Governo Austria, fallisce l’estrema destra: il paese verso nuove elezioni

- di: Jole Rosati

13/02/2025

Governo Austria, fallisce l’estrema destra: il paese verso nuove elezioni

In Austria i colloqui per la formazione di un governo tra il Partito della Libertà (FPÖ) e il Partito Popolare Austriaco (ÖVP) sono ufficialmente falliti. Il leader dell’FPÖ, Herbert Kickl, ha restituito il mandato al presidente federale Alexander Van der Bellen, aprendo la strada a possibili elezioni anticipate.

Divergenze insormontabili
Le trattative si sono arenate principalmente sulla distribuzione dei ministeri chiave. Entrambi i partiti ambivano al controllo dei dicasteri dell’Interno e delle Finanze, posizioni strategiche per l’attuazione delle rispettive agende politiche. Queste divergenze hanno reso impossibile raggiungere un accordo condiviso.

Scenari futuri
Con il fallimento dei negoziati, l’Austria si trova in una fase di incertezza politica. Il presidente Van der Bellen potrebbe tentare di formare un governo centrista senza l’FPÖ o, in alternativa, indire nuove elezioni. Tuttavia, i sondaggi indicano una crescente popolarità dell’FPÖ, che potrebbe rafforzarsi ulteriormente in caso di ritorno alle urne.

Reazioni politiche
Christian Stocker, leader ad interim dell’ÖVP, ha criticato l’atteggiamento dell’FPÖ durante le trattative, definendo Herbert Kickl "assetato di potere". Dal canto suo, Kickl ha espresso rammarico per il fallimento dei colloqui, attribuendo la responsabilità all’ÖVP per la mancata volontà di compromesso.

Van der Bellen davanti a un bivio
L’Austria si trova ora di fronte a un bivio politico. Le opzioni sul tavolo includono la formazione di un governo tecnico, un esecutivo di minoranza o l’indizione di elezioni anticipate. La decisione spetterà al presidente Van der Bellen, che dovrà valutare la soluzione migliore per garantire la stabilità del paese.

Tags: austria, governo, kickl rimette il mandato, van, der bellen,

Notizie dello stesso argomento

Trovati 35 record

Pagina

Politica

19/12/2025

Manovra, salta l’emendamento da 3,5 miliardi: crepe nel governo