Censis, rapporto alla Fiera di Rimini: "Per gli italiani fondamentale mangiare e bere fuori casa"

- di: Barbara Bizzarri
 

Stare insieme fuori casa per bere e mangiare, magari in un locale che abbia adottato pratiche anti-spreco e che guardi alla sostenibilità, è fondamentale per gli italiani: sono i dati desunti dal secondo Rapporto Italgrob-Censis "Le nuove sfide per la distribuzione Horeca e il fuori casa" presentato alla Fiera di Rimini all'International Horeca meeting nell'ambito della kermesse Beer Attraction. Il circuito dei consumi 'fuori casa' tira le somme dopo gli anni della pandemia e, alla luce del quadro economico attuale segnato da inflazione e conseguente aumento dei costi, nel corso di un convegno promosso proprio da Italgrob, ovvero la federazione dei distributori Horeca (hotel, restaurant e café).

Censis, rapporto alla Fiera di Rimini: "Per gli italiani fondamentale mangiare e bere fuori casa"

come sottolinea Antonio Portaccio,presidente di Italgrob, la maggioranza degli italiani "ama bere e mangiare insieme perché lo ritiene un momento fondamentale del vivere italiano. Secondo la ricerca infatti il 92,9% degli italiani dichiara che lo stare insieme per bere e mangiare è uno degli aspetti fondamentali dello stile di vita italiano, mentre il 91,1% delle persone apprezza i locali che comunicano le pratiche ecologiche quali, ad esempio, la riduzione degli sprechi. Pratiche sempre più al centro dell'agenda e particolarmente apprezzate dall'utenza, in particolare dei giovani, tra i quali oltre il 57% è pronto a portarsi via dal ristorante gli alimenti avanzati dai pasti”.

A emergere, comunque, è il valore 'psicofisico' del settore, che con l'allentarsi dell'emergenza sanitaria da Covid-19 è potuto ripartire modulando l'offerta sulle nuove esigenze dei cittadini, garantendo l'approvvigionamento puntuale di cibi e bevande a costi sostenibili per imprese piccole e piccolissime, seppur alle prese con enormi difficoltà a seguito dell'ondata inflazionista, e che ora chiede attenzione da parte di governo e istituzioni. Resta in ogni caso la valenza, connessa alle relazioni sociali e allo stare insieme, per affrontare il periodo segnato dal moltiplicarsi delle emergenze e dal primato della sostenibilità, e in definitiva migliorare la qualità della vita individuale e collettiva.

"Siamo e vogliamo essere i fautori delle tre 'C': collaborazione con le istituzioni e con autorevoli istituti di ricerca; cooperare e condividere progetti con associazioni di riferimento e crescere tutti insieme. È questo il ruolo di Italgrob nel contesto della filiera Horeca, prezioso e insostituibile", conferma Dino Di Marino, direttore di Italgrob.

Un altro aspetto saliente emerso dal rapporto è l'apprezzamento nei confronti del mondo della movida, spesso connotato negativamente. Il 47,3% degli intervistati quando esce la sera si reca in locali pubblici e, in particolare, in quelli nei territori della movida: l'8,8% (oltre il 23% tra i giovani) lo fa quasi sempre, il 10% almeno una volta ogni quattro giorni e il 28,5% sempre. Al 40,3% degli italiani piacerebbe uscire di più la sera, perché ritiene che avrebbe un effetto positivo sulla propria qualità della vita. Ma il quadro economico spaventa gli esercenti, che si trovano a 'combattere' anche le incombenze burocratiche.

Secondo Portaccio servirebbe “maggiore vicinanza alle problematiche di settore, in particolare di tipo normativo collegate al decreto Milleproroghe", e più sostegno finanziario alle circa 365.000 imprese in Italia, dato che molte sono a carattere strettamente familiare, hanno poco patrimonio e, quindi, difficoltà di accesso al credito: un appello accolto dal sottosegretario all'Economia Federico Freni, che in collegamento video ha invocato l'uscita dall'emergenza per il settore, che fattura 17 miliardi di euro e che “ha dimostrato resilienza su tematiche che invece hanno ingessato il resto dell'economia, e per il quale pensiamo alla crescita con interventi per far correre la nave veloce e non solo tamponare le falle", in particolare con i fondi del Pnrr. D'accordo anche la deputata Maria Cristina Caretta, delegata del Ministro dell'Agricoltura  e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida: "Le nuove sfide sono il rilancio, la ripartenza e la capacità di confrontarsi in ambito europeo. Siamo certi che con il dialogo e il costante coinvolgimento delle realtà che operano all'interno della filiera riusciremo a difendere le nostre eccellenze e i nostri stili di vita".

Infatti, la distribuzione Horeca "è uno di quei settori che ha maggiormente sofferto durante il periodo della pandemia - ribadisce Massimiliano Valerii, direttore generale del Censis - Ora sta recuperando i volumi del passato, è un settore importante dal punto di vista economico occupazionale per il Paese, ma anche per il valore sociale che esprime", in questo momento storico in cui gli italiani hanno a che fare con alta inflazione e caro bollette.

Il tema della sostenibilità, invece, deve essere affrontato con criterio. Maurizio Marchesini, vicepresidente di Confindustria, asserisce che "chiaramente gli imprenditori vogliono fare questa transizione ambientale, perché è giusto farla e il mercato lo chiede, ma purtroppo ho l'impressione che, soprattutto in Europa, si stia andando su un binario sbagliato, puramente ideologico e che alla fine non risolve il problema. In particolare, per quanto riguarda l’imballaggio, questa direzione è assolutamente sbagliata, visto che si vuole privilegiare in maniera esclusiva il riuso e non il ricircolo. Il Governo è molto attento a questi temi, però deve trovare delle forti alleanze in Europa, altrimenti non riusciremo a risolverli da soli. Rischiamo di arrivare alla fine di una catena e poter solo rimandare, come stiamo facendo per altre soluzioni, peraltro sciagurate, europee".

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