FOTO: TvBoy, Girl with the Pearl Earring Selfie, 2021, Tecnica mista su tela, 65 x 80 cm | Courtesy Pop House Galler
Sdraiato su un lenzuolo di piombo srotolato, con giavellotti dorati conficcati nel corpo, San Sebastiano è al centro della nuova opera di Michelangelo Galliani. Fino al 26 ottobre “ALKEMICA - Martirio e Rinascita”, personale dell'artista presentata in occasione dell'Anno del Giubileo dalla Galleria Cris Contini Contemporary, dialoga con gli spazi della Biblioteca Casanatense di Roma, nell’ambito di un percorso patrocinato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Il martirio del santo è per l’artista un atto di creazione e purificazione, in cui morte e rinascita sono parte indissolubili di ogni processo di cambiamento. Su un lato della sala, la fase della nigredo è rappresentata da sculture in bronzo patinato che raffigurano nature morte, volti, teschi e frammenti anatomici, adagiate su cartigli di piombo srotolato, simili a fogli sacri. Sul lato opposto, la fase dell'albedo prende forma attraverso sculture in marmo bianco, completando così la transizione dall'oscurità alla luce.
Curata da Lorenzo Fiorucci e coordinata da Sandra Sanson con l’intervento di Pasquale Lettieri, l’esposizione regala al pubblico un viaggio emozionale e intellettuale attraverso il concetto di alchimia, martirio e rinascita. Attraverso un allestimento suggestivo e carico di simbolismo, Galliani esplora il processo di trasformazione alchemica e spirituale, espressione del continuo cambiamento che caratterizza la materia e l’essere umano.
L’Homo Viator al Museo Diocesano di Brescia
C’è Dante, primo pellegrino della storia. E ci sono i migranti, pellegrini di oggi. Fino al 1° settembre al Museo Diocesano di Brescia la mostra HOMO VIATOR. Una mappa artistica e spirituale per il Giubileo traccia una riflessione aggiornata sull’atto del cammino, inteso nelle sue molteplici declinazioni di pellegrinaggio, migrazione geografica e crescita personale, anche alla luce del contesto geopolitico e sociale attuale.
In questa narrazione condotta sul doppio binario tra passato e presente, i visitatori apprezzeranno una selezione di documenti storici provenienti dalle raccolte di tre istituti culturali diocesani bresciani - Museo Diocesano di Brescia, Archivio Storico Diocesano e Biblioteca Diocesana Luciano Monari - affiancati alle opere di autori della scena artistica contemporanea. Quattro sale tematiche e un allestimento sinottico evidenziano i punti di contatto tra i cammini di ieri e di oggi, invitando a considerare il mosaico della storia ufficiale come un insieme composito di singole esperienze.
La mostra, parte del progetto integrato MAB Giubileo 2025 Nel tuo nome, presenta diverse opere. Il carattere itinerante della preghiera, talvolta l’àncora a cui aggrapparsi durante il processo migratorio, è documentato in mostra dal rarissimo esemplare di Icona ortodossa richiudibile (XVIII sec), oggi parte del percorso permanente dal Museo Diocesano di Brescia, e dall’antica fiasca da pellegrino, ricavata da una zucca incisa e pirografata con scene della vita e della passione di Cristo (XVI sec).
L’ultima sala della mostra, dedicata al cammino come condivisione, espone la grande statua lignea di San Giacomo (inizio XVIII sec), patrono dei pellegrini.
A Milano 211 di storia dei Carabinieri
A 211 anni dalla fondazione dell’Arma dei Carabinieri, dal 5 al 26 giugno Palazzo Reale accoglie la mostra “Sempre, ovunque. 211 anni di storia dei Carabinieri tra arte, cinema e società”, un progetto che racconta come questa istituzione sia presente nella storia delle arti del nostro paese, dalla pittura, al cinema, alla letteratura.
Otto sezioni tematiche accolgono un’ampia selezione di materiali d'archivio, audiovisivi e opere d'arte, testimoniando le diverse modalità di rappresentazione dei Carabinieri in pittura, scultura e cinema, con opere di maestri come Ottone Rosai, Pietro Annigoni, Sandro Chia, Mimmo Paladino, Francesco Clemente e Michelangelo Pistoletto.
Gli artisti ribelli arrivano a Pontedera
Dal 7 giugno al 9 novembre il PALP – Palazzo Pretorio di Pontedera spalanca le porte a “BANKSY & FRIENDS. Storie di artisti ribelli”, la mostra che invita il visitatore a interrogarsi sul ruolo dell’arte oggi, sulla sua capacità di raccontare, provocare, denunciare.
Ad attendere i visitatori saranno una settantina di opere, tra le più iconiche e spiazzanti della scena artistica internazionale, accomunate da uno spirito ribelle e da una volontà profonda di rottura con i codici tradizionali dell’arte.
Motore del percorso è Banksy, artista enigmatico e simbolo universale della street art e della protesta visiva. Intorno a lui si muovono colleghi come TvBoy, Mario Schifano, Andy Warhol, Damien Hirst, David LaChapelle e altri.
Non mancano alcuni nomi legati al territorio e alla scena artistica contemporanea italiana, tra cui Francesco Barbieri, Nico Löpez Bruchi, Cristina Gardumi, Enrico Pantani, Valentina Restivo, Aleandro Roncarà.
Il nucleo principale delle opere in mostra proviene dalla collezione privata della Pop House Gallery, che da anni si dedica con passione alla promozione di linguaggi visivi innovativi e alla valorizzazione delle espressioni artistiche più audaci e significative.