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Borse: i mercati asiatici aprono la settimana in ribasso

- di: Redazione
 
Borse: i mercati asiatici aprono la settimana in ribasso
La prima giornata di contrattazioni sui mercati borsistici asiatici è stata segnata da un evidente nervosismo, nel timore di una sempre possibile recessione, mentre il rischio default del debito nazionale degli Stati Uniti resta in agguato. Il Nikkei 225 di Tokyo è in controtendenza rispetto al trend regionale, guadagnando lo 0,8% a 29.611,52.

Borse: i mercati asiatici aprono la settimana in ribasso

L'indice Hang Seng di Hong Kong ha guadagnato lo 0,1% a 19.654,68 e l'indice Shanghai Composite è sceso dello 0,9% a 3.241,58. Lo S &P/ASX 200 australiano ha perso lo 0,2% a 7.241,70, mentre il Kospi in Corea del Sud ha marcato, a fine giornata, un meno 0,2% a 2.470,15.

Venerdì Wall Street ha registrato una chiusura tranquilla, nonostante le preoccupazioni. L'S &P 500 è sceso dello 0,2% a 4.124,08, chiudendo una sesta settimana consecutiva, in cui si è mosso meno dell'1%. Il Dow Jones Industrial Average è sceso di meno dello 0,1% a 33.300,62, mentre il Nasdaq Composite ha perso lo 0,4% a 12.284,74.

Nel mezzo dei timori di una possibile recessione, del permanere di un'inflazione elevata e di un catastrofico default sul debito americano, tra i consumatori statunitensi, come ha attestato un sondaggio, comincia a manifestarsi un calo di fiducia tra i consumatori. Elemento che induce a preoccupazione perché la forte spesa dei consumatori è stata una delle principali forze che hanno impedito una recessione, mentre l'economia americana rallenta.

Restano alti i timori per le tensioni nel comparto bancario, con le evidenti difficoltà che assediano PacWest Bancorp, le cui azioni, venerdì, hanno perso un ulteriore 3%, dopo averne lasciato sul tavolo un 21% nella settimana.
La speranza di Wall Street è che l'allentamento dell'inflazione possa convincere la Fed a sospendere l'aumento dei tassi alla prossima riunione di giugno. Ciò offrirebbe un po' di respiro sia all'economia, che ha rallentato sotto il peso dei tassi più alti, sia ai mercati finanziari, dove i prezzi hanno iniziato a scendere da tempo.

Oggi, negli scambi di inizio giornata, il greggio di riferimento statunitense ha ceduto 47 centesimi a 69,57 dollari al barile, dopo gli 83 centesimi persi venerdì, a 70,04 dollari al barile.
Il greggio Brent, la base dei prezzi per il commercio internazionale, è sceso di 53 centesimi a 73,64 dollari al barile.
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