Assolombarda: "Nel 2022 PIL in aumento ma la crescita frena per caro energia e inflazione"

- di: Daniele Minuti
 
Il Centro Studi Assolombarda ha curato il Booklet economia relativo alla situazione economica della Regione, pubblicato su Genio&Impresa. E dopo un 2021 in cui la crescita lombarda ha superato le previsioni, l'anno appena iniziato potrebbe vedere una risalita del PIL di oltre 4 punti percentuali, nonostante la crescita sia frenata da fattori come caro energia, inflazione e prezzi delle materie prime.

Assolombarda prevede un aumento del PIL lombardo del 4% per il 2022

La produzione manifatturiera sale del 15,6% nel 2021 rispetto all'anno precedente (+4,3% sul 2019) e ad eccezione di Moda e carta stampata, gli altri settori registrano produzione superiore al periodo pre-pademico (molto bene minerali non metalliferi, gomma-plastica, chimica-farmaceutica, rispettivamente a +7,8%, +7,7% e +7,3%)

Crescono anche le nuove imprese in Lombardia (+19% su base annuale, contro il +13,8% a livello nazionale), ma il livello di fiducia a inizio 2022 è in calo anche a causa delle criticità sulle materie prime e sui prezzi dell'energia.

A livello territoriale, Milano accelera nell'ultimo semestre 2021 e chiude l'anno a +3,9% rispetto al periodo pre-Covid (+19,8% di nuove imprese), mentre vola Monza-Brianza con un rimbalzo del 14% e di +22,3% a livello di nuove imprese nel 2021.

Bene anche a Lodi le imprese manifatturiere (produzione a +9% su base annua e +20,2% nuove imprese) e a Pavia, dove l'industria registra un rimbalzo di oltre il 9% che però non porta i livelli sopra quelli pre-Covid (-1,9%).

Alessandro Spada, Presidente di Assolombarda (nella foto), ha commentato: "La stima di crescita del 4% del PIL lombardo per il 2022 testimonia la solidità e la competitività del nostro sistema produttivo, che ha svolto un ruolo fondamentale per recuperare il terreno perso durante la pandemia e ha saputo crescere in termini di business e di numero di nuove iniziative imprenditoriali. Ma questa dinamicità ha iniziato a rallentare in particolare all’inizio di quest’anno a causa di alcuni fattori frenanti come il forte rialzo del costo dell’energia, le sempre maggiori difficoltà a reperire sul mercato le materie prime e l’aumento dell’inflazione. In particolare, sul tema energia da tempo lanciamo l’allarme recepito, almeno in parte, dal Governo Draghi con l’ultimo DL Energia, che va nella giusta direzione. Ora però è fondamentale lavorare a una strategia di lungo periodo che dia continuità alla crescita del Paese riuscendo a cogliere al meglio e per tempo tutte le risorse del PNRR, un’occasione storica su cui concentrare tutti gli sforzi".
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