La banca centrale giapponese mette fine alla politica di tassi negativi

- di: Redazione
 
La banca centrale del Giappone ha messo fine oggi alla politica dei tassi negativi, alzandoli per la prima volta in 17 anni, con il chiaro obiettivo di rilanciare l'economia. L'istituto centrale nipponico ha alzato il tasso a breve termine in un intervallo compreso tra 0 e 0,1%, da meno 0,1% quale è rimasto per lungo tempo.

La banca centrale giapponese mette fine alla politica di tassi negativi

In un comunicato, la banca ha detto che tassi di interesse negativi, insieme ad altre misure, quali quelle per mantenere bassi i costi di finanziamento, "hanno adempiuto al loro ruolo". La banca del Giappone, così molti altri istituti centrali, tra cui Fed, Bce e Banca d'Inghilterra, si è posto come obiettivo quello di portare l'inflazione al 2%, restando comunque in un territorio contrassegnato da cautela nel processo di normalizzazione della politica monetaria. A determinare il nuovo scenario ha concorso anche il fatto che le aziende giapponesi hanno annunciato forti aumenti salariali. La reazione dei mercati alla decisione, ampiamente attesa, è stata prudente, con l'indice di riferimento Nikkei 225 di Tokyo che ha guadagnato lo 0,4%, mentre il dollaro è rimasto stabile a circa 150 yen.

Il capo della Banca del Giappone, Kazuo Ueda, aveva ripetutamente affermato che la banca avrebbe rivisto il tasso negativo e altre misure di allentamento se l'obiettivo di inflazione del 2% fosse stato raggiunto e fosse accompagnato da aumenti salariali. Al contrario da quanto fatto da Federal Reserve americana e della Banca centrale europea, la Banca del Giappone ha mantenuto i costi di finanziamento estremamente bassi per molti anni per incoraggiare i consumatori e le imprese giapponesi a spendere e investire per contribuire a sostenere una crescita economica più forte.
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