un’agenzia americana significa mettere a repentaglio la libertà di mandato democratico degli eletti europei e accettare che un “Paese terzo” possa incidere sul funzionamento di un’istituzione comunitaria.

Il precedente che ha acceso la miccia

Alla base della protesta c’è un episodio che ha lasciato il segno. Nel novembre scorso, la relatrice delle Nazioni Unite Francesca Albanese si è vista cancellare la prenotazione alberghiera a pochi giorni da un evento ufficiale al Parlamento europeo. Nessuna spiegazione formale, ma un sospetto diffuso: il rispetto delle sanzioni statunitensi avrebbe prevalso sulle decisioni europee.

L’incidente è stato risolto rapidamente dagli uffici del Parlamento, che hanno provveduto direttamente all’alloggio. Ma il caso ha aperto un dibattito più ampio sul ruolo delle società americane all’interno delle istituzioni Ue e sulla loro capacità di incidere, anche indirettamente, sull’agenda politica.

Dati sensibili e sicurezza

Un altro punto critico riguarda la gestione dei dati personali. L’agenzia di viaggi ha accesso a informazioni estremamente delicate: dati dei passaporti, carte di credito, itinerari, spostamenti in tempo reale. Secondo Brandstätter, questa mole di dati nelle mani di una società soggetta alla legislazione Usa rappresenta un rischio per la sicurezza e la privacy dei parlamentari.

Da qui l’appello a sospendere subito l’utilizzo di CWT e ad affidare i servizi di viaggio a un’azienda con sede nell’Unione europea, sottratta a normative extraeuropee.

Le reazioni politiche e il sostegno del M5s

L’iniziativa ha raccolto consensi trasversali. Il Movimento 5 Stelle ha annunciato il proprio sostegno alla richiesta di Brandstätter. L’eurodeputato Danilo Della Valle ha sottolineato come la gestione dei viaggi dei parlamentari non sia una questione amministrativa, ma un tema che riguarda direttamente la sicurezza interna dell’Unione.

Nel mirino finiscono anche le nuove regole di ingresso negli Stati Uniti, che prevedono controlli sui profili social per il rilascio dei visti. Un ulteriore elemento che, secondo i critici, rafforza la necessità di mantenere sotto controllo europeo tutte le informazioni sensibili.

Un segnale politico più ampio

Il caso dell’agenzia di viaggi va oltre il singolo appalto. Riflette un clima di crescente diffidenza nei confronti dell’applicazione extraterritoriale delle leggi statunitensi e si inserisce in una fase di rapporti transatlantici più tesi, segnata da divergenze su sanzioni, conflitti internazionali e autonomia strategica.

Il Parlamento europeo sta valutando soluzioni alternative, a partire dal ricorso a fornitori europei per i casi più sensibili. Ma il dibattito resta aperto: tra chi invoca una netta affermazione della sovranità Ue e chi teme che lo scontro possa avere ripercussioni politiche e diplomatiche.

Una cosa è certa: anche una prenotazione aerea, oggi, può diventare un atto politico.

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