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Borse: i mercati asiatici ed europei risentono delle scelte della Fed

- di: Redazione
 
Borse: i mercati asiatici ed europei risentono delle scelte della Fed
Le contrattazioni sui mercati asiatici ed europei sembrano avere risentito delle decisioni della Federal Reserve (un aumento del tasso di interesse di mezzo punto percentuale) che hanno provocato un ripiegamento a Wall Street, nel timore di ulteriori aumenti che possano arrivare dalla conferma della Fed della sua strategia, che farà da battistrada a quelle della Bce e della Banca d'Inghilterra.

Borse: i mercati asiatici ed europei risentono delle scelte della Fed

La Banca centrale svizzera, da parte sua, ha già annunciato un aumento del tasso di interesse anch'essa di mezzo punto. Mentre si attende oggi il rapporto settimanale sui sussidi di disoccupazione erogati negli Stati Uniti, insieme ai dati sulle vendite al dettaglio, le borse europee registrano arretramenti: il DAX tedesco è sceso dello 0,9% a 14.332,15; il CAC 40 di Parigi ha ceduto l'1,2% a 6.650,67; Il FTSE 100 britannico è calato dello 0,7% a 7.446,68. La borsa di Milano, alle 12, segnava un - 0,86.
Il future dell'S &P 500 è sceso dello 0,8% mentre quello del Dow Jones Industrial Average è sceso dello 0,6%.

Mercoledì, l'S &P 500 ha perso lo 0,6% e il Dow Industrials ha perso lo 0,4%. Il composito Nasdaq ha ceduto lo 0,8% mentre l'indice Russell 2000 ha perso lo 0,7%.
Nel trading asiatico, il Nikkei 225 di Tokyo ha perso lo 0,4% a 28.051,70 e l'Hang Seng di Hong Kong è sceso dell'1,6% a 19.368,59. Il Kospi di Seul cede l'1,6% a 2.360,97. L'indice Shanghai Composite ha ceduto lo 0,3% chiudendo a 3.168,65 e lo S &P/ASX 200 australiano ha perso lo 0,6% a 7.204,80. Le azioni sono diminuite a Taiwan e Bangkok, ma sono aumentate a Mumbai.

I responsabili politici della Fed prevedono che il tasso della banca centrale raggiungerà un intervallo compreso tra il 5% e il 5,25% entro la fine del 2023. La Federal Reserve ritiene anche necessario mantenere i tassi a un livello abbastanza alto da rallentare l'economia "per qualche tempo" per garantire che l'inflazione sia davvero schiacciata. Le proiezioni pubblicate mercoledì non includevano tagli dei tassi nel 2023. La Fed ha segnalato che si aspetta che il suo tasso scenda al 4,1% entro la fine del 2024 e al 3,1% entro la fine del 2025.
In altri scambi di giovedì, il greggio di riferimento statunitense ha ceduto 60 centesimi a 76,68 dollari al barile nel commercio elettronico sul New York Mercantile Exchange. Il greggio Brent, la base dei prezzi per il commercio internazionale, è sceso di 51 centesimi a 82,19 dollari al barile.
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