Borse: vola quella di Tokyo, male le altre asiatiche
- di: Redazione
Le borse della regione Asia-Pacifico, ad eccezione di Tokyo, che ha messo a segno un guadagno di oltre il 2%, hanno avuto un andamento poco brillante, seguendo la chiusura di ieri di Wall Street.
Il Nikkei 225 di Tokyo è scambiato vicino al massimo di 34 anni, guadagnando il 2,1% a 34.465,00, aiutato da massicci acquisti di produttori di chip. Determinante sembra essere stato il convincimento che la Banca del Giappone potrebbe confermare la sua politica monetaria.
Borse: vola quella di Tokyo, male le altre asiatiche
A beneficiare, poi, della debolezza dello yen rispetto al dollaro USA sono stati i titoli dei produttori esportatori come il produttore di chip per computer, con Kyocera (+5,7%) a tirare il gruppo.
L'Hang Seng di Hong Kong è scivolato dell'1% a 16.058,00, mentre lo Shanghai Composite ha perso lo 0,5% a 2.879,76. Il Kospi della Corea del Sud ha chiuso a - 0,7% a 2.542,97 (il tasso di disoccupazione del Paese si è attestato al massimo da gennaio 2022). Male anche l'australiano S & P/ASX 200, arretrato dello 0,7% a 7.468,50, con l'inflazione dei prezzi al consumo scesa al minimo di quasi due anni del 4,3% a novembre.
Ieri a Wall Street l'indice S & P 500 è scivolato dello 0,1% a 4.756,50. In arretramento anche il Dow Jones Industrial Average (- 0,4% a 37.525,16), mentre il Nasdaq ha messo a segno un +0,1% a 14.857,71.
Venerdì, le grandi società dell’indice S & P 500 inizieranno a pubblicare i risultati per gli ultimi tre mesi del 2023. L’aspettativa generale è che le società dell’indice riportino una crescita modesta degli utili per azione rispetto all’anno precedente.
Il barile di petrolio greggio statunitense di riferimento è aumentato di 37 centesimi a 72,61 dollari sul New York Mercantile Exchange. Il greggio Brent, lo standard internazionale, ha guadagnato 32 centesimi a 77,91 dollari.