Conapi: fatturato a 23 milioni di euro e piano investimenti per 3 milioni entro il 2024

- di: Barbara Leone
 

Il Cda di Conapi - Consorzio Nazionale Apicoltori, la più importante cooperativa di apicoltori in Italia e una delle più importanti al mondo, con un patrimonio complessivo di oltre 600 apicoltori, 100 mila alveari (il 45% bio), una produzione complessiva di circa 30.000 quintali l’anno di miele, ha approvato il bilancio d'esercizio 2022/2023, chiusosi il 30/06/2023, con un fatturato di 23 milioni di euro, di cui 20,5 milioni di euro relativi alle produzioni caratteristiche e annuncia un piano di investimenti entro l’anno, per 3 milioni di euro, che prevede un focus sul potenziamento del core business dell’impianto produttivo. Sul fronte mercato nazionale che si stima valga 151 milioni (Fonte Nielsen), in un panorama di calo generalizzato del mercato del miele (-11% a volume), Mielizia, il marchio con cui la Cooperativa rappresenta il suo impegno verso il consumatore finale, contiene le perdite a volume e valore, rispetto ai principali competitor. Dall’analisi del secondo semestre 2023 (prima del bilancio 2023/2024), si rileva un incremento delle vendite pari a circa il 10% rispetto al semestre precedente, con un aumento della numerica dei clienti, sia italiani che esteri grazie anche allo sviluppo di nuove referenze.

Conapi: fatturato a 23 milioni di euro e piano investimenti per 3 milioni entro il 2024

Di particolare rilevanza gli investimenti che la Cooperativa andrà a sviluppare nell’immediato futuro con un pacchetto di 3 milioni di investimento entro la fine del 2024, con il contributo parziale del PSR (Programma Sviluppo Rurale della Regione Emilia-Romagna), che potranno consentire di avviare una nuova fase di sviluppo per potenziare l'attività di logistica e sostenibilità. La finalità diretta dei futuri investimenti sarà quella di rendere più competitivo e sostenibile il sito produttivo di Monterenzio nell’Appennino Bolognese, grazie ai quali sarà realizzato un nuovo magazzino di 2600 mq dedicato allo stoccaggio delle produzioni conferite, in particolare al miele, a cui si aggiunge l’acquisto di una nuova linea di confezionamento e il miglioramento di una parte dei processi produttivi, volti ad un efficientamento dei costi. Sono già, inoltre, in fase di realizzazione interventi di messa in sicurezza dal punto di vista sismico e di efficientamento energetico di tutto lo stabilimento: anche con il contributo Bando “Parco Agrisolare” (fondi PNRR, attribuiti dal MASAF, Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste), sono in fase di realizzazione nuove superfici di fotovoltaico per 450 kw che consentiranno un risparmio energetico rilevante e il conseguimento di ulteriori standard di sostenibilità, secondo gli obiettivi prefissati nell’agenda green aziendale.

“Il momento storico incerto ha spronato il Cda ad avallare nuovi investimenti che consentiranno alla Cooperativa di efficientare i processi produttivi, di presidiare ulteriormente i mercati e di raggiungere nuovi standard di sostenibilità ambientale - commenta il direttore generale Nicoletta Maffini -. Auspichiamo che l’offerta di nuovi prodotti, volti a valorizzare il miele italiano dei soci, contribuirà ad un significativo incremento di fatturato. L’obiettivo è aumentare la nostra competitività ed entrare in nuovi canali di vendita per quanto riguarda il mercato domestico, oltre che in nuovi mercati esteri”.

La stagione 2022, che riguarda questo bilancio è stata decisamente più abbondante, con una media produttiva per alveare di 16/18 kg. A differenza del 2021 i raccolti primaverili di acacia e agrumi sono stati decisamente positivi, così come il castagno, mentre la siccità estiva ha determinato un aggravamento della carenza di millefiori, già presente negli anni scorsi.

“Purtroppo l’aumento dei costi di gestione delle aziende apistiche dei soci, i raccolti incerti e la contrazione del mercato che non assorbe il costo reale della produzione, accompagnato dal gravissimo problema della massiccia presenza di falso miele, creano molte criticità a una base sociale che, da un decennio, affronta difficoltà crescenti - ha dichiarato il presidente Giorgio Baracani -. Il raccolto 2023 ha segnato per l’acacia una produttività media di appena 4 kg/alveare: diventa dunque fondamentale attivare e potenziare un sistema di tutela dell’apicoltura che deve diventare una voce importante nell’agenda politica nazionale ed europea. In tal senso, lo strumento assicurativo a copertura dei mancati raccolti, attivato nel 2023, sta cominciando a dare i primi risultati. Insieme ai Consiglieri, nelle prossime settimane, definiremo il nuovo Piano Strategico 2024/2027”.

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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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